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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Aggaei - 2

Aggaei

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CEI 2008

Nova Vulgata 2 2,1In septimo mense, vicesima et prima mensis, factum est ver bum Domini in manu Aggaei prophetae dicens:
CEI 2008 Ag Il ventuno del settimo mese, per mezzo del profeta Aggeo fu rivolta questa parola del Signore:
2,1 GLORIA DEL NUOVO TEMPIO (2,1-9)
 Il ventuno del settimo mese: ottobre del 520. È anche il periodo della festa delle Capanne.
Nova Vulgata 2,2«Loquere ad Zorobabel filium Salathiel ducem Iudae et ad Iesua filium Iosedec sacerdotem magnum et ad reliquos populi dicens:
CEI 2008 Ag2,2"Su, parla a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo, e chiedi:
Nova Vulgata 2,3Quis in vobis est derelictus, qui vidit domum istam in gloria sua prima? Et quid vos videtis eam nunc? Numquid non ita est quasi non sit in oculis vestris?
CEI 2008 Ag2,3Chi rimane ancora tra voi che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi?
Nova Vulgata 2,4Sed et nunc confortare, Zorobabel, dicit Dominus, et confortare, Iesua fili Iosedec sacerdos magne, et confortare, omnis popule terrae, dicit Dominus exercituum; et facite, quoniam ego vobiscum sum, dicit Dominus exercituum.
CEI 2008 Ag2,4Ora, coraggio, Zorobabele - oracolo del Signore -, coraggio, Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese - oracolo del Signore - e al lavoro, perché io sono con voi - oracolo del Signore degli eserciti -,
Nova Vulgata 2,5Verbum quod pepigi vobiscum, cum egrederemini de terra Aegypti, et spiritus meus stat in medio vestrum; nolite timere.
CEI 2008 Ag2,5secondo la parola dell'alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall'Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete.
Nova Vulgata 2,6Quia haec dicit Dominus exercituum: Adhuc unum modicum est, et ego commovebo caelum et terram et mare et aridam.
CEI 2008 Ag2,6Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po' di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma.
Nova Vulgata 2,7Et movebo omnes gentes, et venient thesauri cunctarum gentium, et implebo domum istam gloria, dicit Dominus exercituum.
CEI 2008 Ag2,7Scuoterò tutte le genti e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti.
Nova Vulgata 2,8Meum est argentum et meum est aurum, dicit Dominus exercituum.
CEI 2008 Ag2,8L'argento è mio e mio è l'oro, oracolo del Signore degli eserciti.
Nova Vulgata 2,9Maior erit gloria domus istius novissima plus quam prima, dicit Dominus exercituum; et in loco isto dabo pacem, dicit Dominus exercituum».

