CEI 2008 - Nuovo Testamento - Altre Lettere - 2 Pietro - 2
2 Pietro
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Nova Vulgata
CEI 2008
2
Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri, i quali introdurranno fazioni che portano alla rovina, rinnegando il Signore che li ha riscattati. Attirando su se stessi una rapida rovina,
2,1
2,1-10a Falsi profeti e falsi maestri
Il secondo capitolo presenta una grande somiglianza con i vv. 5-16 della lettera di Giuda.
Il secondo capitolo presenta una grande somiglianza con i vv. 5-16 della lettera di Giuda.
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2EPeFuerunt vero et pseudoprophetae in populo, sicut et in vobis erunt magistri mendaces, qui introducent sectas perditionis et eum, qui emit eos, Dominatorem negantes superducent sibi celerem perditionem.
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2,2molti seguiranno la loro condotta immorale e per colpa loro la via della verità sarà coperta di disprezzo.
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2EPeEt multi sequentur eorum luxurias, propter quos via veritatis blasphemabitur;
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2,3Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma per loro la condanna è in atto ormai da tempo e la loro rovina non si fa attendere.
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2EPe2,3et in avaritia fictis verbis de vobis negotiabuntur. Quibus iudicium iam olim non cessat, et perditio eorum non dormitat.
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Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò in abissi tenebrosi, tenendoli prigionieri per il giudizio.
2,4-10
a Per dimostrare che i malvagi e i fautori di scandali non andranno esenti da meritata punizione, l’autore cita l’esempio degli angeli ribelli, degli increduli contemporanei di Noè e delle città corrotte di Sòdoma e Gomorra. Non dimentica però di notare come dal comune flagello furono salvate la famiglia di Noè e quella di Lot (vedi Gen 6,1-4; 7,13; 8,18; 19,16-17; Sap 10,4.6-8; Sir 16,7-8).
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2EPeSi enim Deus angelis peccantibus non pepercit, sed rudentibus inferni detractos in tartarum tradidit in iudicium reservatos;
2EPeSi enim Deus angelis peccantibus non pepercit, sed rudentibus inferni detractos in tartarum tradidit in iudicium reservatos;
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2,5Ugualmente non risparmiò il mondo antico, ma con altre sette persone salvò Noè, messaggero di giustizia, inondando con il diluvio un mondo di malvagi.
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2EPe2,5et originali mundo non pepercit, sed octavum Noe iustitiae praeconem custodivit diluvium mundo impiorum inducens;
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2,6Così pure condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, lasciando un segno ammonitore a quelli che sarebbero vissuti senza Dio.
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2EPeet civitates Sodomae et Gomorrae in cinerem redigens eversione damnavit, exemplum ponens eorum, quae sunt impiis futura;
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2,7Liberò invece Lot, uomo giusto, che era angustiato per la condotta immorale di uomini senza legge.
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2EPeet iustum Lot oppressum a nefandorum luxuria conversationis eruit:
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2,8Quel giusto infatti, per quello che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, giorno dopo giorno si tormentava a motivo delle opere malvagie.
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2EPeaspectu enim et auditu iustus habitans apud eos, de die in diem animam iustam iniquis operibus cruciabat.
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2,9Il Signore dunque sa liberare dalla prova chi gli è devoto, mentre riserva, per il castigo nel giorno del giudizio, gli iniqui,
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2EPeNovit Dominus pios de tentatione eripere, iniquos vero in diem iudicii puniendos reservare,
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soprattutto coloro che vanno dietro alla carne con empie passioni e disprezzano il Signore.
Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri gloriosi decaduti,
Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri gloriosi decaduti,
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2EPemaxime autem eos, qui post carnem in concupiscentia immunditiae ambulant dominationemque contemnunt.
Audaces, superbi, glorias non metuunt blasphemantes,
Audaces, superbi, glorias non metuunt blasphemantes,
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2,11mentre gli angeli, a loro superiori per forza e potenza, non portano davanti al Signore alcun giudizio offensivo contro di loro.
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2EPeubi angeli fortitudine et virtute cum sint maiores, non portant adversum illas coram Domino iudicium blasphemiae.
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2,12Ma costoro, irragionevoli e istintivi, nati per essere presi e uccisi, bestemmiando quello che ignorano, andranno in perdizione per la loro condotta immorale,
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2EPeHi vero velut irrationabilia animalia naturaliter genita in captionem et in corruptionem, in his, quae ignorant, blasphemantes, in corruptione sua et corrumpentur
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2,13subendo il castigo della loro iniquità. Essi stimano felicità darsi ai bagordi in pieno giorno; scandalosi e vergognosi, godono dei loro inganni mentre fanno festa con voi,
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2EPeinviti percipientes mercedem iniustitiae; voluptatem existimantes diei delicias, coinquinationes et maculae deliciis affluentes, in voluptatibus suis luxuriantes vobiscum,
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2,14hanno gli occhi pieni di desideri disonesti e, insaziabili nel peccato, adescano le persone instabili, hanno il cuore assuefatto alla cupidigia, figli di maledizione!
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2EPeoculos habentes plenos adulterae et incessabiles delicti, pellicientes animas instabiles, cor exercitatum avaritiae habentes, maledictionis filii,
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Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaam figlio di Bosor, al quale piacevano ingiusti guadagni,
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2EPe2,15derelinquentes rectam viam erraverunt, secuti viam Balaam ex Bosor, qui mercedem iniquitatis amavit,
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2,16ma per la sua malvagità fu punito: un'asina, sebbene muta, parlando con voce umana si oppose alla follia del profeta.
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2EPecorreptionem vero habuit suae praevaricationis; subiugale mutum in hominis voce loquens prohibuit prophetae insipientiam.
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2,17Costoro sono come sorgenti senz'acqua e come nuvole agitate dalla tempesta, e a loro è riservata l'oscurità delle tenebre.
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2EPeHi sunt fontes sine aqua et nebulae turbine exagitatae, quibus caligo tenebrarum reservatur.
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2,18Con discorsi arroganti e vuoti e mediante sfrenate passioni carnali adescano quelli che da poco si sono allontanati da chi vive nell'errore.
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2EPeSuperba enim vanitatis loquentes pelliciunt in concupiscentiis carnis luxuriis illos, qui paululum effugiunt eos, qui in errore conversantur,
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2,19Promettono loro libertà, mentre sono essi stessi schiavi della corruzione. L'uomo infatti è schiavo di ciò che lo domina.
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2EPelibertatem illis promittentes, cum ipsi servi sint corruptionis; a quo enim quis superatus est, huius servus est.
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2,20Se infatti, dopo essere sfuggiti alle corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del nostro Signore e salvatore Gesù Cristo, rimangono di nuovo in esse invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima.
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2EPeSi enim refugientes coinquinationes mundi in cognitione Domini nostri et Salvatoris Iesu Christi his rursus implicati superantur, facta sunt eis posteriora deteriora prioribus.
2EPeSi enim refugientes coinquinationes mundi in cognitione Domini nostri et Salvatoris Iesu Christi his rursus implicati superantur, facta sunt eis posteriora deteriora prioribus.
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2,21Meglio sarebbe stato per loro non aver mai conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltare le spalle al santo comandamento che era stato loro trasmesso.
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2EPe2,21Melius enim erat illis non cognoscere viam iustitiae, quam post agnitionem retrorsum converti ab eo, quod illis traditum est, sancto mandato.