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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Giovanni - 1

Giovanni

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Interconfessionale

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CEI 2008 1 In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
1,1 PROLOGO (1,1-18)
 Verbo corrisponde al greco Logos, “Parola”, un termine polivalente e d’uso comune nella filosofia greca di quel tempo, ma che Giovanni intende alla luce dell’AT (vedi Pr 8,22-36; Sir 24,1-29) e della tradizione cristiana. Aprendo questo inno, in cui valorizza materiale tradizionale, con le parole In principio era il Verbo, Giovanni ci fa subito comprendere che Gesù è la trasparenza del Padre. Essere il rivelatore del Padre non è soltanto il compito terreno, missionario, di Gesù, ma l’identità profonda della sua persona.
Interconfessionale GvIn principio,
c’era colui che è «la Parola».
Egli era con Dio,
Egli era Dio.
Rimandi
1,1 In principio Prv 8,22-26; Gv 17,5; 1 Gv 1,1-2. — la Parola Ap 19,13; cfr. Sir 24,3. — era con Dio Gv 5,17-30. — Egli era Dio Fil 2,6; Col 1,15; Eb 1,3.
Note al Testo
1,1 In principio, cioè: prima che Dio creasse il mondo.In principio… «la Parola»: altri: In principio era il Verbo. con Dio: altri: era rivolto a Dio.
CEI 2008 1,2Egli era, in principio, presso Dio:
Interconfessionale Gv1,2Egli era al principio con Dio.
CEI 2008 tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
1,3  Nell’AT è sottolineata la potenza creatrice della Parola di Dio (vedi Gen 1,3.6.9; Sal 33,6), che è anche rivelazione (vedi Am 3,1; Ger 1,4; Ez 1,3). Probabilmente qui Giovanni vuole suggerire che la Parola – che poi prenderà il nome di Gesù Cristo – è il “progetto” (Logos può significare anche progetto) con cui tutta la realtà è stata pensata. Gesù Cristo è il progetto del mondo e della storia.
Interconfessionale GvPer mezzo di lui Dio ha creato ogni cosa.
Senza di lui non ha creato nulla.
Rimandi
1,3 Parola e creazione Gn 1,3; Sal 33,6.9; 147,15-18; Is 40,26; 48,3; Sap 9,1; Gv 1,10; 1 Cor 8,6; Col 1,16-17; Eb 1,2. — Sapienza e creazione Prv 8,27-30; Sap 9,9.
CEI 2008 In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
1,4 Giovanni ama parlare per simboli: vita e luce sono due simboli che nel vangelo ricorrono molte volte riferiti a Gesù: vedi 3,155,266,5711,2514,6.
Interconfessionale GvEgli era la vita
e la vita era luce per gli uomini.
Rimandi
1,4 Egli era la vita Gv 5,26. — luce Gv 8,12+.
CEI 2008 la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta.
1,5  Le tenebre sono le potenze del male che si oppongono a Dio e, più in concreto, i malvagi. non l’hanno vinta: il verbo greco può significare “comprendere” e anche “vincere”. Giovanni ha inteso ambedue i significati: le tenebre non hanno compreso la luce e l’hanno rifiutata, tuttavia non sono riuscite a vincerla.
Interconfessionale GvQuella luce risplende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Rimandi
1,5 non l’hanno vinta (compresa) Gv 1,10-13; 3,19; cfr. Sap 13,1-9; Rm 1,19-23; 1 Cor 1,21.
Note al Testo
1,5 non l’hanno vinta: altra traduzione possibile: non hanno saputo comprenderla.
CEI 2008 Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
1,6-8 Giovanni il Battista non era la luce, come forse qualcuno allora pensava. La luce è soltanto Gesù. Il Battista è il testimone.
Interconfessionale GvDio mandò un uomo:
si chiamava Giovanni.
Rimandi
1,6 Giovanni (il Battezzatore) Lc 1,13.17.76; Mt 3,1; Gv 1,19-35; 3,22-30.
