CEI 1974 - Nuovo Testamento - Altre Lettere - Ebrei - 7
Ebrei
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Interconfessionale
CEI 1974
7
Questo Melchìsedek, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, è colui che andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse;
7,1-3
Il testo di Gn 14, 17-20 presenta l’antico re tacendone insolitamente la genealogia e questo fa pensare a un sacerdozio eterno.
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EbQuesto Melchìsedek, come dice la Bibbia, era re di Salem e sacerdote del \+fm ∆\+fm*Dio Onnipotente. Mentre Abramo tornava dalla battaglia, dove aveva vinto i re, Melchìsedek gli andò incontro e lo benedisse.
Rimandi
7,1
Melchìsedek Gn 14,17-20.
Note al Testo
7,1
Melchìsedek: in 7,1-2 si riportano alcune parole di Genesi 14,17-20. — Dio Onnipotente: altri: Dio Altissimo.
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7,2 a lui Abramo diede la decima di ogni cosa. Anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia, inoltre è anche re di Salem, cioè re di pace.
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Eb7,2A lui Abramo diede la decima parte di ogni cosa. Il suo nome significa «re di giustizia», e inoltre egli è anche re di Salem, che significa «re di pace».
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7,3 Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote in eterno.
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EbLa Bibbia non parla né di suo padre né di sua madre, né dei suoi antenati; né della sua nascita né della sua morte. Fatto simile al *Figlio di Dio, egli rimane sacerdote per sempre.
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Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale persino Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino.
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Eb7,4Considerate dunque la grandezza di questo personaggio! Il patriarca Abramo gli diede la decima parte di tutto ciò che aveva conquistato in battaglia.
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7,5 Anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato di riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli, benché essi pure discendenti da Abramo.
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7,6 Egli invece, pur non essendo della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che era depositario della promessa.
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Eb7,6Melchìsedek, invece, non era uno della famiglia di Levi; eppure prese da Abramo la decima parte di quel che aveva. Inoltre fu lui a benedire Abramo, il quale aveva ricevuto le promesse di Dio.
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Eb7,7E senza dubbio, colui che dà la benedizione è più importante di colui che la riceve.
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7,8 Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive.
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Eb7,8E mentre nel caso dei sacerdoti di Levi si tratta di uomini mortali che prendono la decima parte, nel caso di Melchìsedek la prende un uomo che, secondo la testimonianza della Bibbia, vive.
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7,9 Anzi, per così dire, lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo:
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Eb7,9Anzi, in un certo senso, si può dire che anche Levi pagò la decima parte a Melchìsedek, quando la pagò Abramo, benché ora i suoi discendenti ricevano la decima parte dagli altri.
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egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato quando gli venne incontro Melchìsedek.
Abolizione del sacerdozio levitico
Abolizione del sacerdozio levitico
7,10
Cfr. Gn 14, 17.
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Eb7,10Infatti Levi non era ancora nato, ma in un certo senso era già presente nel suo antenato Abramo, quando Melchìsedek gli andò incontro.
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Or dunque, se la perfezione ci fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico - sotto di esso infatti il popolo ha ricevuto la legge - che bisogno c`era che sorgesse un sacerdote differente, alla maniera di Melchìsedek, e che non venisse detto sacerdote invece alla maniera di Aronne?
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Eb7,11Il sacerdozio dei discendenti di Levi era alla base della Legge che è stata data al popolo d’Israele. Se quei sacerdoti avessero realizzato un perfetto rapporto con Dio, non c’era bisogno che venisse un sacerdote diverso, che non è alla maniera di *Aronne, ma alla maniera di Melchìsedek.
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7,12 Infatti, se viene mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge.
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Ora l`individuo di cui si dicono tali cose è membro di un`altra tribù, della quale nessuno mai fu addetto all`altare.
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7,15 Ciò risulta ancor più evidente dal momento che sorge, a somiglianza di Melchìsedek, sacerdote
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Eb7,15E tutto questo è ancora più chiaro dal momento che è venuto un altro sacerdote, simile a Melchìsedek.
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7,16 che non è diventato tale differente di una prescrizione carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile.
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Eb7,16Egli non è diventato sacerdote a causa di leggi umane, ma per la potenza di una vita che non ha fine.
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Gli è resa infatti questa testimonianza:
Tu sei sacerdote in eterno
alla maniera di Melchìsedek.
Tu sei sacerdote in eterno
alla maniera di Melchìsedek.
7,17
Qui e nel v. 21 citazioni cfr. Sal 109, 4.
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7,18 Si ha così l`abrogazione di un ordinamento precedente a causa della sua debolezza e inutilità -
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Eb7,18A questo modo vengono abolite le regole antiche, perché erano deboli e inutili:
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7,19 poiché la legge non ha portato nulla alla perfezione - e l`introduzione di una speranza migliore, grazie alla quale ci avviciniamo a Dio.
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Eb7,19infatti la legge di Mosè non ha portato nulla alla perfezione. Al suo posto ci viene data una speranza migliore, e grazie ad essa ci avviciniamo a Dio.
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7,20 Inoltre ciò non avvenne senza giuramento. Quelli infatti diventavano sacerdoti senza giuramento;
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Eb7,20Per di più c’è il giuramento di Dio. Gli altri diventavano sacerdoti senza giuramento.
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7,21 costui al contrario con un giuramento di colui che gli ha detto:
Il Signore ha giurato e non si pentirà:
tu sei sacerdote per sempre.
Il Signore ha giurato e non si pentirà:
tu sei sacerdote per sempre.
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Eb7,21Gesù, invece, lo è diventato con il giuramento di Dio, come si dice di lui:
Il Signore ha giurato e non si pentirà:
Tu sei sacerdote per sempre.
Il Signore ha giurato e non si pentirà:
Tu sei sacerdote per sempre.
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7,23 Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo;
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Eb7,23C’è anche un’altra differenza: gli altri sacerdoti sono stati numerosi, perché morivano e non potevano durare a lungo;
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7,25 Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore.
Perpetuità del sacerdozio di Cristo
Perpetuità del sacerdozio di Cristo
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7,26 Tale era infatti il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli;
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7,27 che non ha bisogno ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso.
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EbEgli non è come gli altri sommi sacerdoti: non ha bisogno di offrire ogni giorno sacrifici, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: perché egli ha offerto il sacrificio una volta per tutte, quando ha offerto se stesso.
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7,28 La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti all`umana debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore alla legge, costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno.