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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Sapienza - 15

Sapienza

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Interconfessionale

CEI 2008 15 Ma tu, nostro Dio, sei buono e veritiero,
sei paziente e tutto governi secondo misericordia.
15,1-6 La fedeltà d’Israele all’unico vero Dio
Interconfessionale SapMa tu nostro Dio, sei un Dio fedele:
sei buono e paziente e governi l’universo con grande amore.
Rimandi
15,1 Dio è fedele e buono Es 34,6+.
CEI 2008 15,2Anche se pecchiamo, siamo tuoi, perché conosciamo la tua potenza;
ma non peccheremo più, perché sappiamo di appartenerti.
Interconfessionale Sap15,2Anche se siamo colpevoli, ci mettiamo nelle tue mani,
perché ti riconosciamo come nostro Signore
e non peccheremo più
perché sappiamo di appartenerti.
CEI 2008 15,3Conoscerti, infatti, è giustizia perfetta,
conoscere la tua potenza è radice d'immortalità.
Interconfessionale Sap15,3Infatti chi ti conosce può vivere perfettamente come vuoi tu
e chi ti riconosce come signore si assicura una vita immortale.
CEI 2008 15,4Non ci indusse in errore né l'invenzione umana di un'arte perversa,
né il lavoro infruttuoso di coloro che disegnano ombre,
immagini imbrattate di vari colori,
Interconfessionale SapNon ci ha indotto in errore l’invenzione di un’arte cattiva
la fatica sterile dei pittori che dosano luci e ombre
e abbozzano immagini con vari colori.
Note al Testo
15,4 arte cattiva: si tratta della fabbricazione degli idoli (vedi 14,12).
CEI 2008 15,5la cui vista negli stolti provoca il desiderio,
l'anelito per una forma inanimata di un'immagine morta.
Interconfessionale Sap15,5Queste figure risvegliano la passione della gente superficiale
che si innamora di forme e di immagini senza vita.
CEI 2008 15,6Amanti di cose cattive e degni di simili speranze
sono coloro che fanno, desiderano e venerano gli idoli.
Interconfessionale Sap15,6Quelli che le fabbricano, le ammirano o le adorano
amano il male e sono degni di simili speranze.
CEI 2008 Un vasaio, impastando con fatica la terra molle,
plasma per il nostro uso ogni vaso.
Ma con il medesimo fango modella
i vasi che servono per usi nobili
e quelli per usi contrari, tutti allo stesso modo;
quale debba essere l'uso di ognuno di essi
lo giudica colui che lavora l'argilla.
15,7-13 Il fabbricante di idoli
L’immagine del vasaio appare spesso nella Bibbia (vedi Sir 38,29-30Is 29,1645,9Ger 18,4): qui è presentata come esempio di colui che fabbrica gli idoli.
Interconfessionale SapIl vasaio a fatica impasta l’argilla
e modella oggetti diversi per i bisogni di tutti i giorni.
Con la medesima argilla forma,
uno dopo l’altro e alla stessa maniera,
piatti per mangiare e vasi da notte.
Per gli uni e per gli altri è lui che decide
a cosa dovranno servire.
Rimandi
15,7 il vasaio cfr. Rm 9,21+.
CEI 2008 Quindi, mal impiegando la fatica,
con il medesimo fango plasma un dio vano,
egli che, nato da poco dalla terra,
tra poco ritornerà alla terra da cui fu tratto,
quando gli sarà richiesta l'anima, avuta in prestito.
15,8 quando gli sarà richiesta l’anima: allusione al giudizio di Dio, dopo la morte.
Interconfessionale SapPoi, con la stessa argilla,
fa un idolo illusorio.
Ma questa è una fatica sbagliata:
egli è appena stato tratto dalla terra
e tra poco deve ritornarci
e restituire la vita che ha avuto in prestito.
Rimandi
15,8 ritornerà alla terra Gn 3,19+.
CEI 2008 15,9Tuttavia egli si preoccupa non perché sta per morire
o perché ha una vita breve,
ma di gareggiare con gli orafi e con gli argentieri,
di imitare coloro che fondono il bronzo,
e ritiene un vanto plasmare cose false.
Interconfessionale Sap15,9Ma lui non pensa che deve morire
e che la sua vita è breve.
Vuol far concorrenza con chi lavora l’oro e l’argento,
imita chi fonde il bronzo
e pensa che sia un onore modellare cose false.
CEI 2008 15,10Cenere è il suo cuore,