CEI 2008 1,7Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Interconfessionale GvEgli venne come testimone della luce
perché tutti gli uomini,
ascoltandolo,
credessero nella luce.
Rimandi
1,7 testimone Gv 1,15.19-35; 3,27-30; 5,33; 10,41.
CEI 2008 1,8Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Interconfessionale GvNon era lui la luce:
Giovanni era un testimone della luce.
Rimandi
1,8 non era lui Gv 1,20.
CEI 2008 Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
1,9 La luce vera: nel senso di piena, definitiva. Anche altri possono essere luce, ma nel senso della preparazione, dell’avvio: la pienezza è solo Gesù.
Interconfessionale GvLa luce vera,
colui che illumina ogni uomo,
stava per venire nel mondo.
Rimandi
1,9 La luce vera 1 Gv 2,8. — stava per venire nel mondo Gv 6,14.
CEI 2008 1,10Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Interconfessionale GvEgli era nel mondo,
il mondo è stato fatto per mezzo di lui,
ma il mondo non l’ha riconosciuto.
Rimandi
1,10 il mondo Gv 3,16; 12,31; 1 Gv 2,16. — il mondo è stato fatto per mezzo di lui Gv 1,3+. — il mondo non l’ha riconosciuto Gv 17,25.
CEI 2008 1,11Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
Interconfessionale Gv1,11È venuto nel mondo che è suo
ma i suoi non l’hanno accolto.
CEI 2008 A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
1,12  Credere nel nome di Cristo è aderire alla sua persona, accettare il suo mistero. Il nome è la persona.
Interconfessionale GvAlcuni però hanno creduto in lui.
A questi Dio ha fatto il dono
di diventare figli di Dio.
Rimandi
1,12 hanno creduto in lui Gv 2,23; 3,18; 1 Gv 3,23; 5,13. — a coloro che hanno creduto… figli di Dio Gal 3,26. — figli di Dio Gv 11,52; 1 Gv 3,1-2.10; 5,2.4.18.
CEI 2008 1,13i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
Interconfessionale GvNon sono diventati figli di Dio per nascita naturale,
per volontà di un uomo:
è Dio che ha dato loro la nuova vita.
Rimandi
1,13 Dio ha dato loro la nuova vita Gv 3,3.5.6; Gc 1,18; 1 Pt 1,23; 1 Gv 3,9; 5,18.
CEI 2008 E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
1,14  si fece carne: divenne uomo, uno di noi. carne: nel linguaggio biblico non è il corpo, ma l’uomo con tutti i suoi risvolti di caducità, debolezza e divenire. gloria: è lo splendore del volto di Dio che si manifesta. I due termini grazia e verità sono noti nell’AT ed esprimono l’atteggiamento di Dio verso il mondo e l’uomo: amore gratuito (grazia) e fedeltà incrollabile (verità).
Interconfessionale GvColui che è «la Parola» è diventato un uomo
ed è vissuto in mezzo a noi uomini.
Noi abbiamo contemplato
il suo splendore divino.
È lo splendore
del Figlio unico di Dio Padre,
pieno di grazia e di verità!
Rimandi
1,14 è diventato un uomo cfr. Rm 1,3; Gal 4,4; Fil 2,7; 1 Tm 3,16; Eb 2,14; 1 Gv 4,2. — Noi abbiamo contemplato il suo splendore divino (gloria) Is 60,1-2; Lc 9,32; Gv 2,11; cfr. Gv 12,23.28; 13,31; 17,2-5.22-23.
Note al Testo
1,14 Colui che… uomini: altri: E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. — è diventato un uomo: è il senso dell’espressione greca che altri traducono: si è fatto carne. In Giovanni il termine carne indica l’uomo in quanto fragile e mortale. — è diventato… uomini: altri: si è fatto carne e venne ad abitare tra noi. è vissuto: oppure: ha piantato la sua tenda in mezzo a noi. splendore divino: vedi nota a 2,11.
