Dimensioni del testo

Carattere

Tema

Evidenzia versetti con note

Stai leggendo

CEI2008

CEI 2008

BibbiaEDU-logo

CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Siracide - 23

Siracide

CEI 2008 Torna al libro

Nova Vulgata

CEI 2008 23 Signore, padre e padrone della mia vita,
non abbandonarmi al loro volere,
non lasciarmi cadere a causa loro.
23,1

23,3e NVg omette.
23,4a NVg (23,4b) aggiunge: non abbandonarmi al loro volere
23,7b NVg(23,7d) aggiunge: né troverà scandalo nelle cose più inique
23,9a NVg (23,9b) aggiunge: molti danni infatti ne sono derivati
23,9b NVg (23,10bc) aggiunge: e non nominare troppo i nomi dei santi, / perché non ne uscirai innocente
23,18e NVg (23,27ab) aggiunge: e non capisce che il suo occhio vede tutto, / poiché il timore che prova quest’uomo allontana da lui il timore di Dio
23,21a NVg (23,30b) aggiunge: e sarà messo in fuga come un puledro
23,21b NVg (23,31) aggiunge: e sarà disprezzato da tutti, / perché non ha rispettato il timore del Signore


Nova Vulgata EccliDomine, pater et dominator vitae meae,

ne derelinquas me in consilio eorum

nec sinas me cadere in illis.

La: 7c. 9b. 10bc. 27ab. 30b. 31
Gr II: 38
CEI 2008 23,2Chi fustigherà i miei pensieri
e chi insegnerà la sapienza al mio cuore,
perché non siano risparmiati i miei errori
e i loro peccati non restino impuniti,
Nova Vulgata
Eccli23,2Quis superponet in cogitatu meo flagella

et in corde meo doctrinam sapientiae,

ut ignorationibus meis non parcant mihi,

et non appareant delicta mea,

CEI 2008 23,3perché non si moltiplichino i miei errori
e non aumentino di numero i miei peccati,
e io non cada davanti ai miei avversari
e il nemico non gioisca su di me?
Per loro è lontana la speranza della tua misericordia.
Nova Vulgata
Eccli23,3et ne adincrescant ignorantiae meae,

et multiplicentur delicta mea, et peccata mea abundent,

et incidam in conspectu adversariorum meorum,

et gaudeat super me inimicus meus?
CEI 2008 23,4Signore, padre e Dio della mia vita,
non darmi l'arroganza degli occhi
Nova Vulgata
Eccli23,4Domine, pater et Deus vitae meae,

ne derelinquas me in cogitatu illorum.

CEI 2008 23,5e allontana da me ogni smodato desiderio.
Nova Vulgata
Eccli23,5Extollentiam oculorum meorum ne dederis mihi
et omne desiderium averte a me.

CEI 2008 23,6Sensualità e libidine non s'impadroniscano di me,
a desideri vergognosi non mi abbandonare.

Nova Vulgata
Eccli23,6Aufer a me ventris concupiscentias,

et concubitus concupiscentiae ne apprehendant me,

et animae irreverenti et infrunitae ne tradas me.

CEI 2008 23,7Ascoltate, figli, come disciplinare la bocca,
chi ne tiene conto non sarà colto in flagrante.
Nova Vulgata
Eccli23,7De doctrina oris.

Doctrinam oris audite, filii;

et, qui custodierit illam, non capietur labiis

nec scandalizabitur in operibus nequissimis.

CEI 2008 23,8Il peccatore è vittima delle proprie labbra,
il maldicente e il superbo vi trovano inciampo.
Nova Vulgata
Eccli23,8In labiis suis apprehendetur peccator,

et maledicus et superbus scandalizabitur in illis.

CEI 2008 23,9Non abituare la bocca al giuramento,
non abituarti a proferire il nome del Santo.
Nova Vulgata
Eccli23,9Iurationi non assuescas os tuum:

multi enim casus in illa.

CEI 2008 23,10Infatti, come un servo interrogato accuratamente
non mancherà di prendere lividure,
così chi giura e pronuncia il Nome di continuo
di certo non sarà esente da peccato.
Nova Vulgata
Eccli23,10Nominatio vero Dei non sit assidua in ore tuo,

et nominibus sanctorum non admiscearis,

quoniam non eris immunis ab eis.

CEI 2008 23,11Un uomo dai molti giuramenti accumula iniquità;
il flagello non si allontana dalla sua casa.
Se sbaglia, il suo peccato è su di lui;
se non ne tiene conto, pecca due volte.
Se giura il falso, non sarà giustificato,
e la sua casa si riempirà di sventure.

Nova Vulgata
Eccli23,11Sicut enim servus exquisitus assidue

livore carere non poterit,

sic omnis iurans et nominans in toto

a peccato non purgabitur.

CEI 2008 23,12C'è un modo di parlare paragonabile alla morte:
che non si trovi nella discendenza di Giacobbe!
Da tutto questo infatti staranno lontano i pii,
così non si rotoleranno nei peccati.
Nova Vulgata
Eccli23,12Vir multum iurans implebitur iniquitate,

et non discedet a domo illius plaga.

