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CEI 1974 - Antico Testamento - Pentateuco - Genesi - 30

Genesi

CEI 1974 Torna al libro

Nova Vulgata

CEI 1974 30 30,1 Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: "Dammi dei figli, se no io muoio!".
Nova Vulgata Gn30,1Cernens autem Rachel quod infecunda esset, invidit sorori et ait marito suo: «Da mihi liberos, alioquin moriar».
CEI 1974 30,2 Giacobbe s`irritò contro Rachele e disse: "Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?".
Nova Vulgata Gn30,2Cui iratus respondit Iacob: «Num pro Deo ego sum, qui privavit te fructu ventris?».
CEI 1974 30,3 Allora essa rispose: "Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, così che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch`io una mia prole per mezzo di lei".
Nova Vulgata Gn30,3At illa: «Ecce, inquit, famula mea Bilha; ingredere ad illam, ut pariat super genua mea, et habeam ex illa et ego filios».
CEI 1974 30,4 Così essa gli diede in moglie la propria schiava Bila e Giacobbe si unì a lei.
Nova Vulgata Gn30,4Deditque illi Bilham famulam suam in coniugium. Quae,
CEI 1974 30,5 Bila concepì e partorì a Giacobbe un figlio.
Nova Vulgata Gn30,5ingresso ad se Iacob, concepit et peperit filium.
CEI 1974 30,6 Rachele disse: "Dio mi ha fatto giustizia e ha anche ascoltato la mia voce, dandomi un figlio". Per questo essa lo chiamò Dan.
Nova Vulgata Gn30,6Dixitque Rachel: «Iudicavit mihi Deus et exaudivit vocem quoque meam dans mihi filium»; et idcirco appellavit nomen illius Dan.
CEI 1974 30,7 Bila, la schiava di Rachele, concepì ancora e partorì a Giacobbe un secondo figlio.
Nova Vulgata
Gn30,7Rursumque Bilha famula Rachel concepit et peperit Iacob alterum filium, et
CEI 1974 30,8 Rachele disse: "Ho sostenuto contro mia sorella lotte difficili e ho vinto!". Perciò lo chiamò Neftali.
Nova Vulgata Gn30,8ait Rachel: «Certamina Dei certavi cum sorore mea et invalui»; vocavitque eum Nephthali.
CEI 1974 30,9 Allora Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese la propria schiava Zilpa e la diede in moglie e Giacobbe.
Nova Vulgata
Gn30,9Sentiens Lia quod parere desisset, sumpsit Zelpham ancillam suam et tradidit eam Iacob in uxorem.
CEI 1974 30,10 Zilpa, la schiava di Lia, partorì a Giacobbe un figlio.
Nova Vulgata Gn30,10Quae peperit Iacob filium.
CEI 1974 30,11 Lia disse: "Per fortuna!" e lo chiamò Gad.
Nova Vulgata Gn30,11Dixitque Lia: «Feliciter!»; et idcirco vocavit nomen eius Gad.
CEI 1974 30,12 Zilpa, la schiava di Lia, partorì un secondo figlio a Giacobbe.
Nova Vulgata
Gn30,12Peperit quoque Zelpha ancilla Liae Iacob alterum filium.
CEI 1974 30,13 Lia disse: "Per mia felicità! Perché le donne mi diranno felice". Perciò lo chiamò Aser.
Nova Vulgata Gn30,13Dixitque Lia: «Pro beatitudine mea! Beatam quippe me dicent mulieres»; propterea appellavit eum Aser.
CEI 1974 30,14 Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò mandragore, che portò alla madre Lia. Rachele disse a Lia: "Dammi un pò delle mandragore di tuo figlio".
Nova Vulgata
Gn30,14Egressus autem Ruben tempore messis triticeae, repperit in agro mandragoras, quas Liae matri suae detulit. Dixitque Rachel: «Da mihi partem de mandragoris filii tui».
CEI 1974 30,15 Ma Lia rispose: "E` forse poco che tu mi abbia portato via il marito perché voglia portar via anche le mandragore di mio figlio?". Riprese Rachele: "Ebbene, si corichi pure con te questa notte, in cambio delle mandragore di tuo figlio".
Nova Vulgata Gn30,15Illa respondit: «Parumne tibi videtur, quod praeripueris maritum mihi, ut etiam mandragoras filii mei auferas?». Ait Rachel: «Dormiat ergo tecum hac nocte pro mandragoris filii tui».
CEI 1974 30,16 Alla sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli disse: "Da me devi venire, perché io ho pagato il diritto di averti con le mandragore di mio figlio". Così egli si coricò con lei quella notte.
Nova Vulgata Gn30,16Redeuntique ad vesperam Iacob de agro egressa est in occursum eius Lia et: «Ad me, inquit, intrabis, quia mercede conduxi te pro mandragoris filii mei». Dormivitque cum ea nocte illa.
CEI 1974 30,17 Il Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio.
Nova Vulgata Gn30,17Et exaudivit Deus Liam, concepitque et peperit Iacob filium quintum
CEI 1974 30,18 Lia disse: "Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a mio marito". Perciò lo chiamò Issacar.
Nova Vulgata Gn30,18et ait: «Dedit Deus mercedem mihi, quia dedi ancillam meam viro meo»; appellavitque nomen illius Issachar.
CEI 1974 30,19 Lia concepì e partorì ancora un sesto figlio a Giacobbe.
Nova Vulgata
Gn30,19Rursum Lia concepit et peperit Iacob sextum filium
CEI 1974 30,20 Lia disse: "Dio mi ha fatto un bel regalo: questa volta mio marito mi preferirà, perché gli ho partorito sei figli". Perciò lo chiamò Zàbulon.
Nova Vulgata Gn30,20et ait: «Donavit me Deus dono bono; hac vice honorabit me maritus meus, eo quod genuerim ei sex filios»; et idcirco appellavit nomen eius Zabulon.
CEI 1974 30,21 In seguito partorì una figlia e la chiamò Dina.
Nova Vulgata
Gn30,21Post quem peperit filiam nomine Dinam.
CEI 1974 30,22 Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese feconda.
Nova Vulgata
Gn30,22Recordatus quoque Deus Rachelis exaudivit eam Deus et aperuit vulvam illius.
CEI 1974 30,23 Essa concepì e partorì un figlio e disse: "Dio ha tolto il mio disonore".
Nova Vulgata Gn30,23Quae concepit et peperit filium dicens: «Abstulit Deus opprobrium meum»;
CEI 1974 30,24 E lo chiamò Giuseppe dicendo: "Il Signore mi aggiunga un altro figlio!".


