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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Ezechiele - 19

Ezechiele

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Interconfessionale

CEI 2008 19 Intona ora un lamento sui prìncipi d'Israele
19,1-14  Lamento sugli ultimi re di Giuda
 Canto di lamento. Nella prima parte (vv. 1-9) domina l’immagine della leonessa (Gerusalemme) e dei suoi due cuccioli: uno rappresenta il re Ioacàz, sconfitto dal faraone Necao e deportato in Egitto (2Re 23,33-34); l’altro, il re Ioiachìn, deportato in Babilonia (2Re 24,8-16). La seconda parte del lamento (vv. 10-14) usa l’immagine della vite, abituale per rappresentare Israele (vedi anche 15,1-8), e allude alla fine del regno di Giuda.
Interconfessionale Ez19,1Il Signore mi ordinò di intonare questo lamento funebre per i principi d’Israele:
CEI 2008 19,2dicendo:

Che cos'era tua madre?
Una leonessa fra leoni.
Accovacciata in mezzo ai leoni
nutriva i suoi cuccioli.
Interconfessionale Ez«Che leonessa era vostra madre
in mezzo agli altri leoni!
Nutriva i suoi piccoli
distesa fra i giovani leoni.
Note al Testo
19,2 La leonessa è qui l’immagine della città di Gerusalemme e della tribù di Giuda (vedi Genesi 49,9).
CEI 2008 19,3Essa allevò uno dei cuccioli
che divenne un leoncello,
imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
Interconfessionale Ez19,3Insegnò a un cucciolo
come diventare un vero leone:
egli imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
CEI 2008 19,4Ma contro di lui le genti fecero lega,
restò preso nella loro fossa
e in catene fu condotto in Egitto.
Interconfessionale EzI popoli stranieri ne sentirono parlare,
lo fecero cadere in una trappola
e lo trascinarono in Egitto con ganci.
Note al Testo
19,4 con ganci: nei vv. 3 e 4 si tratta probabilmente di Ioacàz, re di Giuda (vedi 2 Re 19,28 e nota, 23,31-34).
CEI 2008 19,5Quando essa vide che era lunga l'attesa
e delusa la sua speranza,
prese un altro cucciolo
e ne fece un leoncello.
Interconfessionale EzLa leonessa l’aspettò
finché perse la speranza di rivederlo.
Allora prese un altro cucciolo
e lo fece diventare un vero leone.
Note al Testo
19,5 altro cucciolo: se si tiene presente il v. 9, ci si riferisce probabilmente al re Ioiachìn (vedi 2 Re 24,15).
CEI 2008 19,6Divenuto leoncello,
se ne andava e veniva fra i leoni,
e imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
Interconfessionale Ez19,6Egli visse insieme agli altri leoni,
e divenne vigoroso e fiero.
Anche lui imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
CEI 2008 19,7Penetrò nei loro palazzi,
devastò le loro città.
Il paese e i suoi abitanti
sbigottivano al rumore del suo ruggito.
Interconfessionale EzDemolì le loro fortezze
e ne distrusse le città.
La gente si spaventava quando ruggiva.
Note al Testo
19,7 Demolì le loro fortezze: così secondo un’antica traduzione aramaica; il testo ebraico dice: Conobbe le loro vedove, ma è incomprensibile in questo contesto.
CEI 2008 19,8Lo assalirono le genti,
le contrade all'intorno;
tesero un laccio contro di lui
e restò preso nella loro fossa.
Interconfessionale Ez19,8I popoli stranieri si allearono per catturarlo,
tesero trappole e ve lo fecero cadere.
CEI 2008 19,9Lo chiusero in una gabbia,
lo condussero in catene al re di Babilonia
e lo misero in una prigione,
perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele.
Interconfessionale Ez19,9Gli misero un giogo
e con ganci lo portarono dal re di Babilonia.
Lo misero in prigione
per non far sentire più il suo ruggito
sui monti d’Israele.

CEI 2008 19,10Tua madre era come una vite
piantata vicino alle acque.
Era rigogliosa e frondosa
per l'abbondanza dell'acqua.
Interconfessionale EzVostra madre era come una vite
piantata vicino a un corso d’acqua.
Era rigogliosa e ricca di frutti
per l’abbondanza di acqua.
Rimandi
19,10 vite Ez 15,2+.
Note al Testo
19,10 vite: il testo ebraico aggiunge nel tuo sangue, dal significato oscuro. Per il simbolismo della vite vedi 15,2 e nota.
CEI 2008 19,11Ebbe rami robusti,
buoni per scettri regali;
il suo fusto si elevò
in mezzo agli arbusti,
mirabile per la sua altezza
e per l'abbondanza dei suoi rami.
Interconfessionale Ez19,11Aveva rami magnifici
che divennero scettri reali.
Più alta degli alberi,
tutti l’ammiravano
per la sua altezza e l’abbondanza dei rami.
CEI 2008 19,12Ma essa fu sradicata con furore
e gettata a terra;
il vento d'oriente seccò i suoi frutti
e li fece cadere;
il suo ramo robusto inaridì
e il fuoco lo divorò.
Interconfessionale Ez19,12Sradicata con violenza,
è stata buttata a terra.
Il vento dell’est ha reso secchi i suoi frutti
e li ha fatti cadere.
I suoi magnifici rami sono seccati e sono stati bruciati.
CEI 2008 19,13Ora è trapiantata nel deserto,
in una terra secca e riarsa;
Interconfessionale EzOra la vite è piantata nel deserto,
arido e senz’acqua.
Note al Testo
19,13 deserto: immagine della distruzione di Gerusalemme e dell’esilio del popolo.
CEI 2008 19,14un fuoco uscì da un suo ramo,
divorò tralci e frutti
ed essa non ha più alcun ramo robusto,
uno scettro per regnare".

Questo è un lamento e come lamento viene usato.

Interconfessionale Ez19,14Un ramo ha preso fuoco,
e i frutti e i tralci sono bruciati.
La vite non ha più nessun ramo magnifico
per farne uno scettro reale».

Questo è un lamento funebre e come tale deve essere recitato.