CEI 2008 1,15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
"Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me".
Interconfessionale GvGiovanni aveva dichiarato: «Dopo di me viene uno che è più grande di me, perché esisteva già prima di me». Quando vide Gesù gli rese testimonianza dicendo: «È di lui che io parlavo!».
Rimandi
1,15 la testimonianza di Giovanni Gv 1,30. — Dopo di me viene… Mt 3,11; Mc 1,7; Gv 1,27.
CEI 2008 1,16Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Interconfessionale GvLa ricchezza della sua grazia si è riversata su di noi, e noi tutti l’abbiamo ricevuta.
Note al Testo
1,16 la ricchezza della sua grazia: l’idea di abbondanza, di ricchezza e grazia si ritrova in Colossesi 2,9-10.
CEI 2008 Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
1,17 La Legge non dava la grazia e non era la verità, cioè la pienezza della rivelazione, come invece è Gesù.
Interconfessionale GvPerché Dio ha dato la sua *Legge per mezzo di Mosè, ma la sua grazia e la sua verità sono venute a noi per mezzo di Gesù, il *Cristo.
Rimandi
1,17 la Legge è stata data per mezzo di Mosè Es 31,18; 34,28; Gv 7,19.
CEI 2008 Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

1,18 Dio, nessuno lo ha mai visto: Giovanni afferma, anzitutto, l’invisibilità di Dio che i soli sforzi dell’uomo non riescono a penetrare. Ma ora Dio si è rivelato in Gesù.
Interconfessionale GvNessuno ha mai visto Dio: il Figlio unico di Dio, quello che è sempre vicino al Padre, ce l’ha fatto conoscere.
Rimandi
1,18 vedere Dio Es 33,20; Gv 6,46; 1 Tm 6,16; 1 Gv 4,12. — il Figlio unico Mt 11,27; Lc 10,22.
Note al Testo
1,18 il Figlio unico di Dio: altri: il Dio (Figlio) unigenito.
CEI 2008 Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: "Tu, chi sei?".
1,19 PRIMA PASQUA (1,19-4,54)
 Testimonianza di Giovanni
 Giudei: in Giovanni il termine “Giudei” significa talvolta i membri del popolo d’Israele (ad esempio in 3,25; 4,9.22), alcuni dei quali credono in Gesù (vedi ad esempio 8,31; 10,42). Nella maggior parte dei casi però, il termine “Giudei” indica gli avversari di Gesù, coloro che ne vollero la morte: in questo senso il termine designa particolarmente le autorità costituite (vedi ad esempio 2,18; 5,10-18; 7,1.13; 9,22). È da escludere un’interpretazione dei testi in chiave antiebraica, come condanna del popolo d’Israele in quanto tale, tanto meno dell’Israele dei secoli seguenti.
Interconfessionale GvQuesta fu la testimonianza di Giovanni. Le autorità ebraiche avevano mandato da Gerusalemme *sacerdoti e addetti al culto del *Tempio, per interrogarlo. Volevano sapere chi era.
Note al Testo
1,19 Le autorità ebraiche: altri: I Giudei; in Giovanni può indicare semplicemente il popolo di Israele, ma spesso vi si riconoscono gli esponenti di un mondo che misconosce oppure osteggia Gesù, e quindi in particolare le autorità.
CEI 2008 1,20Egli confessò e non negò. Confessò: "Io non sono il Cristo".
Interconfessionale GvGiovanni dichiarò senza esitazione:
— Io non sono il *Messia.
Rimandi
1,20 Giovanni nega di essere il Messia (il Cristo) Gv 3,28.
CEI 2008 1,21Allora gli chiesero: "Chi sei, dunque? Sei tu Elia?". "Non lo sono", disse. "Sei tu il profeta?". "No", rispose.
Interconfessionale GvEssi gli chiesero:
— Chi sei, allora? Sei forse *Elia?
