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CEI 1974 - Antico Testamento - Libri Profetici - Isaia - 7

Isaia

CEI 1974 Torna al libro

Nova Vulgata

CEI 1974 7 Nei giorni di Acaz figlio di Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda, Rezìn re di Aram e Pekach figlio di Romelia, re di Israele, marciarono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla.
7,1 cfr 2 Re 16, 5 ss. Le profezie dei cc. 7-8 si riferiscono al tempo della guerra dei re di Siria e d'Israele contro Giuda, verso il 735-734 a. C.
Nova Vulgata Is7,1Et factum est in diebus Achaz filii Ioatham filii Oziae regis Iudae, ascendit Rasin rex Syriae et Phacee filius Romeliae rex Israel in Ierusalem ad proeliandum contra eam; et non potuerunt debellare eam.
CEI 1974 7,2 Fu dunque annunziato alla casa di Davide: "Gli Aramei si sono accampati in Efraim". Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano i rami del bosco per il vento.
Nova Vulgata Is7,2Et nuntiaverunt domui David dicentes: «Requievit Syria super Ephraim». Et commotum est cor eius et cor populi eius, sicut moventur ligna silvarum a facie venti.
CEI 1974 Il Signore disse a Isaia: "Và incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore sulla strada del campo del lavandaio.
7,3 Seariasub, che significa: 'un resto si convertirà', è un nome simbolico che riassume la missione profetica di Isaia (cfr. 6, 13). La piscina si trovava al sud di Gerusalemme. Il re ispezionava i preparativi di guerra.
Nova Vulgata Is7,3Et dixit Dominus ad Isaiam: «Egredere in occursum Achaz, tu et Seariasub (id est Reliquiae revertentur) filius tuus, ad extremum aquaeductus piscinae superioris in viam agri fullonis;
CEI 1974 7,4 Tu gli dirai: Fà attenzione e stá tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumosi, per la collera di Rezìn degli Aramei e del figlio di Romelia.
Nova Vulgata Is7,4et dices ad eum: Vide, ut sileas; noli timere, et cor tuum ne formidet a duabus caudis titionum fumigantium istorum, ob ardorem irae Rasin et Syriae et filii Romeliae,
CEI 1974 7,5 Poiché gli Aramei, Efraim e il figlio di Romelia hanno tramato il male contro di te, dicendo:
Nova Vulgata Is7,5eo quod consilium malum inierit contra te Syria, Ephraim et filius Romeliae dicentes:
CEI 1974 Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl.
7,6 Tabeel indicava una regione transgiordanica; si voleva mettere sul trono un estraneo alla discendenza davidica.
Nova Vulgata Is7,6“Ascendamus ad Iudam et terrorem iniciamus ei et avellamus eum ad nos et ponamus regem in medio eius filium Tabeel”».

CEI 1974 7,7 Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà!
Nova Vulgata
Is7,7Haec dicit Dominus Deus:

«Non stabit et non erit!

CEI 1974 Ancora sessantacinque anni ed Efraim cesserà di essere un popolo.
7,8a-9a Il profeta vuol dire che i progetti dei nemici falliranno e tutto resterà come prima.8b. La precisazione è forse un'antica glossa.
Nova Vulgata
Is7,8Caput enim Syriae Damascus,

et caput Damasci Rasin;

et adhuc sexaginta et quinque anni,

et desinet Ephraim esse populus;
CEI 1974 Ma se non crederete, non avrete stabilità.
7,9b Efficace sintesi del messaggio del profeta.
Nova Vulgata
Is7,9et caput Ephraim Samaria,

et caput Samariae filius Romeliae.

Si non credideritis, non permanebitis».

