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CEI 1974

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CEI 1974 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Giobbe - 9

Giobbe

CEI 1974 Torna al libro

Nova Vulgata

CEI 1974 9 Giobbe rispose dicendo:
9,1 Che Dio sia giusto Giobbe lo sa, ma sa anche di essere innocente.
Nova Vulgata Iob9,1Et respondens Iob ait:
CEI 1974 9,2 In verità io so che è così:
e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio?
Nova Vulgata
Iob9,2«Vere scio quod ita sit,

et quomodo iustificabitur homo compositus Deo?
CEI 1974 9,3 Se uno volesse disputare con lui,
non gli risponderebbe una volta su mille.
Nova Vulgata
Iob9,3Si voluerit contendere cum eo,

non poterit ei respondere unum pro mille.
CEI 1974 9,4 Saggio di mente, potente per la forza,
chi s`è opposto a lui ed è rimasto salvo?
Nova Vulgata
Iob9,4Sapiens corde est et fortis robore;

quis restitit ei, et pacem habuit?
CEI 1974 Sposta le montagne e non lo sanno,
egli nella sua ira le sconvolge.
9,5-7 I terremoti e le eclissi erano considerate manifestazioni dell'onnipotenza divina. Le colonne della terra sono quelle sulle quali, scendono l'antica cosmogonia, poggiava la terra.
Nova Vulgata
Iob9,5Qui transtulit montes, et nescierunt
hi, quos subvertit in furore suo.
CEI 1974 9,6 Scuote la terra dal suo posto
e le sue colonne tremano.
Nova Vulgata
Iob9,6Qui commovet terram de loco suo,

et columnae eius concutiuntur.
CEI 1974 9,7 Comanda al sole ed esso non sorge
e alle stelle pone il suo sigillo.
Nova Vulgata
Iob9,7Qui praecipit soli, et non oritur,

et stellas claudit quasi sub signaculo.
CEI 1974 9,8 Egli da solo stende i cieli
e cammina sulle onde del mare.
Nova Vulgata
Iob9,8Qui extendit caelos solus

et graditur super fluctus maris.
CEI 1974 9,9 Crea l`Orsa e l`Orione,
le Pleiadi e i penetrali del cielo australe.
Nova Vulgata
Iob9,9Qui facit Arcturum et Oriona

et Hyadas et interiora austri.
CEI 1974 9,10 Fa cose tanto grandi da non potersi indagare,
meraviglie da non potersi contare.
Nova Vulgata
Iob9,10Qui facit magna et incomprehensibilia

et mirabilia, quorum non est numerus.
CEI 1974 9,11 Ecco, mi passa vicino e non lo vedo,
se ne va e di lui non m`accorgo.
Nova Vulgata
Iob9,11Si venerit ad me, non videbo eum;

si abierit, non intellegam.
CEI 1974 9,12 Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?
Chi gli può dire: "Che fai?".
Nova Vulgata
Iob9,12Si repente arripiet, quis eum impediet?

Vel quis dicere potest: “Quid facis?”.
CEI 1974 Dio non ritira la sua collera:
sotto di lui sono fiaccati i sostenitori di Raab.
9,13 Raab è un mostro del caos primitivo: rappresenta il mare.
Nova Vulgata
Iob9,13Deus non retinet iram suam,

et sub eo curvantur auxilia Rahab.
CEI 1974 9,14 Tanto meno io potrei rispondergli,
trovare parole da dirgli!
Nova Vulgata
Iob9,14Quantus ergo sum ego, ut respondeam ei

et loquar delectis verbis cum eo?
CEI 1974 9,15 Se avessi anche ragione, non risponderei,
al mio giudice dovrei domandare pietà.
Nova Vulgata
Iob9,15Quia, etiamsi iustus essem, non responderem,

sed meum iudicem deprecarer;
CEI 1974 9,16 Se io lo invocassi e mi rispondesse,
non crederei che voglia ascoltare la mia voce.
Nova Vulgata
Iob9,16et, cum invocantem exaudierit me,

non credam quod audierit vocem meam.
CEI 1974 9,17 Egli con una tempesta mi schiaccia,
moltiplica le mie piaghe senza ragione,
Nova Vulgata
Iob9,17In turbine enim conteret me

et multiplicabit vulnera mea etiam sine causa.
CEI 1974 9,18 non mi lascia riprendere il fiato,
anzi mi sazia di amarezze.
Nova Vulgata
Iob9,18Non concedit requiescere spiritum meum