Ma Giovanni disse:
— No, non sono Elia.
Quelli insistettero:
— Sei il *Profeta?
Giovanni rispose:
— No.
Rimandi
1,21 Elia Mt 11,14+. — il profeta Mt 21,11+.
Note al Testo
1,21 il Profeta: riflettendo su Deuteronomio 18,15 molti Ebrei del tempo di Gesù aspettavano il profeta dei tempi ultimi.
CEI 2008 1,22Gli dissero allora: "Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?".
Interconfessionale Gv1,22Alla fine gli chiesero:
— Chi sei, dunque? Perché noi dobbiamo riferire qualcosa a quelli che ci hanno mandati. Cosa dici di te stesso?
CEI 2008 Rispose:

"Io sono voce di uno che grida nel deserto: 
Rendete diritta la via del Signore,

come disse il profeta Isaia".
1,23 Citazione di Is 40,3.
Interconfessionale GvAllora Giovanni disse:
— Io sono
la voce di uno che grida nel deserto:
spianate la strada per il Signore.
Così ha detto il profeta Isaia.
Rimandi
1,23 la voce… nel deserto Is 40,3 (Mt 3,3 par.).
CEI 2008 1,24Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei.
Interconfessionale Gv1,24Quelli che interrogavano Giovanni appartenevano al gruppo dei *farisei.
CEI 2008 1,25Essi lo interrogarono e gli dissero: "Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?".
Interconfessionale GvGli domandarono ancora:
— Se non sei il Messia, né Elia, né il profeta, perché battezzi la gente?
Rimandi
1,25-26 attività battesimale di Giovanni Mt 3,6+.
CEI 2008 1,26Giovanni rispose loro: "Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete,
Interconfessionale Gv1,26Giovanni rispose:
— Io battezzo con acqua. Ma in mezzo a voi c’è uno che voi non conoscete.
CEI 2008 1,27colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo".
Interconfessionale GvEgli viene dopo di me, ma io non sono degno neanche di sciogliere i lacci dei suoi sandali.
Rimandi
1,27 Egli viene dopo di me Gv 1,15. — non sono degno di sciogliere… Mt 3,11 par.; At 13,25.
CEI 2008 1,28Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Interconfessionale GvQuesto accadeva vicino al villaggio di Betània, al di là del fiume Giordano, dove Giovanni battezzava.
Rimandi
1,28 il Giordano, dove Giovanni battezzava Mt 3,13; Gv 10,40.
Note al Testo
1,28 Betània: questo villaggio al di là del fiume Giordano è a noi sconosciuto; non è da confondersi con quello dallo stesso nome che si trova vicino a Gerusalemme (vedi Luca 19,29 e nota).
CEI 2008 Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: "Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!
1,29 Ecco l’agnello di Dio: alcuni vedono in questa immagine l’agnello pasquale di Es 12,7-13 (il cui sangue asperso sugli stipiti delle porte era segno di liberazione e salvezza); altri il Servo del Signore di Is 53,7(paragonato all’agnello che si offre in silenzio); altri ancora, un riferimento all’offerta quotidiana di un agnello al tempio. Nella espressione colui che toglie il peccato del mondo, il verbo greco che Giovanni utilizza ha due significati: “prendere sulle proprie spalle” e “togliere via”.
Interconfessionale GvIl giorno dopo, Giovanni vede Gesù venire verso di lui, e dice: «Ecco l’Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo.
Rimandi
1,29 l’Agnello di Dio Gv 1,36. — che prende su di sé il peccato del mondo Is 53,6-7; At 8,32; 1 Pt 1,18-19.
Note al Testo
1,29 prende su di sé: altri: toglie, fa sparire (questo è il senso abituale in Giovanni).
CEI 2008 1,30Egli è colui del quale ho detto: "Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me".
Interconfessionale GvParlavo di lui quando dicevo: dopo di me viene uno che è più grande di me, perché esisteva già prima di me.
