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CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Esodo - 33

Esodo

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Nova Vulgata

CEI 2008 33 33,1 Il Signore parlò a Mosè: "Su, sali di qui tu e il popolo che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto, verso la terra che ho promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: "La darò alla tua discendenza".
Nova Vulgata EX33,1Locutusque est Dominus ad Moysen: «Vade, ascende de loco isto, tu et populus tuus, quem eduxisti de terra Aegypti, in terram, quam iuravi Abraham, Isaac et Iacob dicens: Semini tuo dabo eam.
CEI 2008 33,2Manderò davanti a te un angelo e scaccerò il Cananeo, l'Amorreo, l'Ittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo.
Nova Vulgata EX33,2Et mittam praecursorem tui angelum et eiciam Chananaeum et Amorraeum et Hetthaeum et Pherezaeum et Hevaeum et Iebusaeum,
CEI 2008 33,3Va' pure verso la terra dove scorrono latte e miele. Ma io non verrò in mezzo a te, per non doverti sterminare lungo il cammino, perché tu sei un popolo di dura cervice".
Nova Vulgata EX33,3et intres in terram fluentem lacte et melle. Non enim ascendam tecum, quia populus durae cervicis es, ne forte disperdam te in via».
CEI 2008 33,4Il popolo udì questa triste notizia e tutti fecero lutto: nessuno più indossò i suoi ornamenti.
Nova Vulgata EX33,4Audiens populus sermonem hunc pessimum luxit, et nullus ex more indutus est cultu suo.
CEI 2008 33,5Il Signore disse a Mosè: "Riferisci agli Israeliti: "Voi siete un popolo di dura cervice; se per un momento io venissi in mezzo a te, io ti sterminerei. Ora togliti i tuoi ornamenti, così saprò che cosa dovrò farti"".
Nova Vulgata
EX33,5Dixitque Dominus ad Moysen: «Loquere filiis Israel: Populus durae cervicis es; uno momento, si ascendam in medio tui, delebo te. Nunc autem depone ornatum tuum, ut sciam quid faciam tibi».
CEI 2008 33,6Gli Israeliti si spogliarono dei loro ornamenti dal monte Oreb in poi.
Nova Vulgata EX33,6Deposuerunt ergo filii Israel ornatum suum a monte Horeb.
CEI 2008 Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell'accampamento, a una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell'accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore.
33,7-11 La tenda di cui si parla qui, appartiene a una tradizione più antica di quella a cui si fa riferimento nei cc. 25-31 e 35-40. Ha queste caratteristiche: è fuori dell’accampamento; è per il convegno o per la consultazione di Dio da parte di Mosè; la nube teofanica si ferma all’ingresso della tenda.
Nova Vulgata
EX33,7Moyses autem tollens tabernaculum tetendit ei extra castra procul; vocavitque nomen eius Tabernaculum conventus. Et omnis, qui quaerebat Dominum, egrediebatur ad tabernaculum conventus extra castra.
CEI 2008 33,8Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda: seguivano con lo sguardo Mosè, finché non fosse entrato nella tenda.
Nova Vulgata EX33,8Cumque egrederetur Moyses ad tabernaculum, surgebat universa plebs, et stabat unusquisque in ostio papilionis sui; aspiciebantque tergum Moysi, donec ingrederetur tabernaculum.
CEI 2008 33,9Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all'ingresso della tenda, e parlava con Mosè.
Nova Vulgata EX33,9Ingresso autem illo tabernaculum, descendebat columna nubis et stabat ad ostium; loquebaturque cum Moyse,
CEI 2008 33,10Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all'ingresso della tenda, e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda.
Nova Vulgata EX33,10cernentibus universis quod columna nubis staret ad ostium tabernaculi. Stabantque ipsi et adorabant per fores tabernaculorum suorum.
CEI 2008 Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico. Poi questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda.