CEI 1974 7,10 Il Signore parlò ancora ad Acaz:
Nova Vulgata
Is7,10Et adiecit Dominus loqui ad Achaz dicens:
CEI 1974 7,11 "Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto".
Nova Vulgata Is7,11«Pete tibi signum a Domino Deo tuo in profundum inferni sive in excelsum supra».
CEI 1974 Ma Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore".
7,12 In realtà, Acaz confidava nell'intervento assiro.
Nova Vulgata Is7,12Et dixit Achaz: «Non petam et non tentabo Dominum».
CEI 1974 7,13 Allora Isaia disse: "Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio?
Nova Vulgata Is7,13Et dixit: «Audite ergo, domus David; numquid parum vobis est molestos esse hominibus, quia molesti estis et Deo meo?
CEI 1974 Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.
7,14 La tradizione cristiana - partendo da cfr. Mt 1, 23 - identifica nel figlio della vergine Gesù nato dalla vergine Maria. Emmanuele, che significa 'Dio con noi', è un nome di Messia: cfr. 9, 5-6. cfr. 11, 1-5. Egli è dato come segno dell'intervento salvifico di Dio perché tutta la storia d'Israele è orientata verso il Messia; la promessa per il futuro, fatta da Dio, è pegno di scampo per il presente.
Nova Vulgata Is7,14Propter hoc dabit Dominus ipse vobis signum. Ecce, virgo concipiet et pariet filium et vocabit nomen eius Emmanuel;
CEI 1974 Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene.
7,15 L'Emmanueleè, nello stesso tempo, un segno di salvezza e un segno di castigo per Giuda infedele e per i nemici del popolo di Dio. La panna e il miele erano nutrimento dei nomadi in un paese impoverito (v. 22 ss.). La scelta del bene e del male indica l'età della ragione (cfr. Dt 1, 39).
Nova Vulgata Is7,15butyrum et mel comedet, ut ipse sciat reprobare malum et eligere bonum.
CEI 1974 7,16 Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonato il paese di cui temi i due re.
Nova Vulgata Is7,16Quia antequam sciat puer reprobare malum et eligere bonum, desolabitur terra, cuius tu formidas duos reges;
CEI 1974 Il Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Efraim si staccò da Giuda: manderà il re di Assiria".

Invasione devastatrice
7,17 cfr 2 Cr 28, 20-21.
Nova Vulgata Is7,17adducet Dominus super te et super populum tuum et super domum patris tui dies, qui non venerunt a diebus separationis Ephraim a Iuda, regem Assyriorum».

CEI 1974 Avverrà in quel giorno:
il Signore farà un fischio alle mosche
che sono all`estremità dei canali di Egitto
e alle api che si trovano in Assiria.
7,18 Le mosche e le api rappresentano i popoli dei due paesi.
Nova Vulgata
Is7,18Et erit in die illa:

sibilabit Dominus muscae,

quae est in extremo fluminum Aegypti,

et api, quae est in terra Assur;

CEI 1974 7,19 Esse verranno e si poseranno tutte
nelle valli ricche di burroni,
nelle fessure delle rocce,
su ogni cespuglio e su ogni pascolo.
Nova Vulgata
Is7,19et venient et requiescent omnes

in vallibus praeruptis

et in cavernis petrarum

et in omnibus frutetis

et in omnibus pascuis.

CEI 1974 In quel giorno il Signore raderà
con rasoio preso in affitto oltre il fiume,
cioè il re assiro,
il capo e il pelo del corpo,
anche la barba toglierà via.
7,20 Il fiume è l'Eufrate. I prigionieri venivano rasati in segno di umiliazione: allusione alla deportazione dei Giudei.
Nova Vulgata
Is7,20In die illa radet Dominus

in novacula conducta e regione trans flumen

— in rege Assyriorum —

caput et pilos pedum

et barbam quoque abradet.

CEI 1974 7,21 Avverrà in quel giorno:
ognuno alleverà una giovenca e due pecore.
Nova Vulgata
Is7,21Et erit in die illa:

nutriet homo vitulam et duas oves
CEI 1974 7,22 Per l`abbondanza del latte che faranno,
si mangerà la panna;
di panna e miele si ciberà
ogni superstite in mezzo a questo paese.
Nova Vulgata
Is7,22et prae ubertate lactis

comedet butyrum;

butyrum enim et mel manducabit omnis,

qui relictus fuerit in medio terrae.

CEI 1974 7,23 Avverrà in quel giorno:
ogni luogo, dove erano mille viti
valutate mille sicli d`argento,
sarà preda dei rovi e dei pruni.
Nova Vulgata
Is7,23Et erit in die illa:

omnis locus, ubi fuerint mille vites mille argenteis,

spinae et vepres erunt.

CEI 1974 7,24 Vi si entrerà armati di frecce e di arco,
perché tutta la terra sarà rovi e pruni.
Nova Vulgata
Is7,24Cum sagittis et arcu ingredientur illuc,

vepres enim et spinae erit universa terra.

CEI 1974 7,25 In tutti i monti,
che erano vangati con la vanga,
non si passerà più
per paura delle spine e dei rovi.
Serviranno da pascolo per armenti
e da luogo battuto dal gregge.
Nova Vulgata
Is7,25Et in omnes montes, qui in sarculo sarriebantur,

nemo veniet prae terrore spinarum et veprium,

et erit in pascua bovis et in conculcationem pecoris.