CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Giovanni - 5
Giovanni
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Interconfessionale
CEI 2008
5
Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
5,1
UNA FESTA DEI GIUDEI (5,1-47)
A Gerusalemme, guarigione di un paralitico
ricorreva una festa dei Giudei: se questa festa era una Pasqua, poiché Giovanni nomina altre tre Pasque (vedi 2,13; 6,4; 12,1), il ministero pubblico di Gesù durò tre anni e alcuni mesi; in caso contrario, la durata si riduce di un anno.
A Gerusalemme, guarigione di un paralitico
ricorreva una festa dei Giudei: se questa festa era una Pasqua, poiché Giovanni nomina altre tre Pasque (vedi 2,13; 6,4; 12,1), il ministero pubblico di Gesù durò tre anni e alcuni mesi; in caso contrario, la durata si riduce di un anno.
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A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici,
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GvVicino alla porta chiamata porta delle Pecore c’era una piscina con cinque portici. Il suo nome in ebraico era Betzata.
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Gv5,3Sotto quei portici c’era sempre una folla di ammalati: ciechi, zoppi, paralitici. [
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]
5,4
Questo versetto (Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo ad entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto) è omesso da alcuni tra i migliori codici antichi. Probabilmente si tratta di una glossa, che voleva spiegare in maniera popolare le virtù guaritrici dell’acqua.
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Gv]
Note al Testo
5,4
Questo versetto non si trova nei migliori manoscritti antichi; gli altri invece hanno come v. 4: Poiché in certi momenti l’angelo del Signore scendeva nella piscina e metteva l’acqua in movimento e il primo che vi scendeva dopo che l’acqua era stata agitata, guariva da qualunque malattia fosse colpito. Altri antichi manoscritti hanno: che stavano lì ad aspettare che l’acqua si agitasse.
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5,6Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: "Vuoi guarire?".
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Gv5,6Gesù lo vide lì sdraiato su una coperta, e sapendo che stava lì da molto tempo gli disse:
— Vuoi guarire?
— Vuoi guarire?
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5,7Gli rispose il malato: "Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me".
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Gv5,7L’infermo gli rispose:
— Signore, non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l’acqua è agitata. Quando sto per entrarci, un altro scende in acqua prima di me.
— Signore, non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l’acqua è agitata. Quando sto per entrarci, un altro scende in acqua prima di me.
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E all'istante quell'uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato.
Quel giorno però era un sabato.
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5,10Dissero dunque i Giudei all'uomo che era stato guarito: "È sabato e non ti è lecito portare la tua barella".
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5,11Ma egli rispose loro: "Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi la tua barella e cammina"".
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Gv5,11L’uomo rispose:
— Chi mi ha fatto guarire mi ha detto: prendi la coperta e cammina!
— Chi mi ha fatto guarire mi ha detto: prendi la coperta e cammina!
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5,13Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
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5,14Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: "Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio".
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GvPiù tardi, Gesù lo trovò nel *Tempio e gli disse:
— Guarda, ora sei guarito; non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio.
— Guarda, ora sei guarito; non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio.
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Gv5,16Così cominciarono a perseguitare Gesù perché guariva gli ammalati nel giorno del riposo.
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GvMa Gesù dichiarò: «Mio Padre opera senza interruzione, e così faccio anch’io».
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5,18Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
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GvPer questo cercavano ancor più decisamente di toglierlo di mezzo: infatti, non solo non rispettava il sabato, ma diceva pure che Dio era suo padre, facendosi uguale a Dio.
Rimandi
5,18
uccidere Gesù Mt 14,5; 26,4; Mc 14,1; Gv 7,1.19.25; 8,37.40; 11,53. — uguale a Dio Gv 10,30.33.
Note al Testo
5,18
cercavano… mezzo: altri: i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo.
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Gesù riprese a parlare e disse loro: "In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.
5,19-30
Replica di Gesù
Alle accuse dei Giudei Gesù ribatte affermando la sua relazione col Padre, una relazione così intima da poter dire che come il Padre dà la vita, così anche il Figlio (v. 21), che come il Padre ha la vita in se stesso, così anche il Figlio (v. 26). Al tempo stesso, però, Gesù afferma che la sua intima relazione con il Padre è un dono, una grandezza ricevuta (vv. 19.30).
