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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Matteo - 5

Matteo

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Nova Vulgata

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CEI 2008 5 Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.
5,1 IL DISCORSO SUL MONTE (5,1-7,29)
5,1-7,29 È il primo dei cinque grandi discorsi sul Regno. Il “monte” ha un valore simbolico: richiama il Sinai, la santa montagna dell’Antico Testamento. Gesù convoca sul monte (5,1) tutto Israele (vedi 4,25) e davanti a esso proclama in maniera definitiva la volontà di Dio.
 Le beatitudini (vedi Lc 6,20-23)
 Gesù proclama l’amore di Dio per ogni uomo, specie per il povero: beato perché oggetto della predilezione di Dio. Dietro le beatitudini sta la figura di Gesù, che le ha vissute in pienezza.
Nova Vulgata Mat5,1Videns autem turbas, ascendit in montem; et cum sedisset, accesserunt ad eum discipuli eius;
CEI 2008 5,2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

Nova Vulgata Mat5,2et aperiens os suum docebat eos dicens:
CEI 2008 "Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
5,3 La povertà in spirito è la disposizione interiore di chi pone tutte le sue sicurezze in Dio solo.
Nova Vulgata
Mat5,3“ Beati pauperes spiritu, quoniam ipsorum est regnum caelorum.
CEI 2008 Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
5,4 Essere nel pianto indica soprattutto la sofferenza per gli ostacoli posti dal mondo all’adempimento della volontà di Dio.
Nova Vulgata
MatBeati, qui lugent, quoniam ipsi consolabuntur.
4 loco huius versiculi ponitur quintus
CEI 2008 Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
5,5 La terra allude anzitutto a quella data in dono da Dio a Israele, ma qui è simbolo dei beni messianici: vedi Sal 37,11.
Nova Vulgata
MatBeati mites, quoniam ipsi possidebunt terram.
5 loco quinti versiculi ponitur quartus
CEI 2008 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
5,6 Per giustizia si intende in primo luogo l’adempimento di ogni dovere verso Dio: vedi 1,193,15Lc 1,6.
Nova Vulgata
Mat5,6Beati, qui esuriunt et sitiunt iustitiam, quoniam ipsi saturabuntur.
CEI 2008 5,7Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Nova Vulgata
Mat5,7Beati misericordes, quia ipsi misericordiam consequentur.
CEI 2008 Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
5,8 Nella Bibbia il cuore è la sede dell’intelligenza e della volontà. La purezza di cuore equivale perciò alla purezza delle intenzioni.
Nova Vulgata
Mat5,8Beati mundo corde, quoniam ipsi Deum videbunt.
CEI 2008 5,9Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Nova Vulgata
Mat5,9Beati pacifici, quoniam filii Dei vocabuntur.
CEI 2008 Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
5,10-12 La beatitudine della persecuzione è una novità del vangelo.
Nova Vulgata
Mat5,10Beati, qui persecutionem patiuntur propter iustitiam, quoniam ipsorum est regnum caelorum.
CEI 2008 5,11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Nova Vulgata
Mat5,11Beati estis cum maledixerint vobis et persecuti vos fuerint et dixerint omne malum adversum vos, mentientes, propter me.
CEI 2008 5,12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