Rimandi
1,30 dopo di me viene… Gv 1,15.27.
CEI 2008 1,31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele".
Interconfessionale Gv1,31Anch’io non lo conoscevo, tuttavia Dio mi ha mandato a battezzare con acqua, per farlo conoscere al popolo d’Israele».
CEI 2008 1,32Giovanni testimoniò dicendo: "Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui.
Interconfessionale GvPoi Giovanni portò questa testimonianza: «Ho visto lo Spirito di Dio scendere come colomba dal cielo, e rimanere sopra di lui.
Rimandi
1,32 lo Spirito di Dio scendere Mt 3,16 par. — e rimanere sopra di lui Is 11,2; 61,1; cfr. Gv 3,34.
CEI 2008 1,33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo".
Interconfessionale Gv1,33Anch’io non lo conoscevo quando Dio mi mandò a battezzare con acqua, ma Dio mi disse: “Vedrai lo Spirito scendere e fermarsi su un uomo, è lui che battezzerà con *Spirito Santo”.
CEI 2008 1,34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio".
Interconfessionale GvEbbene, io l’ho visto accadere, e posso testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio».
Rimandi
1,34 Figlio di Dio Mt 3,17; 17,5 par.; cfr. Mt 14,33+; Mc 1,1+.
CEI 2008 Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli
1,35-51 I primi discepoli
Interconfessionale Gv1,35Il giorno seguente Giovanni era di nuovo là con due dei suoi *discepoli.
CEI 2008 1,36e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!".
Interconfessionale GvPassò Gesù. Giovanni lo guardò e disse: «Ecco l’Agnello di Dio».
Rimandi
1,36 l’Agnello di Dio Gv 1,29.
CEI 2008 E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
1,37 I due discepoli lasciano il Battista, per seguire colui che egli ha indicato: un modo concreto per dire che Gesù è più grande del Battista.
Interconfessionale Gv1,37I due discepoli lo udirono parlare così e si misero a seguire Gesù.
CEI 2008 Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: "Che cosa cercate?". Gli risposero: "Rabbì - che, tradotto, significa Maestro -, dove dimori?".
1,38 dove dimori: non significa semplicemente “dove abiti”, ma “chi sei veramente”.
Interconfessionale GvGesù si voltò e vide che lo seguivano. Allora disse:
— Che cosa volete?
Essi gli dissero:
— Dove abiti, rabbì? (rabbì vuol dire: maestro).
Note al Testo
1,38 rabbì, che significa maestro, è una parola presa dalla lingua aramaica (vedi Marco 11,21).
CEI 2008 1,39Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Interconfessionale Gv1,39Gesù rispose:
— Venite e vedrete.
Quei due andarono, videro dove Gesù abitava e rimasero con lui il resto della giornata. Erano circa le quattro del pomeriggio.
CEI 2008 1,40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
Interconfessionale GvUno dei due che udirono Giovanni e andarono con Gesù si chiamava Andrea. Era il fratello di Simon Pietro.
Rimandi
1,40 Andrea, Simon Pietro Mt 4,18+ par.
CEI 2008 1,41Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia" - che si traduce Cristo -
Interconfessionale GvLa prima persona che Andrea incontrò fu appunto suo fratello Simone. Gli dice:
— Abbiamo trovato il Messia (Messia o Cristo vuol dire: Salvatore inviato da Dio).
Rimandi
1,41 Messia, Cristo Gv 4,25; cfr. Mc 4,41+.
Note al Testo
1,41 incontrò: altri: andò a trovare.
CEI 2008 e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa" - che significa Pietro.
1,42 Cefa: in aramaico significa “pietra , “roccia” (vedi Mt 16,18). Nella Bibbia mutare il nome di una persona significa prenderne possesso, dare una identità, una direzione nuova alla sua vita.
