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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Isaiae - 7

Isaiae

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CEI 2008

Nova Vulgata 7 7,1Et factum est in diebus Achaz filii Ioatham filii Oziae regis Iudae, ascendit Rasin rex Syriae et Phacee filius Romeliae rex Israel in Ierusalem ad proeliandum contra eam; et non potuerunt debellare eam.
CEI 2008 Is Nei giorni di Acaz, figlio di Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda, Resin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelia, re d'Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla.
7,1-9  Invito a confidare nel Signore
 Questo oracolo e i successivi sono legati agli eventi degli anni 734-733, quando i re di Israele (Èfraim) e di Siria (Aram) mossero guerra al re di Giuda, Acaz, per spodestarlo e insediare sul trono un loro alleato. L’azione dei re d’Israele e di Siria era motivata dalla necessità di rafforzarsi contro la minaccia dell’Assiria. Isaia invita il re Acaz a non temere gli eserciti nemici, ma a confidare in Dio, che guida gli eventi. Da 2Re 16,5-9 sappiamo che Acaz non ascoltò l’invito di Isaia, chiedendo invece aiuto contro i suoi vicini proprio al re d’Assiria.
Nova Vulgata 7,2Et nuntiaverunt domui David dicentes: «Requievit Syria super Ephraim». Et commotum est cor eius et cor populi eius, sicut moventur ligna silvarum a facie venti.
CEI 2008 Is7,2Fu dunque annunciato alla casa di Davide: "Gli Aramei si sono accampati in Èfraim". Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano gli alberi della foresta per il vento.
Nova Vulgata 7,3Et dixit Dominus ad Isaiam: «Egredere in occursum Achaz, tu et Seariasub (id est Reliquiae revertentur) filius tuus, ad extremum aquaeductus piscinae superioris in viam agri fullonis;
CEI 2008 IsIl Signore disse a Isaia: "Va' incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio.
7,3 Il nome del figlio di Isaia, Seariasùb, significa “un resto ritornerà” e rimanda alla speranza che una parte del popolo ritorni al Signore, convertendosi. La piscina superiore era la piscina di Siloe, situata nella parte meridionale di Gerusalemme.
Nova Vulgata 7,4et dices ad eum: Vide, ut sileas; noli timere, et cor tuum ne formidet a duabus caudis titionum fumigantium istorum, ob ardorem irae Rasin et Syriae et filii Romeliae,
CEI 2008 Is7,4Tu gli dirai: "Fa' attenzione e sta' tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumanti, per la collera di Resin, degli Aramei, e del figlio di Romelia.
Nova Vulgata 7,5eo quod consilium malum inierit contra te Syria, Ephraim et filius Romeliae dicentes:
CEI 2008 Is7,5Poiché gli Aramei, Èfraim e il figlio di Romelia hanno tramato il male contro di te, dicendo:
Nova Vulgata 7,6“Ascendamus ad Iudam et terrorem iniciamus ei et avellamus eum ad nos et ponamus regem in medio eius filium Tabeel”».

CEI 2008 IsSaliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl.
7,6 Tabeèl: questo nome di persona indica anche una regione della Transgiordania.
Nova Vulgata
7,7Haec dicit Dominus Deus:

«Non stabit et non erit!

CEI 2008 Is7,7Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà!
Nova Vulgata
7,8Caput enim Syriae Damascus,

et caput Damasci Rasin;

et adhuc sexaginta et quinque anni,

et desinet Ephraim esse populus;
Nova Vulgata
7,9et caput Ephraim Samaria,

et caput Samariae filius Romeliae.

Si non credideritis, non permanebitis».

