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CEI 1974 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Sapienza - 15

Sapienza

CEI 1974 Torna al libro

Interconfessionale

CEI 1974 15 15,1 Ma tu, nostro Dio, sei buono e fedele,
sei paziente e tutto governi secondo misericordia.
Interconfessionale SapMa tu nostro Dio, sei un Dio fedele:
sei buono e paziente e governi l’universo con grande amore.
Rimandi
15,1 Dio è fedele e buono Es 34,6+.
CEI 1974 15,2 Anche se pecchiamo, siamo tuoi, conoscendo la tua potenza;
ma non peccheremo più, sapendo che ti apparteniamo.
Interconfessionale Sap15,2Anche se siamo colpevoli, ci mettiamo nelle tue mani,
perché ti riconosciamo come nostro Signore
e non peccheremo più
perché sappiamo di appartenerti.
CEI 1974 Conoscerti, infatti, è giustizia perfetta,
conoscere la tua potenza è radice di immortalità.
15,3 Conoscenza è anche intimità, comunione.
Interconfessionale Sap15,3Infatti chi ti conosce può vivere perfettamente come vuoi tu
e chi ti riconosce come signore si assicura una vita immortale.
CEI 1974 15,4 Non ci indusse in errore
né l`invenzione umana di un`arte perversa,
né la sterile fatica dei pittori,
immagini deturpate di vari colori,
Interconfessionale SapNon ci ha indotto in errore l’invenzione di un’arte cattiva
la fatica sterile dei pittori che dosano luci e ombre
e abbozzano immagini con vari colori.
Note al Testo
15,4 arte cattiva: si tratta della fabbricazione degli idoli (vedi 14,12).
CEI 1974 15,5 la cui vista provoca negli stolti il desiderio,
l`anelito per una forma inanimata di un`immagine morta.
Interconfessionale Sap15,5Queste figure risvegliano la passione della gente superficiale
che si innamora di forme e di immagini senza vita.
CEI 1974 15,6 Amanti del male e degni di simili speranze
sono coloro che fanno, desiderano e venerano gli idoli.
Stoltezza dell` idolatria
Interconfessionale Sap15,6Quelli che le fabbricano, le ammirano o le adorano
amano il male e sono degni di simili speranze.
CEI 1974 15,7 Un vasaio, impastando con fatica la terra molle,
plasma per il nostro uso ogni sorta di vasi.
Ma con il medesimo fango modella
e i vasi che servono per usi decenti
e quelli per usi contrari, tutti allo stesso modo;
quale debba essere l`uso di ognuno di essi lo stabilisce il vasaio.
Interconfessionale SapIl vasaio a fatica impasta l’argilla
e modella oggetti diversi per i bisogni di tutti i giorni.
Con la medesima argilla forma,
uno dopo l’altro e alla stessa maniera,
piatti per mangiare e vasi da notte.
Per gli uni e per gli altri è lui che decide
a cosa dovranno servire.
Rimandi
15,7 il vasaio cfr. Rm 9,21+.
CEI 1974 15,8 Quindi con odiosa fatica plasma
con il medesimo fango un dio vano,
egli che, nato da poco dalla terra,
tra poco ritornerà là da dove fu tratto,
quando gli sarà richiesto l`uso fatto dell`anima sua.
Interconfessionale SapPoi, con la stessa argilla,
fa un idolo illusorio.
Ma questa è una fatica sbagliata:
egli è appena stato tratto dalla terra
e tra poco deve ritornarci
e restituire la vita che ha avuto in prestito.
Rimandi
15,8 ritornerà alla terra Gn 3,19+.
CEI 1974 15,9 Ma egli non si preoccupa di morire né di avere una vita breve;
anzi gareggia con gli orafi e con gli argentieri,
imita i lavoratori del bronzo
e ritiene un vanto plasmare cose false.
Interconfessionale Sap15,9Ma lui non pensa che deve morire
e che la sua vita è breve.
Vuol far concorrenza con chi lavora l’oro e l’argento,
imita chi fonde il bronzo
e pensa che sia un onore modellare cose false.