Contratto fra labano e Giacobbe. -
Nova Vulgata Gn30,24et vocavit nomen illius Ioseph dicens: «Addat mihi Dominus filium alterum!».
CEI 1974 30,25 Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Labano: "Lasciami andare e tornare a casa mia, nel mio paese.
Nova Vulgata
Gn30,25Nato autem Ioseph, dixit Iacob ad Laban: «Dimitte me, ut revertar in patriam et ad terram meam.
CEI 1974 30,26 Dammi le mogli, per le quali ti ho servito, e i miei bambini perché possa partire: tu conosci il servizio che ti ho prestato".
Nova Vulgata Gn30,26Da mihi uxores et liberos meos, pro quibus servivi tibi, ut abeam; tu nosti servitutem, qua servivi tibi».
CEI 1974 30,27 Gli disse Labano: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi... Per divinazione ho saputo che il Signore mi ha benedetto per causa tua".
Nova Vulgata Gn30,27Ait illi Laban: «Inveniam gratiam in conspectu tuo; augurio didici, quia benedixerit mihi Deus propter te.
CEI 1974 30,28 E aggiunse: "Fissami il tuo salario e te lo darò".
Nova Vulgata Gn30,28Constitue mercedem tuam, quam dem tibi». 
CEI 1974 30,29 Gli rispose: "Tu stesso sai come ti ho servito e quanti sono diventati i tuoi averi per opera mia.
Nova Vulgata
Gn30,29At ille respondit: «Tu nosti quomodo servierim tibi et quanti in manibus meis facti sint greges tui.
CEI 1974 30,30 Perché il poco che avevi prima della mia venuta è cresciuto oltre misura e il Signore ti ha benedetto sui miei passi. Ma ora, quando lavorerò anch`io per la mia casa?".
Nova Vulgata Gn30,30Modicum habuisti, antequam venirem ad te, et nunc multiplicatum est vehementer, benedixitque tibi Dominus ad introitum meum. Nunc autem quando providebo etiam domui meae?».
CEI 1974 30,31 Riprese Labano: "Che ti devo dare?". Giacobbe rispose: "Non mi devi nulla; se tu farai per me quanto ti dico, ritornerò a pascolare il tuo gregge e a custodirlo.
Nova Vulgata Gn30,31Dixitque Laban: «Quid tibi dabo?». At ille ait: «Nihil mihi dabis; si feceris, quod postulo, iterum pascam et custodiam pecora tua.
CEI 1974 30,32 Oggi passerò fra tutto il tuo bestiame; metti da parte ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le capre: sarà il mio salario.
Nova Vulgata Gn30,32Gyrabo omnes greges tuos hodie; separa cuncta pecora varia et maculosa et, quodcumque furvum in ovibus et maculosum variumque in capris fuerit, erit merces mea.
CEI 1974 30,33 In futuro la mia stessa onestà risponderà per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo che non sarà punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra le pecore, se si troverà presso di me, sarà come rubato".
Nova Vulgata Gn30,33Respondebitque mihi cras iustitia mea; quando veneris, ut inspicias mercedem meam, omnia, quae non fuerint varia et maculosa in capris et furva in ovibus, furti me arguent».
CEI 1974 30,34 Labano disse: "Bene, sia come tu hai detto!".
Nova Vulgata
Gn30,34Dixit Laban: «Gratum habeo, quod petis!».