Nova Vulgata Mat5,12Gaudete et exsultate, quoniam merces vestra copiosa est in caelis; sic enim persecuti sunt prophetas, qui fuerunt ante vos.
CEI 2008 Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
5,13-16  Sale della terra, luce del mondo (vedi Mc 9,50; Lc 14,34-35)
Nova Vulgata
Mat5,13Vos estis sal terrae; quod si sal evanuerit, in quo salietur? Ad nihilum valet ultra, nisi ut mittatur foras et conculcetur ab hominibus.
CEI 2008 5,14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte,
Nova Vulgata
Mat5,14Vos estis lux mundi. Non potest civitas abscondi supra montem posita;
CEI 2008 né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.
5,15 Vedi anche Mc 4,21; Lc 8,1611,33. Il moggio aveva la forma di un mastello poggiato su tre o quattro piedi.
Nova Vulgata Mat5,15neque accendunt lucernam et ponunt eam sub modio, sed super candelabrum, ut luceat omnibus, qui in domo sunt.
CEI 2008 5,16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.
Nova Vulgata Mat5,16Sic luceat lux vestra coram hominibus, ut videant vestra bona opera et glorificent Patrem vestrum, qui in caelis est.
CEI 2008 Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
5,17-20  La Legge e il suo compimento (vedi Lc 16,17)
 La “giustizia” insegnata da Gesù (vedi 5,6) porta a compimento le esigenze più profonde dell’Antico Testamento. Legge e Profeti erano le prime due grandi parti della Bibbia ebraica; per estensione, indicano tutto l’Antico Testamento.
Nova Vulgata
Mat5,17Nolite putare quoniam veni solvere Legem aut Prophetas; non veni solvere, sed adimplere.
CEI 2008 In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
5,18  Lo iota è la più piccola lettera dell’alfabeto ebraico; con trattino si traduce qui una parola greca (keraia) che indica un segno grafico piccolissimo.
Nova Vulgata Mat5,18Amen quippe dico vobis: Donec transeat caelum et terra, iota unum aut unus apex non praeteribit a Lege, donec omnia fiant.
CEI 2008 Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
5,19-20 Pur allontanandosi dalla rigidità dei farisei, il discepolo di Gesù deve compiere la volontà di Dio (la giustizia) con la cura più grande.
Nova Vulgata Mat5,19Qui ergo solverit unum de mandatis istis minimis et docuerit sic homines, minimus vocabitur in regno caelorum; qui autem fecerit et docuerit, hic magnus vocabitur in regno caelorum.
CEI 2008 5,20Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Nova Vulgata
MatDico enim vobis: Nisi abundaverit iustitia vestra plus quam scribarum et pharisaeorum, non intrabitis in regnum caelorum.
20 Dico enim vobis quia
CEI 2008 Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio.
5,21-26  Collera e riconciliazione (vedi Lc 12,58-59)
 Citazione di Es 20,13 e Dt 5,17. La legge di Dio educa l’intimo dell’uomo, ne dirige i pensieri più segreti. La Geènna era una piccola valle a sud di Gerusalemme, immagine popolare dell’inferno, a motivo dei rifiuti che vi bruciavano continuamente.
Nova Vulgata
Mat5,21Audistis quia dictum est antiquis: “Non occides; qui autem occiderit, reus erit iudicio”.
CEI 2008 5,22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna.
Nova Vulgata MatEgo autem dico vobis: Omnis, qui irascitur fratri suo, reus erit iudicio; qui autem dixerit fratri suo: “Racha”, reus erit concilio; qui autem dixerit: “Fatue”, reus erit gehennae ignis.
22 dico vobis quia
CEI 2008 5,23Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,
Nova Vulgata Mat5,23Si ergo offeres munus tuum ad altare, et ibi recordatus fueris quia frater tuus habet aliquid adversum te,
CEI 2008 5,24lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Nova Vulgata Matrelinque ibi munus tuum ante altare et vade prius, reconciliare fratri tuo et tunc veniens offer munus tuum.
24 offers munus
CEI 2008 5,25Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione.
Nova Vulgata Mat5,25Esto consentiens adversario tuo cito, dum es in via cum eo, ne forte tradat te adversarius iudici, et iudex tradat te ministro, et in carcerem mittaris.
CEI 2008 5,26In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!
Nova Vulgata Mat5,26Amen dico tibi: Non exies inde, donec reddas novissimum quadrantem.
CEI 2008 Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio.
5,27-32 Adulterio e fedeltà
Citazione di Es 20,14 e Dt 5,18.
Nova Vulgata
MatAudistis quia dictum est: "Non moechaberis".
27 dictum est antiquis
CEI 2008 Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
5,28 Gesù intende riportare l’uomo a un amore puro, come è quello di Dio, non possessivo e non lesivo dell’altro.
Nova Vulgata MatEgo autem dico vobis: Omnis, qui viderit mulierem ad concupiscendum eam, iam moechatus est eam in corde suo.
28 dico vobis quoniam
CEI 2008 Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna.
5,29-30 Vedi 18,8-9Mc 9,43-47. In forma paradossale Gesù afferma la necessità di difendersi contro ogni occasione di peccato e il dovere di amare Dio con tutta la propria persona.
