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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Qoelet - 12

Qoelet

CEI 2008 Torna al libro

Nova Vulgata

CEI 2008 12 Ricòrdati del tuo creatore
nei giorni della tua giovinezza,
prima che vengano i giorni tristi
e giungano gli anni di cui dovrai dire:
"Non ci provo alcun gusto";
12,1-8 La vecchiaia e la morte
Nova Vulgata
Eccle12,1Memento Creatoris tui

in diebus iuventutis tuae,

antequam veniat tempus afflictionis,

et appropinquent anni, de quibus dicas:

«Non mihi placent»;
CEI 2008 12,2prima che si oscurino il sole,
la luce, la luna e le stelle
e tornino ancora le nubi dopo la pioggia;
Nova Vulgata
Eccle12,2antequam tenebrescat

sol et lumen et luna et stellae,

et revertantur nubes post pluviam;
CEI 2008 quando tremeranno i custodi della casa
e si curveranno i gagliardi
e cesseranno di lavorare le donne che macinano,
perché rimaste poche,
e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre
12,3-4  i custodi della casa: probabilmente, le mani; i gagliardi: le gambe; le donne che macinano: i denti; quelle che guardano dalle finestre: gli occhi; i battenti sono le labbra; il cinguettio degli uccelli è in relazione con la capacità di udire.
Nova Vulgata
Eccle12,3quando commovebuntur custodes domus,

et nutabunt viri fortissimi,

et otiosae erunt molentes imminuto numero,

et tenebrescent videntes per foramina,
CEI 2008 12,4e si chiuderanno i battenti sulla strada;
quando si abbasserà il rumore della mola
e si attenuerà il cinguettio degli uccelli
e si affievoliranno tutti i toni del canto;
Nova Vulgata
Eccle12,4et claudentur ostia in platea

submissa voce molentis,

et consurgent ad vocem volucris,

et subsident omnes filiae carminis;
CEI 2008 quando si avrà paura delle alture
e terrore si proverà nel cammino;
quando fiorirà il mandorlo
e la locusta si trascinerà a stento
e il cappero non avrà più effetto,
poiché l'uomo se ne va nella dimora eterna
e i piagnoni si aggirano per la strada;
12,5-6 il mandorlo: probabilmente la canizie; la locusta: i piedi; il cappero (considerato un afrodisiaco): l’attività sessuale; la lucerna che si infrange, l’anfora che si rompe e la carrucola che cade nel pozzo, sono immagini della morte.
Nova Vulgata
Eccle12,5excelsa quoque timebunt

et formidabunt in via.

Florebit amygdalus,

reptabit locusta,

et dissipabitur capparis,

quoniam ibit homo in domum aeternitatis suae,

et circuibunt in platea plangentes,
CEI 2008 12,6prima che si spezzi il filo d'argento
e la lucerna d'oro s'infranga
e si rompa l'anfora alla fonte
e la carrucola cada nel pozzo,
Nova Vulgata
Eccle12,6antequam rumpatur funiculus argenteus,

et frangatur lecythus aureus,

et conteratur hydria super fontem,

et confringatur rota super cisternam,
CEI 2008 12,7e ritorni la polvere alla terra, com'era prima,
e il soffio vitale torni a Dio, che lo ha dato.
Nova Vulgata
Eccle12,7et revertatur pulvis in terram suam, unde erat,

et spiritus redeat ad Deum, qui dedit illum.
CEI 2008 12,8Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
tutto è vanità.
Nova Vulgata
Eccle12,8Vanitas vanitatum,

dixit Ecclesiastes,

et omnia vanitas.
CEI 2008 Oltre a essere saggio, Qoèlet insegnò al popolo la scienza; ascoltò, meditò e compose un gran numero di massime.
12,9 EPILOGO (12,9-14)
 Le ultime righe del libro sono dovute all’antico raccoglitore (o editore) dell’opera, probabilmente un discepolo di Qoèlet. Contengono un breve profilo dell’autore e collocano il libro nell’alveo della tradizione sapienziale.
Nova Vulgata
Eccle12,9Cumque esset sapientissimus, Ecclesiastes docuit insuper populum scientiam; ponderavit et investigans composuit parabolas multas.
CEI 2008 12,10Qoèlet cercò di trovare parole piacevoli e scrisse con onestà parole veritiere.
Nova Vulgata Eccle12,10Quaesivit Ecclesiastes verba delectabilia et conscripsit sermones rectissimos ac veritate plenos.
CEI 2008 12,11Le parole dei saggi sono come pungoli, e come chiodi piantati sono i detti delle collezioni: sono dati da un solo pastore.
Nova Vulgata Eccle12,11Verba sapientium sicut stimuli, et quasi clavi defixi sunt magistri collationum; data sunt a pastore uno.
CEI 2008 12,12Ancora un avvertimento, figlio mio: non si finisce mai di scrivere libri e il molto studio affatica il corpo.
Nova Vulgata Eccle12,12His amplius, fili mi, ne requiras: faciendi plures libros nullus est finis, frequensque meditatio carnis afflictio est.
CEI 2008 12,13Conclusione del discorso, dopo aver ascoltato tutto: temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché qui sta tutto l'uomo.
Nova Vulgata Eccle12,13Finis loquendi, omnibus auditis: Deum time et mandata eius observa; hoc est enim omnis homo.
CEI 2008 12,14Infatti, Dio citerà in giudizio ogni azione, anche tutto ciò che è occulto, bene o male.
Nova Vulgata Eccle12,14Et cuncta, quae fiunt, adducet Deus in iudicium circa omne occultum, sive bonum sive malum.