Nova Vulgata - Novum Testamentum - Ad Romanos Epistula Sancti Pauli Apostoli - 1
Ad Romanos Epistula Sancti Pauli Apostoli
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CEI 2008
CEI 2008
Rme che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne,
1,3-4
L’annuncio del Vangelo riguarda Gesù Cristo, discendente di Davide come uomo (vedi Mt 1,1), ma costituito Figlio di Dio, ossia nella pienezza dei poteri salvifici del Figlio di Dio, mediante la risurrezione dai morti. Dopo l’umiliazione e la morte di croce, Dio Padre lo ha esaltato e lo ha posto nella condizione gloriosa di Figlio, capace di donare lo Spirito Santo (At 2,22-24.32-36; Ef 1,18-21; Fil 2,8-11).
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qui constitutus est Filius Dei in virtute secundum Spiritum sanctificationis ex resurrectione mortuorum, Iesu Christo Domino nostro,
CEI 2008
Rm1,4costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore;
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per quem accepimus gratiam et apostolatum ad oboeditionem fidei in omnibus gentibus pro nomine eius,
CEI 2008
Rm1,5per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l'obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome,
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1,7omnibus, qui sunt Romae dilectis Dei, vocatis sanctis: gratia vobis et pax a Deo Patre nostro et Domino Iesu Christo.
CEI 2008
Rma tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
1,7
santi per chiamata: cioè sottratti, mediante l’annuncio del Vangelo, al peccato e consacrati a Dio, partecipi della sua vita (Rm 8,1; 1Cor 1,4-9; vedi Lv 11,44; 19,2).
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1,8Primum quidem gratias ago Deo meo per Iesum Christum pro omnibus vobis, quia fides vestra annuntiatur in universo mundo;
1,8Primum quidem gratias ago Deo meo per Iesum Christum pro omnibus vobis, quia fides vestra annuntiatur in universo mundo;
CEI 2008
Rm1,8Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché della vostra fede si parla nel mondo intero.
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testis enim mihi est Deus, cui servio in spiritu meo in evangelio Filii eius, quomodo sine intermissione memoriam vestri faciam
CEI 2008
Rm1,9Mi è testimone Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunciando il vangelo del Figlio suo, come io continuamente faccia memoria di voi,
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1,10semper in orationibus meis obsecrans si quo modo tandem aliquando prosperum iter habeam in voluntate Dei veniendi ad vos.
CEI 2008
Rm1,10chiedendo sempre nelle mie preghiere che, in qualche modo, un giorno, per volontà di Dio, io abbia l'opportunità di venire da voi.
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1,11Desidero enim videre vos, ut aliquid impertiar gratiae vobis spiritalis ad confirmandos vos,
CEI 2008
Rm1,11Desidero infatti ardentemente vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale, perché ne siate fortificati,
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id est una vobiscum consolari per eam, quae invicem est, fidem vestram atque meam.
CEI 2008
Rm1,12o meglio, per essere in mezzo a voi confortato mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io.
Nova Vulgata
1,13Nolo autem vos ignorare, fratres, quia saepe proposui venire ad vos et prohibitus sum usque adhuc, ut aliquem fructum habeam et in vobis, sicut et in ceteris gentibus.
CEI 2008
RmNon voglio che ignoriate, fratelli, che più volte mi sono proposto di venire fino a voi - ma finora ne sono stato impedito - per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra le altre nazioni.
CEI 2008
RmSono in debito verso i Greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti:
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Itaque, quod in me est, promptus sum et vobis, qui Romae estis, evangelizare.
CEI 2008
Rm1,15sono quindi pronto, per quanto sta in me, ad annunciare il Vangelo anche a voi che siete a Roma.
Nova Vulgata
1,16Non enim erubesco evangelium: virtus enim Dei est in salutem omni credenti, Iudaeo primum et Graeco.
1,16Non enim erubesco evangelium: virtus enim Dei est in salutem omni credenti, Iudaeo primum et Graeco.
CEI 2008
Rm1,16Io infatti non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco.
Nova Vulgata
Iustitia enim Dei in eo revelatur ex fide in fidem, sicut scriptum est: “ Iustus autem ex fide vivet ”.
CEI 2008
RmIn esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: Il giusto per fede vivrà.
1,17
La giustizia di Dio è la sua fedeltà alle promesse di salvezza consegnate nelle sacre Scritture. È in forza di questa sua fedeltà che Dio rende giusti i credenti (Gal 3,14). L’espressione da fede a fede sottolinea il fatto che la fede è l’unica condizione per riconoscere e accogliere la giustizia salvifica di Dio. La citazione biblica di Ab 2,4, dove ricorrono i tre vocaboli chiave giusto, vivere, fede, mostra il compimento delle promesse di Dio (vedi Gal 3,11).