33,11 Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia: l’espressione vuol dire che a Mosè è concessa una intimità con Dio che è del tutto eccezionale e riservata solo a lui.
Nova Vulgata EX33,11Loquebatur autem Dominus ad Moysen facie ad faciem, sicut solet loqui homo ad amicum suum. Cumque ille reverteretur in castra, minister eius Iosue filius Nun puer non recedebat de medio tabernaculi.
CEI 2008 33,12Mosè disse al Signore: "Vedi, tu mi ordini: "Fa' salire questo popolo", ma non mi hai indicato chi manderai con me; eppure hai detto: "Ti ho conosciuto per nome, anzi hai trovato grazia ai miei occhi".
Nova Vulgata
EX33,12Dixit autem Moyses ad Dominum: «Praecipis, ut educam populum istum, et non indicas mihi, quem missurus es mecum; cum dixeris: “Novi te ex nomine, et invenisti gratiam coram me”.
CEI 2008 33,13Ora, se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la tua via, così che io ti conosca e trovi grazia ai tuoi occhi; considera che questa nazione è il tuo popolo".
Nova Vulgata EX33,13Si ergo inveni gratiam in conspectu tuo, ostende mihi viam tuam, ut sciam te et inveniam gratiam ante oculos tuos; respice quia populus tuus est natio haec».
CEI 2008 33,14Rispose: "Il mio volto camminerà con voi e ti darò riposo".
Nova Vulgata EX33,14Dixitque Dominus: «Facies mea ibit, et requiem dabo tibi».
CEI 2008 33,15Riprese: "Se il tuo volto non camminerà con noi, non farci salire di qui.
Nova Vulgata EX33,15Et ait Moyses: «Si non tu ipse eas, ne educas nos de loco isto;
CEI 2008 33,16Come si saprà dunque che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non nel fatto che tu cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da tutti i popoli che sono sulla faccia della terra".
Nova Vulgata EXin quo enim scietur me et populum tuum invenisse gratiam in conspectu tuo, nisi ambulaveris nobiscum, ut glorificemur ego et populus tuus prae omnibus populis, qui habitant super terram?».
16 Populis - Lege cum Gr, Syr et Vg ‛ammim; TM «prae omni populo»
CEI 2008 33,17Disse il Signore a Mosè: "Anche quanto hai detto io farò, perché hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome".
Nova Vulgata
EX33,17Dixitque Dominus ad Moysen: «Et verbum istud, quod locutus es, faciam; invenisti enim gratiam coram me, et teipsum novi ex nomine».
CEI 2008 Gli disse: "Mostrami la tua gloria!".
33,18-23 Mosè chiede di vedere la gloria (v. 18), cioè il volto stesso di Dio. Dio gli risponde che di lui si può sperimentare la bontà e l’efficacia del nome, ma non il volto: Dio è l’assolutamente Altro, il Trascendente. Nel Prologo del vangelo di Giovanni, si afferma che Dio Padre si rende visibile attraverso il velo del volto umano del Figlio (Gv 1,14; vedi anche 14,9).
Nova Vulgata EX33,18Qui ait: «Ostende mihi gloriam tuam».
CEI 2008 33,19Rispose: "Farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il mio nome, Signore, davanti a te. A chi vorrò far grazia farò grazia e di chi vorrò aver misericordia avrò misericordia".
Nova Vulgata EX33,19Respondit: «Ego ostendam omne bonum tibi et vocabo in nomine Domini coram te; et miserebor, cui voluero, et clemens ero, in quem mihi placuerit».
CEI 2008 33,20Soggiunse: "Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo".
Nova Vulgata EX33,20Rursumque ait: «Non poteris videre faciem meam; non enim videbit me homo et vivet».
CEI 2008 33,21Aggiunse il Signore: "Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe:
Nova Vulgata EX33,21Et iterum: «Ecce, inquit, est locus apud me, stabis super petram;
CEI 2008 33,22quando passerà la mia gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano, finché non sarò passato.
Nova Vulgata EX33,22cumque transibit gloria mea, ponam te in foramine petrae et protegam dextera mea, donec transeam;
CEI 2008 33,23Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non si può vedere".


Nova Vulgata EX33,23tollamque manum meam, et videbis posteriora mea; faciem autem meam videre non poteris».