CEI 1974 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Romani - 7
Romani
CEI 1974 Torna al libro
Interconfessionale
CEI 1974
7
O forse ignorate, fratelli - parlo a gente esperta di legge - che la legge ha potere sull`uomo solo per il tempo in cui egli vive?
Interconfessionale
Rm7,1Fratelli, voi conoscete bene le leggi e sapete certamente che la *Legge ha potere sull’uomo soltanto mentre egli è in vita.
CEI 1974
7,2 La donna sposata, infatti, è legata dalla legge al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è libera dalla legge che la lega al marito.
Interconfessionale
Rm7,2La donna sposata, per esempio, è legata dalla Legge al marito finché egli vive. Ma se il marito muore, la donna è sciolta dalla Legge che la legava a lui.
CEI 1974
7,3 Essa sarà dunque chiamata adultera se, mentre vive il marito, passa a un altro uomo, ma se il marito muore, essa è libera dalla legge e non è più adultera se passa a un altro uomo.
Interconfessionale
Rm7,3In base a questo principio, la donna è considerata adultera se va con un altro uomo quando il marito è ancora in vita; ma se questi muore, è libera per quel che riguarda la Legge, e non è più adultera se va con un altro uomo.
CEI 1974
Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla legge, per appartenere ad un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinchè noi portiamo frutti per Dio.
Interconfessionale
RmQualcosa di simile accade per voi, fratelli miei. Voi siete morti nei confronti della legge di Mosè, perché siete stati uniti a *Cristo nella sua morte. Perciò ora voi appartenete a colui che è risuscitato dai morti, affinché la vostra vita sia ricca di opere gradite a Dio.
Rimandi
7,4
morti nei confronti della Legge Gal 2,19; 3,13. — nei confronti del peccato Rm 6,5-6; 2 Cor 5,15.
CEI 1974
7,5 Quando infatti eravamo nella carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte.
Interconfessionale
Rm7,5Quando infatti noi vivevamo seguendo i nostri desideri, la Legge stimolava passioni malvagie che ci facevano agire in modo da portarci alla morte.
CEI 1974
7,6 Ora però siamo stati liberati dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva prigionieri, per servire nel regime nuovo dello Spirito e non nel regime vecchio della lettera.
La legge provoca trasgressioni
La legge provoca trasgressioni
Interconfessionale
RmMa ora siamo morti nei confronti della Legge che ci teneva in suo potere: non siamo più al suo servizio. Perciò serviamo Dio non più secondo il vecchio sistema che era fondato sulla Legge scritta ma in modo nuovo, guidati dallo Spirito.
CEI 1974
Che diremo dunque? Che la legge è peccato? No certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non per la legge, né avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non desiderare.
7,7-13
Cfr. 3, 20. cfr. 4, 15. cfr. 5, 20. Citazione di cfr. Es 20, 17. Paolo descrive in se stesso il drammatico dissidio interiore dell’uomo. La legge dà all’uomo la coscienza del peccato senza dargli la forza interiore per vincerlo; in tal modo, a causa della concupiscenza, diventa di fatto strumento del peccato.
Interconfessionale
RmDobbiamo forse concludere che la *Legge è peccato? No di certo! La Legge però mi ha fatto conoscere che cos’è il peccato. Per esempio, io ho saputo che era possibile desiderare cose cattive, perché la Legge ha detto: non desiderarle.
Rimandi
7,7
la Legge fa conoscere il peccato Rm 3,20. — bramosia Gc 1,14-15. — dieci comandamenti Es 20,17; Dt 5,21. — la Legge fa apparire il peccato Rm 4,15.
CEI 1974
7,8 Prendendo pertanto occasione da questo comandamento, il peccato scatenò in me ogni sorta di desideri. Senza la legge infatti il peccato è morto
Interconfessionale
Rm7,8Il peccato allora, da quel comandamento, ha preso l’occasione per far nascere in me ogni specie di desideri. Invece, dove non c’è la Legge, il peccato è senza vita;
CEI 1974
7,9 e io un tempo vivevo senza la legge. Ma, sopraggiunto quel comandamento, il peccato ha preso vita
Interconfessionale
Rm7,9e io prima vivevo senza la Legge, ma quando venne il comandamento, allora il peccato prese vita,
CEI 1974
7,10 e io sono morto; la legge, che doveva servire per la vita, è divenuta per me motivo di morte.
CEI 1974
7,11 Il peccato infatti, prendendo occasione dal comandamento, mi ha sedotto e per mezzo di esso mi ha dato la morte.
Interconfessionale
RmIl peccato infatti ha colto l’occasione offerta dal comandamento, mi ha sedotto e mi ha fatto morire per mezzo dello stesso comandamento.
CEI 1974
7,13 Ciò che è bene è allora diventato morte per me? No davvero! E` invece il peccato: esso per rivelarsi peccato mi ha dato la morte servendosi di ciò che è bene, perché il peccato apparisse oltre misura peccaminoso per mezzo del comandamento.
Interconfessionale
Rm7,13Quel che è buono sarebbe dunque diventato per me causa di morte? No! È il peccato che causa la morte: si è manifestato per quel che realmente è, si è mostrato in tutta la sua violenza per mezzo di una cosa buona, servendosi cioè del comandamento.
CEI 1974
Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato.
CEI 1974
7,15 Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto.
Interconfessionale
Rm7,15Difatti non riesco nemmeno a capire quel che faccio: non faccio quel che voglio, ma quel che odio.
CEI 1974
7,18 Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c`è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo;
Interconfessionale
RmSo infatti che in me, in quanto uomo peccatore, non abita il bene. In me c’è il desiderio del bene, ma non c’è la capacità di compierlo.
Note al Testo
7,18
in me, in quanto uomo peccatore: è il senso dell’espressione originale greca: nella mia carne. La parola carne serve per indicare l’uomo nella sua debolezza, orientato verso il male e incapace di liberarsi dal peccato. Nella nostra lingua la parola carne può essere resa in diversi modi, se si vuole esprimere il pensiero antico: sul piano umano (1,3), nel corpo (2,28), con le sue sole forze (4,1), desideri (7,5), condizione di uomo peccatore (7,25; 8,3); debolezza umana (8,3.4.5), egoismo (8,5.6.7.8.12.13).
Interconfessionale
Rm7,19Infatti io non compio il bene che voglio, ma faccio il male che non voglio.
CEI 1974
7,20 Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me.
Interconfessionale
Rm7,20Ora, se faccio quel che non voglio, non sono più io ad agire, ma il peccato che è in me.
CEI 1974
7,21 Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me.
Interconfessionale
Rm7,21Io scopro allora questa contraddizione: ogni volta che voglio fare il bene, trovo in me soltanto la capacità di fare il male.
CEI 1974
7,23 ma nelle mie membra vedo un`altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra.
Interconfessionale
Rmma vedo in me un’altra Legge: quella che contrasta fortemente la Legge che la mia mente approva, e che mi rende schiavo della legge del peccato che abita in me.