CEI 2008 23,13Non abituare la tua bocca a grossolane volgarità,
in esse infatti c'è motivo di peccato.
Nova Vulgata
Eccli23,13Et, si frustraverit, delictum illius super ipsum erit;

et, si dissimulaverit, delinquet dupliciter.

CEI 2008 23,14Ricorda tuo padre e tua madre
quando siedi tra i grandi,
perché non lo dimentichi davanti a loro
e per abitudine non dica sciocchezze,
e non giunga a desiderare di non essere nato
e maledica il giorno della tua nascita.
Nova Vulgata
Eccli23,14Et, si in vacuum iuraverit, non iustificabitur:

replebitur enim malis domus illius.

CEI 2008 23,15Un uomo abituato a discorsi ingiuriosi
non si correggerà in tutta la sua vita.

Nova Vulgata
Eccli23,15Est et alia loquela morti comparanda:

non inveniatur in hereditate Iacob.

CEI 2008 Due tipi di persone moltiplicano i peccati,
e un terzo provoca l'ira:
una passione ardente come fuoco acceso
non si spegnerà finché non sia consumata;
un uomo impudico nel suo corpo
non desisterà finché il fuoco non lo divori;
23,16-28 Esortazione a non cadere nella lussuria e nell’adulterio
Nova Vulgata
Eccli23,16Etenim a timoratis omnia haec sunt remota,

et in delictis non volutabuntur.

CEI 2008 23,17per l'uomo impudico ogni pane è appetitoso,
non si stancherà finché non muoia.
Nova Vulgata
Eccli23,17Indisciplinatae turpitudini non assuescat os tuum:

est enim in illa verbum peccati.

CEI 2008 23,18L'uomo infedele al proprio letto
dice fra sé: "Chi mi vede?
C'è buio intorno a me e le mura mi nascondono;
nessuno mi vede, perché temere?
Dei miei peccati non si ricorderà l'Altissimo".
Nova Vulgata
Eccli23,18Memento patris et matris tuae,

in medio enim magnatorum consistis;

CEI 2008 23,19Egli teme solo gli occhi degli uomini,
non sa che gli occhi del Signore
sono mille volte più luminosi del sole;
essi vedono tutte le vie degli uomini
e penetrano fin nei luoghi più segreti.
Nova Vulgata
Eccli23,19ne forte obliviscaris tui in conspectu illorum

et assiduitate tua infatuatus improperium patiaris,

et maluisses non nasci et diem nativitatis tuae maledicas.

CEI 2008 23,20Tutte le cose, prima che fossero create, gli erano note,
allo stesso modo anche dopo la creazione.
Nova Vulgata
Eccli23,20Homo assuetus in verbis improperii

in omnibus diebus suis non erudietur.

CEI 2008 23,21Quest'uomo sarà condannato nelle piazze della città,
sarà sorpreso dove meno se l'aspetta.
Nova Vulgata
Eccli23,21Duo genera abundant in peccatis,

et tertium adducit iram et perditionem:

CEI 2008 23,22Così anche la donna che tradisce suo marito
e gli porta un erede avuto da un altro.
Nova Vulgata
Eccli23,22anima calida quasi ignis ardens

non exstinguetur, donec consumatur;

CEI 2008 23,23Prima di tutto ha disobbedito alla legge dell'Altissimo,
in secondo luogo ha commesso un torto verso il marito,
in terzo luogo si è macchiata di adulterio
e ha portato in casa figli di un estraneo.
Nova Vulgata
Eccli23,23et homo fornicarius in corpore carnis suae

non desinet, donec incendat ignem.

CEI 2008 23,24Costei sarà trascinata davanti all'assemblea
e si procederà a un'inchiesta sui suoi figli.
Nova Vulgata
Eccli23,24Homini fornicario omnis panis dulcis:

non cessabit nisi in morte.

CEI 2008 23,25I suoi figli non metteranno radici,
i suoi rami non porteranno frutto.
Nova Vulgata
Eccli23,25Omnis homo, qui transgreditur super lectum suum

contemnens in anima sua et dicens: «Quis me videt?

CEI 2008 23,26Lascerà il suo ricordo come una maledizione,
la sua infamia non sarà cancellata.
Nova Vulgata
Eccli23,26Tenebrae circumdant me, et parietes cooperiunt me,

et nemo circumspicit me; quem vereor?

Delictorum meorum non memorabitur Altissimus»;
CEI 2008 23,27I superstiti sapranno
che nulla è meglio del timore del Signore,
nulla è più dolce dell'osservare i suoi comandamenti.
Nova Vulgata
Eccli23,27et non intellegit quoniam omnia videt oculus illius,

quoniam expellit a se timorem Dei huiusmodi hominis timor.
Et oculi hominum sunt timor illius,

CEI 2008 23,28Grande gloria è seguire Dio,
essere a lui graditi è lunga vita.

 
Nova Vulgata
Eccli23,28et non cognovit quoniam oculi Domini

multo plus lucidiores sunt super solem

circumspicientes omnes vias hominum et profundum abyssi

et hominum corda intuentes in absconditas partes.