CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - 2 Re - 25
2 Re
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Interconfessionale
CEI 2008
25
25,1 Nell'anno nono del suo regno, nel decimo mese, il dieci del mese, Nabucodònosor, re di Babilonia, con tutto il suo esercito arrivò a Gerusalemme, si accampò contro di essa e vi costruirono intorno opere d'assedio.
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2ReNel nono anno del regno di Sedecia, il giorno dieci del decimo mese, Nabucodònosor arrivò sotto Gerusalemme con tutto il suo esercito. Le truppe si accamparono di fronte alla città, le costruirono attorno dei terrapieni
Rimandi
25,1
assedio di Gerusalemme Ger 21,1-10; 34,1-5; Ez 4,1-3; 24,1-2.
Note al Testo
25,1
terrapieni: vedi nota a 19,32.
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25,3Al quarto mese, il nove del mese, quando la fame dominava la città e non c'era più pane per il popolo della terra,
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2ReIn quell’anno si esaurirono le scorte di viveri della città, e la fame divenne insopportabile per la popolazione. Il giorno nove del quarto mese,
Note al Testo
25,3
L’espressione quarto mese manca nel testo ebraico di 2 Re; è presa da Geremia 52,6.
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fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono di notte per la via della porta tra le due mura, presso il giardino del re, e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell'Araba.
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2Rei Babilonesi aprirono una breccia nelle mura della città. Tutti i soldati che erano a difesa della città cercarono di fuggire durante la notte. Passarono attraverso la porta tra le due mura, che si apre sul giardino del re. Nonostante l’assedio dei Babilonesi, il re si diresse verso la valle del Giordano.
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25,5I soldati dei Caldei inseguirono il re e lo raggiunsero nelle steppe di Gerico, mentre tutto il suo esercito si disperse, allontanandosi da lui.
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2Re25,5Ma l’esercito babilonese lo inseguì e lo raggiunse nella pianura vicino a Gerico. Tutti i suoi soldati si erano dispersi e lo avevano abbandonato.
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25,6Presero il re e lo condussero dal re di Babilonia a Ribla; si pronunciò la sentenza su di lui.
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2ReI Babilonesi lo fecero prigioniero e lo condussero dal re di Babilonia, che allora si trovava nella città di Ribla. Qui fu pronunziata la sentenza contro di lui.
Note al Testo
25,6
Ribla: dopo il faraone (vedi 23,33 e nota) è ora il re di Babilonia che fissa a Ribla il suo quartier generale.
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25,7I figli di Sedecìa furono ammazzati davanti ai suoi occhi; Nabucodònosor fece cavare gli occhi a Sedecìa, lo fece mettere in catene e lo condusse a Babilonia.
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Il settimo giorno del quinto mese - era l'anno diciannovesimo del re Nabucodònosor, re di Babilonia - Nabuzaradàn, capo delle guardie, ufficiale del re di Babilonia, entrò in Gerusalemme.
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25,9Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme; diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili.
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25,10Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì le mura intorno a Gerusalemme.
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2Re25,10Le truppe babilonesi, agli ordini del comandante delle guardie Nabuzaradàn, demolirono completamente le mura che circondavano Gerusalemme.
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Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò il resto del popolo che era rimasto in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e il resto della moltitudine.
25,11
deportò il resto del popolo: è una nuova deportazione, dopo quella narrata in 24,12-16. Ger 52,29 informa che i deportati furono ottocentotrentadue. Lo stesso profeta parla di una terza deportazione, di settecentoquarantacinque Giudei, nell’anno ventitreesimo di Nabucodònosor (Ger 52,30), cioè nel 582-581. Conclude dicendo che il numero complessivo dei deportati fu di quattromilaseicento persone. Queste cifre, modeste rispetto a quelle di 2Re, sono forse più vicine alla realtà, sia perché Giuda era un piccolo stato, sia perché furono deportate solo le persone influenti.
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25,12Il capo delle guardie lasciò parte dei poveri della terra come vignaioli e come agricoltori.
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2Re25,12Lasciò invece in Giuda la gente più povera, perché coltivasse le vigne e i campi.