Nova Vulgata
7,10Et adiecit Dominus loqui ad Achaz dicens:
CEI 2008 IsIl Signore parlò ancora ad Acaz:
7,10-25 Il segno dell’Emmanuele
Nova Vulgata 7,11«Pete tibi signum a Domino Deo tuo in profundum inferni sive in excelsum supra».
CEI 2008 Is7,11"Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall'alto".
Nova Vulgata 7,12Et dixit Achaz: «Non petam et non tentabo Dominum».
CEI 2008 Is7,12Ma Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore".
Nova Vulgata 7,13Et dixit: «Audite ergo, domus David; numquid parum vobis est molestos esse hominibus, quia molesti estis et Deo meo?
CEI 2008 Is7,13Allora Isaia disse: "Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio?
Nova Vulgata 7,14Propter hoc dabit Dominus ipse vobis signum. Ecce, virgo concipiet et pariet filium et vocabit nomen eius Emmanuel;
CEI 2008 IsPertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.
7,14  Ecco: la vergine concepirà: il testo ebraico ha giovane donna. All’origine queste parole profetiche dovettero essere intese come promessa di un immediato discendente di Davide, cioè di un figlio di Acaz, quale risposta del Signore alle trame della Siria e di Èfraim. Ma la solennità dell’oracolo e la grandezza del nome dato al bambino, Emmanuele “Dio-con-noi”, fecero sì che queste parole non perdessero il loro carico di speranza dopo la morte del re Ezechia. La versione greca dei LXX tradusse il termine ebraico almah, che significa “giovane”, con parthenos, “vergine”. L’evangelista Matteo, utilizzando il testo dei LXX, riconosce nel passo isaiano l’annuncio profetico della concezione verginale di Gesù da parte di Maria e guarda a lui come al vero Emmanuele, ossia alla vera e definitiva presenza di Dio fra gli uomini (Mt 1,18-25).
Nova Vulgata 7,15butyrum et mel comedet, ut ipse sciat reprobare malum et eligere bonum.
CEI 2008 IsEgli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene.
7,15 panna e miele: simbolo ambiguo. Da una parte sembra alludere a una situazione di benessere, dall’altra rimanda alla vita nomade e quindi alla precarietà.
Nova Vulgata 7,16Quia antequam sciat puer reprobare malum et eligere bonum, desolabitur terra, cuius tu formidas duos reges;
CEI 2008 Is7,16Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonata la terra di cui temi i due re.
Nova Vulgata 7,17adducet Dominus super te et super populum tuum et super domum patris tui dies, qui non venerunt a diebus separationis Ephraim a Iuda, regem Assyriorum».

CEI 2008 Is7,17Il Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Èfraim si staccò da Giuda: manderà il re d'Assiria".
Nova Vulgata
7,18Et erit in die illa:

sibilabit Dominus muscae,

quae est in extremo fluminum Aegypti,

et api, quae est in terra Assur;

CEI 2008 Is7,18Avverrà in quel giorno:
il Signore farà un fischio alle mosche
che sono all'estremità dei canali d'Egitto
e alle api che si trovano in Assiria.
Nova Vulgata
7,19et venient et requiescent omnes

in vallibus praeruptis

et in cavernis petrarum

et in omnibus frutetis

et in omnibus pascuis.

CEI 2008 Is7,19Esse verranno e si poseranno tutte
nelle valli scoscese,
nelle fessure delle rocce,
su ogni cespuglio e su ogni pascolo.
Nova Vulgata
7,20In die illa radet Dominus

in novacula conducta e regione trans flumen

— in rege Assyriorum —

caput et pilos pedum

et barbam quoque abradet.

CEI 2008 IsIn quel giorno il Signore raderà
con rasoio preso a nolo oltre il Fiume,
con il re d'Assiria,
il capo e il pelo del corpo,
anche la barba toglierà via.
7,20 il Fiume: l’Eufrate.
Nova Vulgata
7,21Et erit in die illa:

nutriet homo vitulam et duas oves
CEI 2008 Is7,21Avverrà in quel giorno:
ognuno alleverà una giovenca e due pecore.
Nova Vulgata
7,22et prae ubertate lactis

comedet butyrum;

butyrum enim et mel manducabit omnis,

qui relictus fuerit in medio terrae.

CEI 2008 Is7,22Per l'abbondanza del latte che faranno,
si mangerà la panna;
di panna e miele si ciberà
ogni superstite in mezzo a questa terra.
Nova Vulgata
7,23Et erit in die illa:

omnis locus, ubi fuerint mille vites mille argenteis,

spinae et vepres erunt.

CEI 2008 Is7,23Avverrà in quel giorno:
ogni luogo dove erano mille viti
valutate mille sicli d'argento,
sarà preda dei rovi e dei pruni.
Nova Vulgata
7,24Cum sagittis et arcu ingredientur illuc,

vepres enim et spinae erit universa terra.

CEI 2008 Is7,24Vi si entrerà armati di frecce e di arco,
perché tutta la terra sarà rovi e pruni.
Nova Vulgata
7,25Et in omnes montes, qui in sarculo sarriebantur,

nemo veniet prae terrore spinarum et veprium,

et erit in pascua bovis et in conculcationem pecoris.

CEI 2008 Is7,25In tutti i monti,
che erano vangati con la vanga,
non si passerà più
per paura delle spine e dei rovi.
Serviranno da pascolo per armenti
e da luogo battuto dal gregge.