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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Qoelet - 1

Qoelet

CEI 2008 Torna al libro

Nova Vulgata

CEI 2008 1 Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme.
1,1 TITOLO DEL LIBRO (1,1)
Nova Vulgata Eccle1,1Verba Ecclesiastes filii David regis Ierusalem.
CEI 2008 Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
1,2 PROLOGO (1,2-11)
 Tutto è vanità, vuoto immenso
 Vanità delle vanità: è una forma di superlativo, propria della lingua ebraica. Il termine ebraico corrispondente a “vanità” (hebel) indica il soffio, il vuoto, il nulla; il superlativo si potrebbe tradurre: “assoluta vanità”, “perfetto nulla”. Il termine “vanità” ricorre una trentina di volte in questo libro.
Nova Vulgata
Eccle1,2«Vanitas vanitatum,

dixit Ecclesiastes,

vanitas vanitatum et omnia vanitas».
CEI 2008 1,3Quale guadagno viene all'uomo
per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
Nova Vulgata
Eccle1,3Quid lucri est homini

de universo labore suo, quo laborat sub sole?
CEI 2008 1,4Una generazione se ne va e un'altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa.
Nova Vulgata
Eccle1,4Generatio praeterit, et generatio advenit,

terra autem in aeternum stat.
CEI 2008 1,5Il sole sorge, il sole tramonta
e si affretta a tornare là dove rinasce.
Nova Vulgata
Eccle1,5Oritur sol, et occidit sol

et ad locum suum anhelat ibique renascitur.
CEI 2008 1,6Il vento va verso sud e piega verso nord.
Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
Nova Vulgata
Eccle1,6Gyrat per meridiem et flectitur ad aquilonem,

lustrans universa in circuitu pergit spiritus

et in circulos suos revertitur.
CEI 2008 1,7Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
eppure il mare non è mai pieno:
al luogo dove i fiumi scorrono,
continuano a scorrere.
Nova Vulgata
Eccle1,7Omnia flumina pergunt ad mare, et mare non redundat;

ad locum, unde exeunt, flumina illuc revertuntur in cursu suo.
CEI 2008 1,8Tutte le parole si esauriscono
e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
Non si sazia l'occhio di guardare
né l'orecchio è mai sazio di udire.
Nova Vulgata
Eccle1,8Cunctae res difficiles;

non potest eas homo explicare sermone.

Non saturatur oculus visu,

nec auris auditu impletur.
CEI 2008 1,9Quel che è stato sarà
e quel che si è fatto si rifarà;
non c'è niente di nuovo sotto il sole.
Nova Vulgata
Eccle1,9Quod fuit,

ipsum est, quod futurum est.

Quod factum est,

ipsum est, quod faciendum est:
CEI 2008 1,10C'è forse qualcosa di cui si possa dire:
"Ecco, questa è una novità"?
Proprio questa è già avvenuta
nei secoli che ci hanno preceduto.
Nova Vulgata
Eccle1,10nihil sub sole novum.

Si de quadam re dicitur: «Ecce hoc novum est»,

iam enim praecessit in saeculis, quae fuerunt ante nos.
CEI 2008 1,11Nessun ricordo resta degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso quelli che verranno in seguito.
Nova Vulgata
Eccle1,11Non est priorum memoria,

sed nec eorum quidem, qui postea futuri sunt,
erit recordatio apud eos,

qui futuri sunt in novissimo.
CEI 2008 Io, Qoèlet, fui re d'Israele a Gerusalemme.
1,12 L’UOMO DI FRONTE AI SUOI LIMITI (1,12-6,12) -6,12 Il contenuto di questa prima ampia sezione prende in esame tutto ciò che si fa sotto il cielo (1,13). Nelle vesti del re Salomone, Qoèlet coglie i limiti di quanto la tradizione ha sempre considerato fonte della felicità dell’uomo.
 Il sapere, inutile fatica
Nova Vulgata
Eccle1,12Ego Ecclesiastes fui rex Israel in Ierusalem
CEI 2008 1,13Mi sono proposto di ricercare ed esplorare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. Questa è un'occupazione gravosa che Dio ha dato agli uomini, perché vi si affatichino.
Nova Vulgata Eccle1,13et proposui in animo meo quaerere et investigare sapienter de omnibus, quae fiunt sub sole. Hanc occupationem pessimam dedit Deus filiis hominum, ut occuparentur in ea.
CEI 2008 1,14Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento.
Nova Vulgata Eccle1,14Vidi cuncta, quae fiunt sub sole; et ecce universa vanitas et afflictio spiritus.
CEI 2008 1,15Ciò che è storto non si può raddrizzare
e quel che manca non si può contare.

Nova Vulgata
Eccle1,15Quod est curvum, rectum fieri non potest;

et, quod deficiens est, numerari non potest.
CEI 2008 1,16Pensavo e dicevo fra me: "Ecco, io sono cresciuto e avanzato in sapienza più di quanti regnarono prima di me a Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza".
Nova Vulgata
Eccle1,16Locutus sum ego in corde meo dicens: «Ecce ego magnificavi et apposui sapientiam super omnes, qui fuerunt ante me in Ierusalem; et mens mea contemplata est multam sapientiam et scientiam».
CEI 2008 1,17Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho capito che anche questo è un correre dietro al vento.
Nova Vulgata Eccle1,17Dedique cor meum, ut scirem sapientiam et scientiam, insipientiam et stultitiam. Et agnovi quod in his quoque esset afflictio spiritus, eo quod
CEI 2008 1,18Infatti:
molta sapienza, molto affanno;
chi accresce il sapere aumenta il dolore.


Nova Vulgata
Eccle1,18in multa sapientia multus sit maeror;

et, qui addit scientiam, addit et laborem.