Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Psalmorum - 88
Psalmorum
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CEI 2008
Nova Vulgata
88
88,1Canticum. Psalmus. Filiorum Core. Magistro chori.
Secundum «Mahalat». Ad cantandum. Maskil. Heman Ezrahitae.
88,1Canticum. Psalmus. Filiorum Core. Magistro chori.
Secundum «Mahalat». Ad cantandum. Maskil. Heman Ezrahitae.
CEI 2008
Sal Canto. Salmo. Dei figli di Core. Al maestro del coro. Sull'aria di "Macalàt leannòt". Maskil. Di Eman, l'Ezraita.
88,1
Il salmista eleva questa accorata supplica a Dio, che egli sente lontano e come inerte, davanti al proprio amaro destino di morte e alla discesa nel regno delle ombre dove, secondo la concezione comune dell’AT, Dio non opera la salvezza, né i morti possono rendergli culto.
88,1
Eman: è ricordato tra i cantori del tempio in 1Cr 15,17.19; 16,41; in 1Re 5,11 si cita anche un sapiente dell’epoca di Salomone, che porta questo nome. Il termine Ezraita potrebbe designare un’antica popolazione cananea.
CEI 2008
Sal88,5 Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa,
sono come un uomo ormai senza forze.
sono come un uomo ormai senza forze.
Nova Vulgata
88,6Inter mortuos liber,
sicut vulnerati dormientes in sepulcris;
quorum non es memor amplius,
et ipsi de manu tua abscissi sunt.
88,6Inter mortuos liber,
sicut vulnerati dormientes in sepulcris;
quorum non es memor amplius,
et ipsi de manu tua abscissi sunt.
CEI 2008
Sal88,6 Sono libero, ma tra i morti,
come gli uccisi stesi nel sepolcro,
dei quali non conservi più il ricordo,
recisi dalla tua mano.
come gli uccisi stesi nel sepolcro,
dei quali non conservi più il ricordo,
recisi dalla tua mano.
Nova Vulgata
88,9Longe fecisti notos meos a me,
posuisti me abominationem eis;
conclusus sum et non egrediar.
88,9Longe fecisti notos meos a me,
posuisti me abominationem eis;
conclusus sum et non egrediar.
CEI 2008
Sal88,9 Hai allontanato da me i miei compagni,
mi hai reso per loro un orrore.
Sono prigioniero senza scampo,
mi hai reso per loro un orrore.
Sono prigioniero senza scampo,
Nova Vulgata
88,10Oculi mei languerunt prae afflictione.
Clamavi ad te, Domine, tota die,
expandi ad te manus meas.
88,10Oculi mei languerunt prae afflictione.
Clamavi ad te, Domine, tota die,
expandi ad te manus meas.
CEI 2008
Sal88,10 si consumano i miei occhi nel patire.
Tutto il giorno ti chiamo, Signore,
verso di te protendo le mie mani.
Tutto il giorno ti chiamo, Signore,
verso di te protendo le mie mani.
Nova Vulgata
88,12Numquid narrabit aliquis in sepulcro misericordiam tuam
et veritatem tuam in loco perditionis?
88,12Numquid narrabit aliquis in sepulcro misericordiam tuam
et veritatem tuam in loco perditionis?
Nova Vulgata
88,13Numquid cognoscentur in tenebris mirabilia tua
et iustitia tua in terra oblivionis?
88,13Numquid cognoscentur in tenebris mirabilia tua
et iustitia tua in terra oblivionis?
CEI 2008
Sal88,13 Si conoscono forse nelle tenebre i tuoi prodigi,
la tua giustizia nella terra dell'oblio?
la tua giustizia nella terra dell'oblio?
CEI 2008
Sal88,14 Ma io, Signore, a te grido aiuto
e al mattino viene incontro a te la mia preghiera.
e al mattino viene incontro a te la mia preghiera.
Nova Vulgata
88,16Pauper sum ego et moriens a iuventute mea;
portavi pavores tuos et conturbatus sum.
88,16Pauper sum ego et moriens a iuventute mea;
portavi pavores tuos et conturbatus sum.
CEI 2008
Sal88,16 Sin dall'infanzia sono povero e vicino alla morte,
sfinito sotto il peso dei tuoi terrori.
sfinito sotto il peso dei tuoi terrori.