Interconfessionale GvAndrea accompagnò Simone da Gesù. Appena Gesù lo vide gli disse:
— Tu sei Simone, il figlio di Giovanni. Ora il tuo nome sarà Cefa (in ebraico «Cefa» è lo stesso che «Pietro», e vuol dire: Pietra).
Rimandi
1,42 Cefa 1 Cor 1,12+. — Pietro Mt 10,2; 16,18; Mc 3,16; Lc 6,14; cfr. Mt 4,18+.
CEI 2008 1,43Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: "Seguimi!".
Interconfessionale Gv1,43Il giorno dopo, Gesù decise di andare in Galilea. Incontrò Filippo e gli disse: «Vieni con me».
CEI 2008 Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
1,44 Betsàida: sulla riva nord-orientale del lago di Tiberiade.
Interconfessionale GvFilippo, Andrea e Pietro erano tutti e tre della città di Betsàida.
Rimandi
1,44 Filippo Mt 10,3+. — di Betsàida Gv 12,21; cfr. Mt 11,21+.
Note al Testo
1,44 Betsàida: città situata a nord del lago di Tiberìade.
CEI 2008 Filippo trovò Natanaele e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret".
1,45 Natanaele: è l’apostolo Bartolomeo (vedi Mt 10,3).
Interconfessionale GvFilippo trovò Natanaèle e gli disse:
— Il Messia promesso nella *Bibbia da Mosè e dai profeti, l’abbiamo trovato: è Gesù di Nàzaret, il figlio di Giuseppe.
Rimandi
1,45 Messia promesso nella Bibbia da Mosè e dai profeti Dt 18,18; Is 9,6; Ez 34,23.
CEI 2008 Natanaele gli disse: "Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?". Filippo gli rispose: "Vieni e vedi".
1,46 Dall’espressione di Natanaele si comprende che Nàzaret non godeva di grande fama. Nell’AT Nàzaret non è nominata neppure una volta.
Interconfessionale Gv1,46Natanaèle disse a Filippo:
— Di Nàzaret? Da quel paese non può venire nulla di buono.
Rispose Filippo:
— Vieni e vedrai.
CEI 2008 1,47Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità".
Interconfessionale Gv1,47Gesù vide venire Natanaèle e disse:
— Questo è un vero israelita, un uomo senza inganno.
CEI 2008 1,48Natanaele gli domandò: "Come mi conosci?". Gli rispose Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fichi".
Interconfessionale GvNatanaèle disse a Gesù:
— Come fai a conoscermi?
Gesù gli rispose:
— Io ti ho visto prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto l’albero di fico.
Note al Testo
1,48 I rabbini riferiscono che ci si riparava sotto un fico per leggere e meditare la Sacra Scrittura.
CEI 2008 Gli replicò Natanaele: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!".
1,49 re d’Israele: equivale a messia.
Interconfessionale GvNatanaèle esclamò:
*Maestro, tu sei il *Figlio di Dio! Tu sei il re d’Israele!
Rimandi
1,49 Figlio di Dio Sal 2,7; Mt 14,33+; Mc 1,1.11 par.; 4,41; Gv 11,27; At 13,33. — re d’Israele Sof 3,15; Mt 27,42; Mc 15,32; Gv 12,13+.
CEI 2008 1,50Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l'albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!".
Interconfessionale Gv1,50Gesù replicò:
— Io ho detto che ti ho visto sotto il fico e per questo tu credi in me? Vedrai cose ben più grandi!
CEI 2008 Poi gli disse: "In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo".


1,51 Allusione alla visione di Giacobbe in Gen 28,11-17. Con questo si vuole significare che i discepoli avranno prove ben più grandi riguardo alla divinità di Gesù.
Interconfessionale GvDisse ancora Gesù:
— Io vi assicuro che vedrete il cielo aperto e gli *angeli di Dio salire e scendere verso il Figlio dell’uomo.
Rimandi
1,51 il cielo aperto Mt 3,16+. — gli angeli salire e scendere Gn 28,12. — il Figlio dell’uomo Mt 8,20+.