CEI 1974 15,10 Cenere è il suo cuore,
la sua speranza più vile della terra,
la sua vita più spregevole del fango,
Interconfessionale Sap15,10Ma cenere sono i valori in cui crede,
le sue speranze sono una manciata di terra
e la sua vita conta meno dell’argilla.
CEI 1974 15,11 perché disconosce il suo creatore,
colui che gli inspirò un`anima attiva
e gli infuse uno spirito vitale.
Interconfessionale Sap15,11Ma non riconosce colui che lo ha plasmato
e gli ha dato la vita, la forza di agire
e lo spirito che lo fa vivere.
CEI 1974 15,12 Ma egli considera un trastullo la nostra vita,
l`esistenza un mercato lucroso.
Egli dice: "Da tutto, anche dal male, si deve trarre profitto".
Interconfessionale Sap15,12Per lui la vita è un passatempo,
l’esistenza un mercato, un’occasione per far soldi;
dice che bisogna approfittare di tutto, anche del male.
CEI 1974 15,13 Costui infatti più di tutti sa di peccare,
fabbricando di materia terrestre fragili vasi e statue.
Stoltezza degli Egiziani
Interconfessionale Sap15,13Costui più di tutti sa di peccare,
quando con la terra costruisce
cose fragili e statue di dèi.
CEI 1974 Ma sono tutti stoltissimi
e più miserabili di un`anima infantile
i nemici del tuo popolo, che lo hanno oppresso.
15,14-15 Ai loro idoli gli Egiziani accomunarono anche quelli degli altri pagani.
Interconfessionale Sap15,14I nemici del tuo popolo
e quelli che lo hanno oppresso sono infelici
e hanno meno cervello di un bambino.
CEI 1974 15,15 Essi considerarono dei anche tutti gli idoli dei pagani,
i quali non hanno né l`uso degli occhi per vedere,
né narici per aspirare aria,
né orecchie per sentire,
né dita delle mani per palpare;
e i loro piedi sono incapaci di camminare.
Interconfessionale SapInfatti hanno adorato gli idoli di tutti i popoli,
idoli che non possono usare gli occhi per vedere,
il naso per respirare, le orecchie per ascoltare,
le dita per toccare,
i piedi per camminare.
Rimandi
15,15 impotenza degli idoli Sal 115,4-7+; Sir 30,19.
CEI 1974 15,16 Un uomo li ha fatti,
li ha plasmati uno che ha avuto il respiro in prestito.
Ora nessun uomo può plasmare un dio a lui simile;
Interconfessionale Sap15,16Perché li ha fatti un uomo,
uno che ha ricevuto lo spirito solo in prestito.
Certo, nessuno è capace di modellare un dio
che gli assomigli almeno un po’.
CEI 1974 15,17 essendo mortale, una cosa morta produce con empie mani.
Egli è sempre migliore degli oggetti che adora,
rispetto a essi possiede la vita, ma quelli giammai
Interconfessionale Sap15,17Con mani empie, un mortale può costruire soltanto cose morte;
l’uomo vale ben più delle statue che adora;
infatti lui ha ricevuto la vita,
quelle no di certo.
CEI 1974 15,18 Venerano gli animali più ripugnanti,
che per stupidità al paragone risultan peggiori degli altri;
Interconfessionale Sap15,18Questi uomini adorano le bestie più schifose,
che per stupidità risultano peggiori di tutte le altre.
CEI 1974 15,19 non sono tanto belli da invogliarsene,
come capita per l`aspetto di altri animali,
e non hanno avuto la lode e la benedizione di Dio.
Interconfessionale SapMentre certi animali possono essere simpatici,
questi non sono nemmeno belli;
anzi Dio non li ha approvati
e non li ha benedetti.
Note al Testo
15,19 non li ha benedetti: al momento della creazione l’approvazione di Dio e la sua benedizione si estendevano a tutti gli esseri viventi (vedi Genesi 1,20-30); ora però esse non riguardano più gli animali divinizzati, in quanto non realizzano il compito che è stato loro assegnato.