et implet me amaritudinibus.
CEI 1974 Se si tratta di forza, è lui che dà il vigore;
se di giustizia, chi potrà citarlo?
9,19 Giobbe è così sicuro della sua innocenza da ritenere che, se potesse citare Dio in tribunale in condizioni di parità, avrebbe ragione: cfr vv. 32-33.
Nova Vulgata
IobSi fortitudo quaeritur, robustissimus est;

si iudicium, quis eum arcesserit?
19 Quis eum arcesserit – Lege îdēnû; TM «quis me arcesserit»
CEI 1974 9,20 Se avessi ragione, il mio parlare mi condannerebbe;
se fossi innocente, egli proverebbe che io sono reo.
Nova Vulgata
Iob9,20Si iustificare me voluero, os meum condemnabit me;

si innocentem ostendero, pravum me comprobabit.
CEI 1974 9,21 Sono innocente? Non lo so neppure io,
detesto la mia vita!
Nova Vulgata
Iob9,21Etiamsi simplex fuero, hoc ipsum ignorabit anima mea,

et contemnam vitam meam.
CEI 1974 Per questo io dico: "E` la stessa cosa":
egli fa perire l`innocente e il reo!
9,22 In risposta alla tesi di Bildad (cfr. 8, 1), afferma che le sventure colpiscono indiscriminatamente buoni e cattivi.
Nova Vulgata
Iob9,22Unum est, quod locutus sum:

Et innocentem et impium ipse consumit.
CEI 1974 9,23 Se un flagello uccide all`improvviso,
della sciagura degli innocenti egli ride.
Nova Vulgata
Iob9,23Si subito flagellum occidat,

de afflictione innocentium ridebit.
CEI 1974 La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei suoi giudici;
se non lui, chi dunque sarà?
9,24 Secondo l'antica mentalità ebraica, che non distingueva tra i vari aspetti della casualità divina, tra intervento diretto e permissione, Giobbe afferma che è Dio ad accecare i magistrati che giudicano male.
Nova Vulgata
Iob9,24Terra data est in manus impii,

vultum iudicum eius operit;
quod si non ille est, quis ergo est?
CEI 1974 9,25 I miei giorni passano più veloci d`un corriere,
fuggono senza godere alcun bene,
Nova Vulgata
Iob9,25Dies mei velociores fuerunt cursore:


fugerunt et non viderunt bonum;
CEI 1974 9,26 volano come barche di giunchi,
come aquila che piomba sulla preda.
Nova Vulgata
Iob9,26pertransierunt quasi naves arundineae,

sicut aquila volans ad escam.
CEI 1974 9,27 Se dico: "Voglio dimenticare il mio gemito,
cambiare il mio volto ed essere lieto",
Nova Vulgata
Iob9,27Cum dixero: Obliviscar maerorem meum,

commutabo faciem meam et hilaris fiam,
CEI 1974 9,28 mi spavento per tutti i miei dolori;
so bene che non mi dichiarerai innocente.
Nova Vulgata
Iob9,28vereor omnes dolores meos,

sciens quod non iustificaveris me.
CEI 1974 9,29 Se sono colpevole,
perché affaticarmi invano?
Nova Vulgata
Iob9,29Si autem et sic impius sum,

quare frustra laboravi?
CEI 1974 9,30 Anche se mi lavassi con la neve
e pulissi con la soda le mie mani,
Nova Vulgata
Iob9,30Si lotus fuero quasi aquis nivis,

et lixivo mundavero manus meas,
CEI 1974 9,31 allora tu mi tufferesti in un pantano
e in orrore mi avrebbero le mie vesti.
Nova Vulgata
Iob9,31tamen sordibus intinges me,

et abominabuntur me vestimenta mea.
CEI 1974 9,32 Poiché non è uomo come me, che io possa rispondergli:
"Presentiamoci alla pari in giudizio".
Nova Vulgata
Iob9,32Neque enim viro, qui similis mei est, respondebo;

nec vir, quocum in iudicio contendam.
CEI 1974 9,33 Non c`è fra noi due un arbitro
che ponga la mano su noi due.
Nova Vulgata
Iob9,33Non est qui utrumque valeat arguere

et ponere manum suam in ambobus.
CEI 1974 9,34 Allontani da me la sua verga
sì che non mi spaventi il suo terrore:
Nova Vulgata
Iob9,34Auferat a me virgam suam,

et pavor eius non me terreat.
CEI 1974 9,35 allora io potrò parlare senza temerlo,
perché così non sono in me stesso.
Nova Vulgata
Iob9,35Loquar et non timebo eum;

quia sic non mecum ipse sum.