la sua speranza più vile della terra,
la sua vita più spregevole del fango,
Interconfessionale Sap15,10Ma cenere sono i valori in cui crede,
le sue speranze sono una manciata di terra
e la sua vita conta meno dell’argilla.
CEI 2008 15,11perché disconosce colui che lo ha plasmato,
colui che gli inspirò un'anima attiva
e gli infuse uno spirito vitale.
Interconfessionale Sap15,11Ma non riconosce colui che lo ha plasmato
e gli ha dato la vita, la forza di agire
e lo spirito che lo fa vivere.
CEI 2008 15,12Ma egli considera la nostra vita come un gioco da bambini,
l'esistenza un mercato lucroso.
Egli dice che da tutto, anche dal male, si deve trarre profitto.
Interconfessionale Sap15,12Per lui la vita è un passatempo,
l’esistenza un mercato, un’occasione per far soldi;
dice che bisogna approfittare di tutto, anche del male.
CEI 2008 15,13Costui infatti sa di peccare più di tutti,
fabbricando con materia terrestre fragili vasi e statue.
Interconfessionale Sap15,13Costui più di tutti sa di peccare,
quando con la terra costruisce
cose fragili e statue di dèi.
CEI 2008 Ma sono tutti stoltissimi e più miserabili di un piccolo bambino
i nemici del tuo popolo, che lo hanno oppresso.
15,14-19  Stoltezza degli Egiziani, dediti all’idolatria
 Meritevoli di condanna sono soprattutto gli Egiziani, oppressori d’Israele e dediti al culto degli idoli di tutti i popoli: considerarono dèi anche tutti gli idoli delle nazioni (v. 15). È una condanna del sincretismo egiziano, ancora in auge al tempo in cui scrive l’autore del libro. Gli idoli vengono derisi sulla scia di Sal 115,4-7 e 135,15-17. Nei vv. 18-19 viene condannata la zoolatria, molto praticata in Egitto.
Interconfessionale Sap15,14I nemici del tuo popolo
e quelli che lo hanno oppresso sono infelici
e hanno meno cervello di un bambino.
CEI 2008 15,15Perché essi considerarono dèi anche tutti gli idoli delle nazioni,
i quali non hanno né l'uso degli occhi per vedere,
né narici per aspirare aria,
né orecchie per udire,
né dita delle mani per toccare,
e i loro piedi non servono per camminare.
Interconfessionale SapInfatti hanno adorato gli idoli di tutti i popoli,
idoli che non possono usare gli occhi per vedere,
il naso per respirare, le orecchie per ascoltare,
le dita per toccare,
i piedi per camminare.
Rimandi
15,15 impotenza degli idoli Sal 115,4-7+; Sir 30,19.
CEI 2008 15,16Infatti li ha fabbricati un uomo,
li ha plasmati uno che ha avuto il respiro in prestito.
Ora nessun uomo può plasmare un dio a lui simile;
Interconfessionale Sap15,16Perché li ha fatti un uomo,
uno che ha ricevuto lo spirito solo in prestito.
Certo, nessuno è capace di modellare un dio
che gli assomigli almeno un po’.
CEI 2008 15,17essendo mortale, egli fabbrica una cosa morta con mani empie.
Egli è sempre migliore degli oggetti che venera,
rispetto ad essi egli ebbe la vita, ma quelli mai.
Interconfessionale Sap15,17Con mani empie, un mortale può costruire soltanto cose morte;
l’uomo vale ben più delle statue che adora;
infatti lui ha ricevuto la vita,
quelle no di certo.
CEI 2008 15,18Venerano anche gli animali più ripugnanti,
che per stupidità, al paragone, risultano peggiori degli altri.
Interconfessionale Sap15,18Questi uomini adorano le bestie più schifose,
che per stupidità risultano peggiori di tutte le altre.
CEI 2008 15,19Non sono tali da invaghirsene,
come capita per il bell'aspetto di altri animali;
furono persino esclusi dalla lode e dalla benedizione di Dio.


Interconfessionale SapMentre certi animali possono essere simpatici,
questi non sono nemmeno belli;
anzi Dio non li ha approvati
e non li ha benedetti.
Note al Testo
15,19 non li ha benedetti: al momento della creazione l’approvazione di Dio e la sua benedizione si estendevano a tutti gli esseri viventi (vedi Genesi 1,20-30); ora però esse non riguardano più gli animali divinizzati, in quanto non realizzano il compito che è stato loro assegnato.