CEI 1974 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - 1 Corinzi - 8
1 Corinzi
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Nova Vulgata
CEI 1974
8
Quanto poi alle carni immolate agli idoli, sappiamo di averne tutti scienza.
8,1
Paolo affronta un altro problema sul quale le opinioni dei Corinzi erano divise. Le carni degli animali, offerti in sacrificio agli dei, venivano consumate insieme agli amici o agli invitati, oppure vendute al mercato. Era lecito a un cristiano mangiarle? Tra quelli che ritenevano di sì e quelli che ritenevano un peccato il farlo (v. 7), Paolo afferma innanzitutto il principio che gli idoli sono nulla, quindi le carni dei sacrifici non sono sacre; poi consiglia prudenza e carità (vv. v. 7-13) per evitare lo scandalo del cristiano non abbastanza istruito.
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1ECorDe idolothytis autem, scimus quia omnes scientiam habemus. Scientia inflat, caritas vero aedificat.
CEI 1974
8,2 Ma la scienza gonfia, mentre la carità edifica. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere.
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1ECor8,2Si quis se existimat scire aliquid, nondum cognovit, quemadmodum oporteat eum scire;
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8,4 Quanto dunque al mangiare le carni immolate agli idoli, noi sappiamo che non esiste alcun idolo al mondo e che non c`è che un Dio solo.
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1ECorDe esu igitur idolothytorum, scimus quia nullum idolum est in mundo et quod nullus deus nisi Unus.
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8,5 E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dei sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dei e molti signori,
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1ECor8,5Nam et si sunt, qui dicantur dii sive in caelo sive in terra, siquidem sunt dii multi et domini multi,
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8,6 per noi c`è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.
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1ECor8,6nobis tamen unus Deus Pater, ex quo omnia et nos in illum, et unus Dominus Iesus Christus, per quem omnia et nos per ipsum.
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8,7 Ma non tutti hanno questa scienza; alcuni, per la consuetudine avuta fino al presente con gli idoli, mangiano le carni come se fossero davvero immolate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com`è, resta contaminata.
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1ECorSed non in omnibus est scientia; quidam autem consuetudine usque nunc idoli quasi idolothytum manducant, et conscientia ipsorum, cum sit infirma, polluitur.
1ECorSed non in omnibus est scientia; quidam autem consuetudine usque nunc idoli quasi idolothytum manducant, et conscientia ipsorum, cum sit infirma, polluitur.
CEI 1974
8,8 Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio; né, se non ne mangiamo, veniamo a mancare di qualche cosa, né mangiandone ne abbiamo un vantaggio.
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1ECor8,8Esca autem nos non commendat Deo; neque si non manducaverimus, deficiemus, neque si manducaverimus, abundabimus.
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1ECorVidete autem, ne forte haec licentia vestra offendiculum fiat infirmis.
CEI 1974
8,10 Se uno infatti vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio di idoli, la coscienza di quest`uomo debole non sarà forse spinta a mangiare le carni immolate agli idoli?
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1ECor8,10Si enim quis viderit eum, qui habet scientiam, in idolio recumbentem, nonne conscientia eius, cum sit infirma, aedificabitur ad manducandum idolothyta?
CEI 1974
8,11 Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto!
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1ECorPeribit enim infirmus in tua scientia, frater, propter quem Christus mortuus est!
CEI 1974
8,12 Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo.
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1ECorSic autem peccantes in fratres et percutientes conscientiam eorum infirmam, in Christum peccatis.
CEI 1974
8,13 Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.
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1ECor8,13Quapropter si esca scandalizat fratrem meum, non manducabo carnem in aeternum, ne fratrem meum scandalizem.