CEI 1974 30,35 In quel giorno mise da parte i capri striati e chiazzati e tutte le capre punteggiate e chiazzate, ogni capo che aveva del bianco e ogni capo di colore scuro tra le pecore. Li affidò ai suoi figli
Nova Vulgata Gn30,35Et separavit in die illo hircos striatos atque maculosos et omnes capras varias et maculosas, omne, in quo album erat, et omne furvum in ovibus, et tradidit in manu filiorum suorum. 
CEI 1974 30,36 e stabilì una distanza di tre giorni di cammino tra sé e Giacobbe, mentre Giacobbe pascolava l`altro bestiame di Labano.
Nova Vulgata Gn30,36Et posuit spatium itineris trium dierum inter se et Iacob, qui pascebat reliquos greges Laban.
CEI 1974 30,37 Ma Giacobbe prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di platano, ne intagliò la corteccia a strisce bianche, mettendo a nudo il bianco dei rami.
Nova Vulgata
Gn30,37Tollens ergo Iacob virgas virides populeas et amygdalinas et ex platanis, ex parte ita decorticavit eas, ut in his, quae spoliata fuerant, candor appareret.
CEI 1974 30,38 Poi egli mise i rami così scortecciati nei truogoli agli abbeveratoi dell`acqua, dove veniva a bere il bestiame, proprio in vista delle bestie, le quali si accoppiavano quando venivano a bere.
Nova Vulgata Gn30,38Posuitque virgas, quas ex parte decorticaverat, in canalibus, ubi effundebatur aqua, ut, cum venissent greges ad bibendum, ante oculos haberent virgas et in aspectu earum conciperent.
CEI 1974 30,39 Così le bestie si accoppiarono di fronte ai rami e le capre figliarono capretti striati, punteggiati e chiazzati.
Nova Vulgata Gn30,39Factumque est ut in ipso calore coitus greges intuerentur virgas et parerent striata et varia et maculosa.
CEI 1974 30,40 Quanto alle pecore, Giacobbe le separò e fece sì che le bestie avessero davanti a sé gli animali striati e tutti quelli di colore scuro del gregge di Labano. E i branchi che si era così costituiti per conto suo, non li mise insieme al gregge di Labano.
Nova Vulgata
Gn30,40Agnos autem segregavit Iacob et posuit gregem ex adverso striatorum et omnium furvorum in grege Laban et constituit sibi greges seorsum neque statuit eos cum grege Laban.
CEI 1974 30,41 Ogni qualvolta si accoppiavano bestie robuste, Giacobbe metteva i rami nei truogoli in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai rami.
Nova Vulgata Gn30,41Quotiescumque igitur calefiebant pecora robusta, ponebat Iacob virgas in canalibus aquarum ante oculos pecorum, ut in earum contemplatione conciperent.
CEI 1974 30,42 Quando invece le bestie erano deboli, non li metteva. Così i capi di bestiame deboli erano per Labano e quelli robusti per Giacobbe.
Nova Vulgata Gn30,42Quando vero pecora debilia erant, non ponebat eas. Factaque sunt debilia Laban et robusta Iacob;
CEI 1974 30,43 Egli si arricchì oltre misura e possedette greggi in grande quantità, schiave e schiavi, cammelli e asini.



Nova Vulgata Gn30,43ditatusque est homo ultra modum et habuit greges multos, ancillas et servos, camelos et asinos.