Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Ruth - 3
Ruth
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Interconfessionale
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3,2Booz propinquus noster, cuius puellis in agro iuncta eras, ecce ipse hac nocte aream hordei ventilat.
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Rt3,2Ora stammi bene a sentire: questo Booz che ti ha lasciato lavorare con le sue serve è un nostro parente. Questa sera egli sarà sull’aia a vagliare l’orzo.
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3,3Lavare igitur, ungere et induere pallio tuo ac descende in aream; non te videat homo, donec esum potumque finierit.
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Rt3,3Tu lavati, profumati e metti i tuoi abiti migliori. Poi andrai sull’aia, ma non farti vedere da lui prima che abbia finito di mangiare e di bere.
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3,4Quando autem ierit ad dormiendum, nota locum, in quo dormiat; veniesque et discooperies pallium, quo operitur a parte pedum, et ibi iacebis. Ipse autem dicet tibi quid agere debeas».
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Rt3,4Guarda bene dove va a dormire e dopo che si è coricato va’, scoprigli i piedi e coricati anche tu. Egli stesso ti dirà quello che devi fare.
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3,7Cumque comedisset Booz et bibisset et factus esset hilarior issetque ad dormiendum in extrema parte acervi manipulorum, venit abscondite et, discooperto a pedibus eius pallio, se proiecit.
3,7Cumque comedisset Booz et bibisset et factus esset hilarior issetque ad dormiendum in extrema parte acervi manipulorum, venit abscondite et, discooperto a pedibus eius pallio, se proiecit.
Interconfessionale
Rt3,7Quando Booz ebbe finito di mangiare e di bere, fu di buon umore. Andò accanto al mucchio di orzo e si stese per dormire. Rut si avvicinò di nascosto, gli scoprì i piedi e si coricò.
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3,8Et ecce, nocte iam media, expavit homo et erexit se viditque mulierem iacentem ad pedes suos.
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Rt3,8Durante la notte, Booz si svegliò di soprassalto, si girò e restò sorpreso di vedere la donna.
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3,9Et ait illi: «Quae es?». Illaque respondit: «Ego sum Ruth ancilla tua. Expande pallium tuum super famulam tuam, quia tibi est ius redemptionis».
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Rt3,9— Chi sei? — le domandò.
— Sono Rut, la tua serva, — rispose. — Stendi sulla tua serva il lembo del tuo mantello, perché a te compete di riscattarmi.
— Sono Rut, la tua serva, — rispose. — Stendi sulla tua serva il lembo del tuo mantello, perché a te compete di riscattarmi.
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3,10Et ille: «Benedicta, inquit, es a Domino, filia; et priorem pietatem posteriore superasti, quia non es secuta iuvenes pauperes sive divites.
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Rt3,10— Il Signore ti benedica, figlia mia — disse Booz. — Hai mostrato una lealtà ancora più grande di prima, non andando dietro a uomini giovani, ricchi o poveri che siano.
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3,11Noli ergo metuere, sed, quidquid dixeris mihi, faciam tibi; scit enim omnis populus, qui habitat intra portas urbis meae, mulierem te esse fortem.
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RtDunque non temere, figlia mia. Tutto quello che mi dici lo farò. Qui tutti sanno che sei una donna di valore.
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Rt3,12È vero, io sono responsabile per il tuo riscatto, ma c’è un altro che ti è parente più prossimo di me.
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3,13Quiesce hac nocte et, facto mane, si te voluerit propinquitatis iure suscipere, bene, suscipiat; sin autem ille noluerit, vivit Dominus, ego te absque ulla dubitatione suscipiam! Dormi usque mane».
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3,14Dormivit itaque ad pedes eius usque ad noctis abscessum. Surrexitque, antequam homines se cognoscerent mutuo, et dixit Booz: «Cave, ne quis noverit quod huc veneris».
3,14Dormivit itaque ad pedes eius usque ad noctis abscessum. Surrexitque, antequam homines se cognoscerent mutuo, et dixit Booz: «Cave, ne quis noverit quod huc veneris».
Interconfessionale
Rt3,14Rut rimase coricata ai suoi piedi fino al mattino, ma si alzò prima dell’alba per non essere riconosciuta. Booz infatti le aveva detto: «Che non si sappia che una donna è venuta sull’aia».
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Et rursum: «Expande, inquit, palliolum tuum, quo operiris, et tene utraque manu». Qua extendente et tenente, mensus est sex modios hordei et posuit super eam; quae portans ingressa est civitatem
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RtPrima che lei andasse via, Booz disse:
— Stendi il mantello che hai addosso.
Lei lo stese, e lui vi versò circa venti chili d’orzo e glielo mise sulle spalle. Poi Rut se ne tornò in città.
— Stendi il mantello che hai addosso.
Lei lo stese, e lui vi versò circa venti chili d’orzo e glielo mise sulle spalle. Poi Rut se ne tornò in città.
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3,16et venit ad socrum suam. Quae dixit ei: «Quid egisti, filia?». Narravitque ei omnia, quae sibi fecisset homo,
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Rt3,16Quando fu a casa, sua suocera le domandò:
— Sei tu, figlia mia?
Ella allora le raccontò tutto quello che l’uomo aveva fatto per lei,
— Sei tu, figlia mia?
Ella allora le raccontò tutto quello che l’uomo aveva fatto per lei,
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3,17et ait: «Ecce sex modios hordei dedit mihi et ait: “Nolo vacuam te reverti ad socrum tuam”».
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Rt3,17e aggiunse:
— Mi ha dato questi venti chili d’orzo, dicendomi: non tornare a mani vuote da tua suocera.
— Mi ha dato questi venti chili d’orzo, dicendomi: non tornare a mani vuote da tua suocera.
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3,18Dixitque Noemi: «Exspecta, filia, donec videamus quem res exitum habeat; neque enim cessabit homo, nisi compleverit hodie, quod locutus est».
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Rt3,18Noemi le disse:
— Rimani qui, figlia mia, finché tu non sappia come la cosa va a finire. Certamente Booz non si darà pace se non sistemerà la faccenda oggi stesso.
— Rimani qui, figlia mia, finché tu non sappia come la cosa va a finire. Certamente Booz non si darà pace se non sistemerà la faccenda oggi stesso.