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Revelatur enim ira Dei de caelo super omnem impietatem et iniustitiam hominum, qui veritatem in iniustitia detinent,
Revelatur enim ira Dei de caelo super omnem impietatem et iniustitiam hominum, qui veritatem in iniustitia detinent,
CEI 2008
RmInfatti l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia,
1,18
LA SALVEZZA MEDIANTE LA FEDE (1,18-4,25)
-4,25 Inizia la parte dottrinale della lettera che si estende per i primi undici capitoli. Il primo sviluppo tematico riguarda la salvezza mediante la fede. Questo è il cuore del Vangelo che Paolo propone a tutti gli uomini.
Tutti sono nel peccato
La prima parte dell’argomentazione riguarda la condizione di peccato dei pagani, i quali, pur conoscendo Dio, hanno venerato le creature.
L’ira di Dio è un’espressione antropomorfica, desunta dall’AT, per indicare la reazione divina di fronte al peccato.
-4,25 Inizia la parte dottrinale della lettera che si estende per i primi undici capitoli. Il primo sviluppo tematico riguarda la salvezza mediante la fede. Questo è il cuore del Vangelo che Paolo propone a tutti gli uomini.
Tutti sono nel peccato
La prima parte dell’argomentazione riguarda la condizione di peccato dei pagani, i quali, pur conoscendo Dio, hanno venerato le creature.
L’ira di Dio è un’espressione antropomorfica, desunta dall’AT, per indicare la reazione divina di fronte al peccato.
Nova Vulgata
quia, quod noscibile est Dei, manifestum est in illis; Deus enim illis manifestavit.
CEI 2008
Rm1,19poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro.
Nova Vulgata
Invisibilia enim ipsius a creatura mundi per ea, quae facta sunt, intellecta conspiciuntur, sempiterna eius et virtus et divinitas, ut sint inexcusabiles;
CEI 2008
RmInfatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa
1,20
Il peccato dei pagani consiste nel rifiuto del giusto rapporto con Dio conosciuto attraverso la realtà creata (Sap 13,1-9).
Nova Vulgata
1,21quia, cum cognovissent Deum, non sicut Deum glorificaverunt aut gratias egerunt, sed evanuerunt in cogitationibus suis, et obscuratum est insipiens cor eorum.
CEI 2008
Rm1,21perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata.
Nova Vulgata
1,23et mutaverunt gloriam incorruptibilis Dei in similitudinem imaginis corruptibilis hominis et volucrum et quadrupedum et serpentium.
CEI 2008
Rme hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un'immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Nova Vulgata
Propter quod tradidit illos Deus in concupiscentiis cordis eorum in immunditiam, ut ignominia afficiant corpora sua in semetipsis,
Propter quod tradidit illos Deus in concupiscentiis cordis eorum in immunditiam, ut ignominia afficiant corpora sua in semetipsis,
CEI 2008
RmPerciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi,
Nova Vulgata
1,25qui commutaverunt veritatem Dei in mendacio et coluerunt et servierunt creaturae potius quam Creatori, qui est benedictus in saecula. Amen.
CEI 2008
Rm1,25perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
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Propterea tradidit illos Deus in passiones ignominiae. Nam et feminae eorum immutaverunt naturalem usum in eum, qui est contra naturam;
Propterea tradidit illos Deus in passiones ignominiae. Nam et feminae eorum immutaverunt naturalem usum in eum, qui est contra naturam;
CEI 2008
Rm1,26Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura.
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similiter et masculi, relicto naturali usu feminae, exarserunt in desideriis suis in invicem, masculi in masculos turpitudinem operantes et mercedem, quam oportuit, erroris sui in semetipsis recipientes.
CEI 2008
Rm1,27Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi, ricevendo così in se stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento.
Nova Vulgata
1,28Et sicut non probaverunt Deum habere in notitia, tradidit eos Deus in reprobum sensum, ut faciant, quae non conveniunt,
CEI 2008
Rm1,28E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne:
Nova Vulgata
repletos omni iniquitate, malitia, avaritia, nequitia, plenos invidia, homicidio, contentione, dolo, malignitate, susurrones,
CEI 2008
Rmsono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori,
1,29
L’ampio elenco dei vizi dei pagani riflette lo schema del decalogo, integrato con elenchi analoghi dell’ambiente del giudaismo ellenistico (vedi ancora Rm 13,13; 1Cor 5,10-11; 6,9-10; Gal 5,19-21; Col 3,5-8; 1Tm 1,9-10; 2Tm 3,2-5).
Nova Vulgata
1,30detractores, Deo odibiles, contumeliosos, superbos, elatos, inventores malorum, parentibus non oboedientes,
CEI 2008
Rm1,30maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori,
Nova Vulgata
insipientes, incompositos, sine affectione, sine misericordia.
Nova Vulgata
Qui cum iudicium Dei cognovissent, quoniam qui talia agunt, digni sunt morte, non solum ea faciunt, sed et consentiunt facientibus.
CEI 2008
Rm1,32E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.