CEI 2008 Ag2,9La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace". Oracolo del Signore degli eserciti.
Nova Vulgata
2,10In vicesima et quarta noni mensis, in anno secundo Darii, factum est verbum Domini ad Aggaeum prophetam dicens:
CEI 2008 AgIl ventiquattro del nono mese, nel secondo anno di Dario, questa parola del Signore fu rivolta al profeta Aggeo:
2,10 CULTO E BENEDIZIONE (2,10-19)
 Impurità del popolo
 Il ventiquattro del nono mese: dicembre del 520.
Nova Vulgata 2,11«Haec dicit Dominus exercituum: Interroga sacerdotes legem dicens:
CEI 2008 Ag2,11"Dice il Signore degli eserciti: Domanda ai sacerdoti quello che dice la legge e chiedi loro:
Nova Vulgata 2,12Si tulerit homo carnem sanctificatam in ora vestimenti sui et tetigerit de summitate eius panem aut pulmentum aut vinum aut oleum aut omnem cibum, numquid sanctificabitur?». Respondentes autem sacerdotes dixerunt: «Non».
CEI 2008 AgSe uno in un lembo del suo vestito porta carne consacrata e con il lembo tocca il pane, il companatico, il vino, l'olio o qualunque altro cibo, questo verrà consacrato?". "No", risposero i sacerdoti.
2,12 carne consacrata: quella che proveniva da animali offerti in sacrificio; una parte di essi era infatti consumata dai sacerdoti.
Nova Vulgata 2,13Et dixit Aggaeus: «Si tetigerit pollutus cadavere omnia haec, numquid contaminabuntur?». Et responderunt sacerdotes et dixerunt: «Contaminabuntur».
CEI 2008 AgAggeo soggiunse: "Se uno che è contaminato per il contatto di un cadavere tocca una di quelle cose, sarà essa impura?". "Sì, è impura", risposero i sacerdoti.
2,13 Circa le norme sulla purità, vedi in particolare Lv 22,4-7.
Nova Vulgata 2,14Et respondit Aggaeus et dixit: «Sic populus iste et sic gens ista ante faciem meam, dicit Dominus, et sic omne opus manuum eorum et omnia, quae offerunt ibi, contaminata sunt.
CEI 2008 Ag2,14Riprese Aggeo: "Tale è questo popolo, tale è questa nazione davanti a me - oracolo del Signore - e tale è ogni lavoro delle loro mani; anzi, anche ciò che qui mi offrono è impuro.
Nova Vulgata
2,15Et nunc ponite corda vestra a die hac et supra: Antequam poneretur lapis super lapidem in templo Domini,
CEI 2008 AgOra pensate, da oggi e per l'avvenire: prima che si cominciasse a porre pietra sopra pietra nel tempio del Signore,
2,15-19 Promessa di benedizione
Nova Vulgata quid fuistis? Cum accederetis ad acervum viginti modiorum, erant decem; cum intraretis ad torcular, ut hauriretis quinquaginta lagenas, erant viginti.
16 Quid fuistis – Lege cum Gr mah-hĕjîtem; TM «antequam fuerunt»
CEI 2008 Ag2,16come andavano le vostre cose? Si andava a un mucchio da cui si attendevano venti misure di grano e ce n'erano dieci; si andava ad attingere a un tino da cinquanta misure e ce n'erano venti.
Nova Vulgata 2,17Percussi vos ariditate et rubigine et grandine omnia opera manuum vestrarum, et non fuit in vobis qui reverteretur ad me, dicit Dominus.
CEI 2008 Ag2,17Vi ho colpiti con la ruggine, il carbonchio e la grandine in tutti i lavori delle vostre mani, ma voi non siete ritornati a me. Oracolo del Signore.
Nova Vulgata 2,18Ponite corda vestra ex die ista et in futurum, a die vicesima et quarta noni mensis, a die, qua fundamenta iacta sunt templi Domini, ponite super cor vestrum.
CEI 2008 Ag2,18Considerate bene da oggi in poi, dal ventiquattro del nono mese, cioè dal giorno in cui si posero le fondamenta del tempio del Signore:
Nova Vulgata 2,19Numquid adhuc semen in horreo est, et adhuc vinea et ficus et malogranatum et lignum olivae non portavit fructum? Ex die hac benedicam».

CEI 2008 Ag2,19ebbene, manca ancora grano nei granai? La vite, il fico, il melograno, l'olivo non hanno dato i loro frutti? Da oggi in poi vi benedirò!".
Nova Vulgata
2,20Et factum est verbum Domini secundo ad Aggaeum in vicesima et quarta mensis dicens:
CEI 2008 AgIl ventiquattro del mese questa parola del Signore fu rivolta una seconda volta ad Aggeo:
2,20 PROMESSA PER ZOROBABELE (2,20-23)
 Si annuncia l’avvento degli ultimi tempi e si presenta una missione particolare per Zorobabele. Il profeta sembra vedere in lui il possibile erede delle promesse fatte a Davide: Zorobabele è una prefigurazione del messia.
Nova Vulgata 2,21«Loquere ad Zorobabel ducem Iudae dicens: Ego movebo caelum pariter et terram
CEI 2008 Ag2,21"Parla a Zorobabele, governatore della Giudea, e digli: Scuoterò il cielo e la terra,
Nova Vulgata 2,22et subvertam solium regnorum et conteram fortitudinem regnorum gentium et subvertam quadrigam et ascensores eius; et descendent equi et ascensores eorum, unusquisque percussus gladio fratris sui.
CEI 2008 Ag2,22abbatterò il trono dei regni e distruggerò la potenza dei regni delle nazioni, rovescerò i carri e i loro cavalieri: cadranno cavalli e cavalieri; ognuno verrà trafitto dalla spada del proprio fratello.
Nova Vulgata 2,23In die illo, dicit Dominus exercituum, assumam te, Zorobabel fili Salathiel, serve meus, dicit Dominus, et ponam te quasi signaculum, quia te elegi», dicit Dominus exercituum.
CEI 2008 AgIn quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - io ti prenderò, Zorobabele, figlio di Sealtièl, mio servo - oracolo del Signore - e ti porrò come un sigillo, perché io ti ho eletto". Oracolo del Signore degli eserciti.
2,23 ti porrò come un sigillo: il sigillo era per gli antichi un oggetto prezioso, strumento per autenticare i propri scritti o le proprie cose; lo si teneva con cura (vedi Ct 8,6 e nota).