Nova Vulgata Mat5,29Quod si oculus tuus dexter scandalizat te, erue eum et proice abs te; expedit enim tibi, ut pereat unum membrorum tuorum, quam totum corpus tuum mittatur in gehennam.
CEI 2008 5,30E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Nova Vulgata Mat5,30Et si dextera manus tua scandalizat te, abscide eam et proice abs te; expedit enim tibi, ut pereat unum membrorum tuorum, quam totum corpus tuum abeat in gehennam.
CEI 2008 Fu pure detto: "Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto del ripudio".
5,31 Citazione di Dt 24,1.
Nova Vulgata
Mat5,31Dictum est autem: “Quicumque dimiserit uxorem suam, det illi libellum repudii”.
CEI 2008 Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all'adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
5,32 Nessuna reale eccezione alla indissolubilità del matrimonio: vedi anche Mc 10,11-12Lc 16,181Cor 7,10-11. Per unione illegittima si intende l’unione illecita, proibita dalla Legge. Vedi anche Mt 19,3-9.
Nova Vulgata MatEgo autem dico vobis: Omnis, qui dimiserit uxorem suam, excepta fornicationis causa, facit eam moechari; et, qui dimissam duxerit, adulterat.
32 dico vobis quia
CEI 2008 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: "Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti".
5,33-37 Sì, sì; no, no
Vedi Es 20,7Nm 30,3Dt 23,22.
Nova Vulgata
MatIterum audistis quia dictum est antiquis: "Non periurabis; reddes autem Domino iuramenta tua".
33 non peierabis
CEI 2008 5,34Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio,
Nova Vulgata Mat5,34Ego autem dico vobis: Non iurare omnino, neque per caelum, quia thronus Dei est,
CEI 2008 5,35né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re.
Nova Vulgata Mat5,35neque per terram, quia scabellum est pedum eius, neque per Hierosolymam, quia civitas est magni Regis;
CEI 2008 5,36Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello.
Nova Vulgata
Mat5,36neque per caput tuum iuraveris, quia non potes unum capillum album facere aut nigrum.
CEI 2008 5,37Sia invece il vostro parlare: "Sì, sì", "No, no"; il di più viene dal Maligno.
Nova Vulgata Mat5,37Sit autem sermo vester: “Est, est”, “Non, non”; quod autem his abundantius est, a Malo est.
CEI 2008 Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente.
5,38-48  Vendetta, perdono, amore (vedi Lc 6,27-36)
 L’antica legge del taglione (vedi Es 21,23-25; Lv 24,19-20; Dt 19,18-21) voleva essere un superamento del principio della vendetta indiscriminata (quale è espressa ad es. in Gen 4,23-24). Gesù porta ancora più avanti l’esigenza di vita fraterna: occorre strappare dal cuore la radice stessa della vendetta, per giungere fino all’amore del nemico, imitando Dio.
Nova Vulgata
Mat5,38Audistis quia dictum est: "Oculum pro oculo et dentem pro dente".
CEI 2008 5,39Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l'altra,
Nova Vulgata Mat5,39Ego autem dico vobis: Non resistere malo; sed si quis te percusserit in dextera maxilla tua, praebe illi et alteram; 
CEI 2008 5,40e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
Nova Vulgata Mat5,40et ei, qui vult tecum iudicio contendere et tunicam tuam tollere, remitte ei et pallium;
CEI 2008 5,41E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Nova Vulgata Matet quicumque te angariaverit mille passus, vade cum illo duo.
41 vade cum illo alia duo
CEI 2008 5,42Da' a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Nova Vulgata MatQui petit a te, da ei; et volenti mutuari a te, ne avertaris.
42 volenti mutuari ne avertaris
CEI 2008 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico.
5,43 Citazione di Lv 19,18. Gli Ebrei tendevano a considerare come loro prossimo soltanto i connazionali.
Nova Vulgata
Mat5,43Audistis quia dictum est: "Diliges proximum tuum et odio habebis inimicum tuum".
CEI 2008 5,44Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano,
Nova Vulgata MatEgo autem dico vobis: Diligite inimicos vestros et orate pro persequentibus vos,
44 diligite inimicos vestros, benefacite his qui oderunt vos et orate pro perse­quentibus et calumniantibus vos
CEI 2008 5,45affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Nova Vulgata Matut sitis filii Patris vestri, qui in caelis est, quia solem suum oriri facit super malos et bonos et pluit super iustos et iniustos.
45 qui solem suum | super bonos et malos
CEI 2008 Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
5,46 I pubblicani riscuotevano le imposte per conto dell’autorità romana. Per la loro collaborazione con i pagani e poiché spesso indulgevano alle prevaricazioni e alla frode erano considerati pubblici peccatori.
Nova Vulgata MatSi enim dilexeritis eos, qui vos diligunt, quam mercedem habetis? Nonne et publicani hoc faciunt?
46 si enim diligatis | mercedem habebitis
CEI 2008 5,47E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Nova Vulgata Mat5,47 Et si salutaveritis fratres vestros tantum, quid amplius facitis? Nonne et ethnici hoc faciunt?
CEI 2008 5,48Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.


Nova Vulgata Mat5,48Estote ergo vos perfecti, sicut Pater vester caelestis perfectus est.