Alle accuse dei Giudei Gesù ribatte affermando la sua relazione col Padre, una relazione così intima da poter dire che come il Padre dà la vita, così anche il Figlio (v. 21), che come il Padre ha la vita in se stesso, così anche il Figlio (v. 26). Al tempo stesso, però, Gesù afferma che la sua intima relazione con il Padre è un dono, una grandezza ricevuta (vv. 19.30).
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5,20Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
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GvIl Padre infatti ama il Figlio e gli fa vedere tutto ciò che fa. Anzi, gli farà vedere anche opere più grandi di queste, e resterete meravigliati.
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5,21Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.
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5,23perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
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GvCosì, tutti onoreranno il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora neppure il Padre che l’ha mandato.
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5,24In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
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Gv«Io vi dichiaro: chi ascolta la mia parola e crede nel Padre che mi ha mandato ha la vita eterna. Non sarà più condannato. È già passato dalla morte alla vita.
Rimandi
5,24
fede e vita eterna Gv 3,15-16; 8,51; 12,44-46. — non sarà condannato Gv 3,18. — passare dalla morte alla vita Gv 3,14.
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5,25In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.
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Gv«Io vi dico una cosa: viene un’ora anzi è già venuta, in cui i morti udranno la voce del *Figlio di Dio, e chi lo sente vivrà.
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5,28Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce
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Gv5,28«Non vi meravigliate: viene un’ora in cui tutti i morti, nelle tombe, udranno la sua voce
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5,29e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
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5,30Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
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Gv«Io non posso far nulla da me. Giudico come Dio mi suggerisce, e il mio giudizio è giusto perché non cerco di fare come voglio io, ma come vuole il Padre che mi ha mandato».
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Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera.
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Gv«Certo, se io stesso mi presento a testimoniare a mio favore, la mia testimonianza non conta nulla.
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5,32C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
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GvIn realtà, è un altro che testimonia per me; e certamente la sua testimonianza a mio favore è valida.
Rimandi
5,32
un altro testimonia per Gesù Gv 1,15.34; 3,26; 5,36.37.39; 8,18; 10,25; 15,26; 1 Gv 5,6-9. — testimonianza valida Gv 19,35; 21,24.
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Gv«Voi avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha testimoniato a favore della verità.
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5,35Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
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Gv5,35Giovanni era la lampada accesa per illuminarvi, ma voi vi siete entusiasmati della sua luce solo per un po’ di tempo.
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5,36Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
Interconfessionale
Gv«A mio favore c’è una testimonianza più grande di quella di Giovanni: le opere che io faccio, le opere che il Padre mi ha dato da compiere, testimoniano a mio favore. Esse dimostrano che il Padre mi ha mandato.
Rimandi
5,36
una testimonianza più grande 1 Gv 5,9. — le opere che il Padre mi ha dato da compiere Gv 10,25.38; 14,11.
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5,37E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto,
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5,39Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me.
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Gv«Voi leggete continuamente la *Bibbia perché così pensate di avere vita eterna: ebbene, anche la Bibbia testimonia di me!
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5,43Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste.
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GvIo sono venuto, mandato dal Padre mio, e voi non mi accogliete. Se un altro venisse per conto proprio, gli fareste buona accoglienza!
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5,44E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall'unico Dio?
Interconfessionale
GvMa come può avere fede gente come voi? Siete pronti a ricevere l’omaggio dei vostri simili, ma non vi preoccupate di ricevere la lode da Dio!
Rimandi
5,44
che gloria cercare? Gv 7,18; 8,50-54; 12,23.28.43; 13,31-32; 17,1; 1 Cor 1,29.31; 3,21; 4,7.
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5,45Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.
Interconfessionale
Gv«Non pensate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; c’è già chi vi accusa: è Mosè, cioè proprio la persona in cui avete messo la vostra speranza.
Interconfessionale
GvSe credeste a Mosè, credereste anche a me, perché Mosè ha scritto di me.
Note al Testo
5,46
Mosè ha scritto di me: gli Ebrei del tempo di Gesù consideravano Mosè l’autore dei primi cinque libri della Bibbia (vedi Luca 24,27; Atti 3,22; 7,37; 2 Corinzi 3,15).
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GvMa voi non credete a quello che Mosè ha scritto, dunque come crederete a quello che dico io?».