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25,13I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio del Signore, i carrelli e il Mare di bronzo che erano nel tempio del Signore, e ne portarono il bronzo a Babilonia.
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2ReI Babilonesi fecero a pezzi le colonne di bronzo, i ∆carrelli e la vasca di bronzo detta ‘il ∆Mare’, che si trovavano nel tempio, e portarono il metallo in Babilonia.
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25,14Essi presero anche i recipienti, le palette, i coltelli, le coppe e tutti gli oggetti di bronzo che servivano al culto.
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2RePresero anche i vasi per la cenere, le palette, gli smoccolatoi, i mestoli e tutti gli altri oggetti di bronzo usati per il servizio del tempio.
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25,15Il capo delle guardie prese anche i bracieri e i vasi per l'aspersione, quanto era d'oro e d'argento.
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2Re25,15Il comandante delle guardie portò via anche i bracieri e le bacinelle d’oro e d’argento.
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25,16Quanto alle due colonne, all'unico Mare e ai carrelli, che aveva fatto Salomone per il tempio del Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi oggetti.
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2Re25,16Il peso del bronzo impiegato da Salomone per costruire le due colonne, la vasca chiamata ‘il Mare’ e i carrelli per il tempio è incalcolabile.
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25,17L'altezza di una colonna era di diciotto cubiti, il capitello sopra di essa era di bronzo, e l'altezza del capitello era di cinque cubiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolo e melagrane, e il tutto era di bronzo. Così pure era l'altra colonna.
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2ReLe due colonne erano alte circa nove metri ciascuna, ed erano sormontate da un capitello alto circa un metro e mezzo. Tutt’intorno ai capitelli c’erano intrecci e decorazioni a forma di melagrane. Il tutto era di bronzo, e le decorazioni erano uguali per le due colonne.
Note al Testo
25,17
un metro e mezzo: in 1 Re 7,16 e in Geremia 52,22 si dice che il capitello era alto due metri e mezzo.
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25,18Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e Sofonia, sacerdote del secondo ordine, insieme ai tre custodi della soglia.
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2ReIl comandante delle guardie prese prigionieri Seraia, capo dei sacerdoti, il sacerdote Sofonia, suo aiutante, e tre custodi dell’ingresso del tempio.
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25,19Dalla città egli fece prigionieri un cortigiano, che era a capo dei soldati, cinque uomini fra gli intimi del re, i quali furono trovati nella città, lo scriba del comandante dell'esercito, che arruolava il popolo della terra, e sessanta uomini del popolo della terra, trovati nella città.
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2ReDa Gerusalemme portò via prigionieri anche un responsabile delle truppe, cinque dei più stretti collaboratori del re che erano in città, l’alto funzionario incaricato di arruolare i soldati e sessanta personaggi importanti che si trovavano a Gerusalemme.
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2Re25,20Nabuzaradàn, comandante delle guardie, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Ribla,
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25,21Il re di Babilonia li colpì e li fece morire a Ribla, nel paese di Camat. Così fu deportato Giuda dalla sua terra.
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2Re25,21nella regione di Camat. Qui il re li fece uccidere.
Così la gente di Giuda fu deportata lontano dalla sua terra.
Così la gente di Giuda fu deportata lontano dalla sua terra.
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Quanto al popolo rimasto nella terra di Giuda, lasciatovi da Nabucodònosor, re di Babilonia, gli fu posto a capo Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safan.
25,22-26
Godolia, governatore di Giuda
Commissario di Giuda, messo in questa carica da Nabucodònosor nel 587, Godolia era figlio di Achikàm (a sua volta figlio di Safan), un personaggio influente che in Ger 26,24 salva il profeta dalla morte.
Commissario di Giuda, messo in questa carica da Nabucodònosor nel 587, Godolia era figlio di Achikàm (a sua volta figlio di Safan), un personaggio influente che in Ger 26,24 salva il profeta dalla morte.
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2Re25,22Nabucodònosor nominò Godolia, figlio di Achikàm e nipote di Safan, governatore della parte di popolo che aveva lasciato nella regione di Giuda.
