Dimensioni del testo

Carattere

Tema

Evidenzia versetti con note

Stai leggendo

CEI2008

CEI 2008

Capitoli
1
2
3
4
5
6
7
8
BibbiaEDU-logo

CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Cantico dei Cantici - 2

Cantico dei Cantici

CEI 2008 Torna al libro

Nova Vulgata

CEI 2008 2 Io sono un narciso della pianura di Saron,
un giglio delle valli.
2,1 Saron: il nome della pianura costiera, che si estende dalla città di Giaffa al monte Carmelo. A questo nome è collegata l’idea di prosperità e abbondanza.
Nova Vulgata Ct2,1Ego flos campi
et lilium convallium.
CEI 2008 2,2Come un giglio fra i rovi,
così l'amica mia tra le ragazze.
Nova Vulgata
Ct2,2Sicut lilium inter spinas,
sic amica mea inter filias.
CEI 2008 2,3Come un melo tra gli alberi del bosco,
così l'amato mio tra i giovani.
Alla sua ombra desiderata mi siedo,
è dolce il suo frutto al mio palato.
Nova Vulgata
Ct2,3Sicut malus inter ligna silvarum,
sic dilectus meus inter filios.
Sub umbra illius, quem desideraveram, sedi,
et fructus eius dulcis gutturi meo.
CEI 2008 Mi ha introdotto nella cella del vino
e il suo vessillo su di me è amore.
2,4 cella del vino: il luogo dove veniva fatto fermentare il vino.
Nova Vulgata
Ct2,4Introduxit me in cellam vinariam,
et vexillum eius super me est caritas.
CEI 2008 2,5Sostenetemi con focacce d'uva passa,
rinfrancatemi con mele,
perché io sono malata d'amore.
Nova Vulgata
Ct2,5Fulcite me uvarum placentis,
stipate me malis,
quia amore langueo.
CEI 2008 2,6La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia.
Nova Vulgata
Ct2,6Laeva eius sub capite meo,
et dextera illius amplexatur me.
CEI 2008 2,7Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
per le gazzelle o per le cerve dei campi:
non destate, non scuotete dal sonno l'amore,
finché non lo desideri.
Nova Vulgata
Ct2,7Adiuro vos, filiae Ierusalem,
per capreas cervasque camporum,
ne suscitetis neque evigilare faciatis dilectam,
quoadusque ipsa velit.
CEI 2008 Una voce! L'amato mio!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
2,8 SECONDO POEMA (2,8-3,5)
Lo sposo cerca la sposa
Nova Vulgata
Ct2,8Vox dilecti mei!
Ecce iste venit
saliens in montibus,
transiliens colles.
CEI 2008 2,9L'amato mio somiglia a una gazzella
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia dalle inferriate.
Nova Vulgata
Ct2,9Similis est dilectus meus capreae
hinnuloque cervorum.
En ipse stat
post parietem nostrum
respiciens per fenestras,
prospiciens per cancellos.
CEI 2008 2,10Ora l'amato mio prende a dirmi:
"Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
Nova Vulgata
Ct2,10En dilectus meus loquitur mihi:
«Surge, amica mea,
columba mea, formosa mea, et veni.
CEI 2008 2,11Perché, ecco, l'inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n'è andata;
Nova Vulgata
Ct2,11Iam enim hiems transiit,
imber abiit et recessit.
CEI 2008 i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
2,12-14 Nella poesia biblica la tortora, con il suo canto, era considerata il simbolo dell’amore; la colomba il simbolo della fedeltà e della fecondità.
Nova Vulgata
Ct2,12Flores apparuerunt in terra,
tempus putationis advenit;
vox turturis audita est
in terra nostra,
CEI 2008 2,13Il fico sta maturando i primi frutti
e le viti in fiore spandono profumo.
Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
Nova Vulgata
Ct2,13ficus protulit grossos suos,
vineae florentes dederunt odorem suum:
surge, amica mea,
speciosa mea, et veni,
CEI 2008 2,14O mia colomba,
che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è incantevole".
Nova Vulgata
Ct2,14columba mea, in foraminibus petrae,
in caverna abrupta.
Ostende mihi faciem tuam,
sonet vox tua in auribus meis;
vox enim tua dulcis,
et facies tua decora».
CEI 2008 Prendeteci le volpi,
le volpi piccoline
che devastano le vigne:
le nostre vigne sono in fiore.
2,15-17 Intensità d’amore
L’immagine delle piccole volpi che devastano le vigne può essere compresa come un’ombra minacciosa, attorno alla luce e alla bellezza dell’amore, che va difeso. Nel simbolismo biblico, la vigna è immagine della donna ed è anche il bene più prezioso che l’agricoltore possiede.
Nova Vulgata
Ct2,15Capite nobis vulpes, vulpes parvulas,
quae demoliuntur vineas
nam vineae nostrae florescunt.
CEI 2008 2,16Il mio amato è mio e io sono sua;
egli pascola fra i gigli.
Nova Vulgata
Ct2,16Dilectus meus mihi, et ego illi,
qui pascitur inter lilia,
CEI 2008 2,17Prima che spiri la brezza del giorno
e si allunghino le ombre,
ritorna, amato mio,
simile a gazzella
o a cerbiatto,
sopra i monti degli aromi.


Nova Vulgata
Ct2,17antequam aspiret dies,
et festinent umbrae.
Revertere; similis esto,
dilecte mi, capreae
hinnuloque cervorum super montes Bether.