Interconfessionale - Antico Testamento - Legge - Genesi - 39
Genesi 39
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NT greco
Giuseppe in casa di Potifàr
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Giuseppe fu portato in Egitto. Potifàr, uomo di fiducia del faraone e capo delle guardie, lo comprò dagli Ismaeliti che l’avevano condotto lì.
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Questi si accorse che il Signore era con lui e che gli faceva riuscire tutto quel che intraprendeva.
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Per questo Potifàr affidò a Giuseppe tutto quello che aveva: egli non si occupava più di nulla se non dei suoi cibi.
Giuseppe era un giovane bello e affascinante.
Giuseppe e la moglie di Potifàr
Giuseppe era un giovane bello e affascinante.
Rimandi
39,6
bellezza di Giuseppe 1 Sam 16,12.
Note al Testo
39,6
suoi cibi: per quanto riguarda i cibi vi erano usanze rituali e osservanze religiose diverse, a volte addirittura incompatibili, tra Egiziani ed Ebrei (vedi 43,32).
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Dopo qualche tempo la moglie del suo padrone mise gli occhi su di lui e gli disse:
— Vieni, vieni con me!
— Vieni, vieni con me!
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Addirittura lui stesso non ha maggiore autorità di me in questa casa. Non mi ha proibito nulla, salvo te, perché sei sua moglie. Non posso commettere un’azione tanto malvagia e peccare contro Dio stesso!
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e allora la moglie di Potifàr lo afferrò per la tunica e gli disse: «Su! Vieni!». Ma Giuseppe le lasciò la tunica fra le mani, uscì dalla casa e scappò.
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chiamò i suoi servitori e disse loro: «Guardate un po’ lo schiavo ebreo che mio marito ci ha portato in casa! Voleva spassarsela con noi! Si è avvicinato per unirsi a me, ma io mi sono messa a gridare.
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A queste parole della moglie, la quale ripeteva: «Proprio così mi ha fatto il tuo servo!», il marito si adirò.
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Ma il Signore era con lui e lo proteggeva: attirò su di lui la stima del comandante della prigione