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Quando tutti i capi delle bande armate e i loro uomini udirono che il re di Babilonia aveva messo a capo Godolia, vennero da Godolia a Mispa. Essi erano: Ismaele, figlio di Netania, Giovanni, figlio di Karèach, Seraià, figlio di Tancùmet il Netofatita, e Iaazania, figlio del Maacatita, insieme con i loro uomini.
25,23
Mispa: circa tredici chilometri a nord di Gerusalemme, un tempo luogo di riunione delle tribù (Gdc 20,1.3; 21,1.5), ora sede del governatore, mentre Gerusalemme è distrutta.
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2ReQuando gli ufficiali e i soldati rimasti nel territorio di Giuda vennero a sapere che il re di Babilonia aveva nominato governatore Godolia, andarono da lui a Mispa. C’erano Ismaele figlio di Netania, Giovanni figlio di Karèach, Seraia figlio di Tancùmet, il Netofatita, Iaazania figlio ∆del Maacatita, insieme con i loro uomini.
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25,24Godolia giurò a loro e ai loro uomini e disse loro: "Non temete gli ufficiali dei Caldei; rimanete nella terra e servite il re di Babilonia e vi troverete bene".
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25,25Nel settimo mese venne Ismaele, figlio di Netania, figlio di Elisamà, di stirpe regale, con dieci uomini; costoro colpirono a morte Godolia, e anche i Giudei e i Caldei che erano con lui a Mispa.
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2Re25,25Nel settimo mese dello stesso anno, Ismaele figlio di Netania e nipote di Elisamà, imparentato con la famiglia reale, si recò a Mispa con dieci uomini e uccise Godolia, insieme con i Babilonesi e gli abitanti di Giuda che si trovavano lì con lui.
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25,26Tutto il popolo, dal più piccolo al più grande, e i comandanti dei soldati si levarono per andare in Egitto, perché avevano paura dei Caldei.
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2Re25,26In seguito, l’intero popolo e gli ufficiali raggiunsero l’Egitto, perché avevano paura dei Babilonesi.
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Ora, nell'anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn, re di Giuda, nel dodicesimo mese, il ventisette del mese, Evil-Merodàc, re di Babilonia, nell'anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn, re di Giuda, e lo liberò dalla prigione.
25,27-30
Riabilitazione di Ioiachìn
Questa notizia getta uno spiraglio di luce sul quadro così fosco di 2Re 24-25 e di tutta la storia deuteronomistica. Viene riferita anche da Ger 52,31-34.
nell’anno trentasettesimo: nel 561 Evil-Merodàc, re di Babilonia, figlio e successore di Nabucodònosor, dà la libertà a Ioiachìn e gli assegna un trattamento speciale, confermato anche dai documenti cuneiformi.
Questa notizia getta uno spiraglio di luce sul quadro così fosco di 2Re 24-25 e di tutta la storia deuteronomistica. Viene riferita anche da Ger 52,31-34.
nell’anno trentasettesimo: nel 561 Evil-Merodàc, re di Babilonia, figlio e successore di Nabucodònosor, dà la libertà a Ioiachìn e gli assegna un trattamento speciale, confermato anche dai documenti cuneiformi.
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2ReTrentasette anni dopo la deportazione di loiachìn re di Giuda, Evil-Merodàc diventò re di Babilonia. Il ventisette del dodicesimo mese di quell’anno, Evil-Merodàc liberò loiachìn dalla prigione.
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25,28Gli parlò con benevolenza e pose il suo trono al di sopra del trono dei re che si trovavano con lui a Babilonia.
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2Re25,28Lo trattò con favore e gli assegnò una posizione di maggior riguardo rispetto agli altri re che erano con lui in Babilonia.
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25,29 Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn prese sempre cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita.
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2Re25,29Gli permise di non indossare più la divisa dei prigionieri e di mangiare a tavola con lui per il resto della vita.
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25,30Dal re gli venne fornito il sostentamento abituale ogni giorno, per tutto il tempo della sua vita.
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2Re25,30Fino alla sua morte, Ioiachìn ricevette regolarmente dal re di Babilonia il necessario per la sua sussistenza.