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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Isaiae - 17

Isaiae

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Interconfessionale

Nova Vulgata 17 17,1Oraculum Damasci.
«Ecce Damascus desinet esse civitas
et erit sicut acervus ruinarum.
Interconfessionale Is17,1Questo messaggio riguarda Damasco:
«Damasco non sarà più una città,
ma un cumulo di rovine.
Nova Vulgata
17,2Derelictae civitates Aroer gregibus erunt;
et requiescent ibi, et non erit qui exterreat.
Interconfessionale IsLe città che da essa dipendono
saranno abbandonate per sempre.
Saranno pascolo per pecore e bestiame
che nessuno caccerà via.
Rimandi
17,2 le città abbandonate agli animali Is 7,25+. — nessuno li caccerà via Ger 30,10; Ez 34,28.
Note al Testo
17,2 le città… per sempre: così in base alle antiche traduzioni greca e aramaica; il testo ebraico ha: le città di Aroèr, abbandonate, saranno…, ma non si conosce nessuna località di nome Aroèr nella regione di Damasco.
Nova Vulgata
17,3Et auferetur munimentum ab Ephraim
et regnum a Damasco,
et reliquiae Syriae sicut gloria filiorum Israel erunt,
dicit Dominus exercituum.
Interconfessionale IsÈfraim resterà senza difesa
e Damasco perderà la sua indipendenza.
Gli Aramei superstiti subiranno
la stessa sorte d’Israele.
Lo dico io, il Signore dell’universo.
Note al Testo
17,3 Èfraim: vedi 7,2 e nota.
Nova Vulgata
17,4Et erit in die illa: attenuabitur gloria Iacob,
et pinguedo carnis eius marcescet;
Interconfessionale Is17,4Quel giorno la grandezza d’Israele
sarà abbattuta;
dove c’era ricchezza ci sarà povertà.
Nova Vulgata
et erit, sicut cum messor arripit culmos,
et brachium eius spicas legit;
et erit, sicut cum quis quaerit spicas in valle Raphaim.
5 Messor – Lege qōṣēr; TM «messis» (Vg «in messe»)
Interconfessionale Is17,5Israele sarà come un campo
dove il grano è stato tagliato e raccolto;
apparirà desolato come la valle dei Refaìm
dopo la mietitura.
Nova Vulgata
17,6Et relinquetur in eo racemus,
et sicut cum excutitur olea:
duae vel tres olivae in summitate rami
sive quattuor aut quinque in cacuminibus arboris fructiferae»,
dicit Dominus Deus Israel.
Interconfessionale Is17,6I superstiti saranno ben pochi,
come le olive rimaste sull’albero
dopo la raccolta:
due o tre in alto,
quattro o cinque sui rami più carichi.
Lo dico io, il Signore Dio d’Israele.
Nova Vulgata
17,7In die illa attendet homo ad factorem suum,
et oculi eius ad Sanctum Israel respicient;
Interconfessionale IsQuel giorno la gente tornerà
a chiedere aiuto al suo creatore,
al Santo d’Israele.
Rimandi
17,7 il creatore dell’uomo Is 51,13. — il Santo d’Israele Is 1,4+.
Nova Vulgata
et non attendet ad altaria,
quae fecerunt manus eius,
et quae operati sunt digiti eius;
non respiciet lucos et thymiateria.
8 Lucos – Ita Vg; TM «et lucos»
Interconfessionale IsNon si affideranno più agli altari
costruiti con le loro mani;
non avranno più fiducia nei pali sacri
e negli altari per l’incenso.
Note al Testo
17,8 pali sacri: erano destinati al culto di Asera, dea della fecondità.
Nova Vulgata
In die illa erunt civitates fortitudinis eius derelictae,
sicut civitates, quas dereliquerunt Hevaei et Amorraei
a facie filiorum Israel;
et erit desolatio,
9 Derelictae ... Amorraei – Iuxta Gr; TM «sicut intermissio silvae et cacuminis, quae dereliquerunt a facie...»
Interconfessionale IsQuel giorno, le città ben difese
saranno abbandonate e lasciate in rovina,
come le città
che gli Evei e gli Amorrei abbandonarono
quando furono cacciati dagli Israeliti.
Note al Testo
17,9 gli Evei e gli Amorrei: così secondo l’antica traduzione greca; il testo ebraico ha: i boschi e le sommità.
Nova Vulgata
17,10quia oblita es Dei salutis tuae
et petrae fortitudinis tuae non es recordata:
propterea plantabis plantationes iucundas
et germen alienum seminabis.
Interconfessionale IsIsraele, tu hai dimenticato Dio
che ti salva
e ti protegge come una roccia potente.
Invece coltivi piantagioni deliziose
per il culto a un dio straniero.
Rimandi
17,10 hai dimenticato Dio Is 51,13; Ez 22,12; Dt 8,11. — Dio che ti salva Is 43,3+. — Dio la roccia Sal 28,1+; 71,3.
Note al Testo
17,10 piantagioni deliziose… un dio straniero: si tratta dei cosiddetti “giardini di Adone”, piccole coltivazioni (in vasi) in onore del dio della vegetazione.
Nova Vulgata
17,11In ipso die plantationis tuae saepies eas
et mane semen tuum florere facies;
evanescet messis in die penuriae,
et dolor insanabilis erit.
Interconfessionale IsMa anche se esse fioriscono
lo stesso giorno in cui le pianti
non raccoglierai niente:
ci sarà solo pena e dolore».
Rimandi
17,11 ci sarà solo pena e dolore Ger 15,18; Mic 1,9.
Nova Vulgata
17,12Heu!, strepitus populorum multorum;
strepunt quasi strepitu maris,
et tumultus turbarum
quasi sonitu aquarum sonabunt.
Interconfessionale IsSi sente un frastuono di nazioni potenti
come il rumore delle onde del mare,
come lo scroscio di acque veementi.
Rimandi
17,12 frastuono di nazioni, irruzione di eserciti nemici Is 8,9-10; 28,2; Ez 38,9; cfr. Sal 76,2-8.
Nova Vulgata
17,13Sonabunt populi sicut sonitus aquarum inundantium,
et increpabit eum, et fugiet procul;
et rapietur sicut pulvis montium a facie venti
et sicut turbo coram tempestate.
Interconfessionale Is17,13Le nazioni avanzano come acque scroscianti,
ma Dio le minaccia ed esse si ritirano,
si disperdono come polvere sulle colline,
come foglie in un turbine di vento.
Nova Vulgata
17,14In tempore vespere, et ecce turbatio,
ante matutinum non subsistet:
haec est pars eorum, qui vastaverunt nos,
et sors diripientium nos.
Interconfessionale IsA sera mettono terrore
ma al mattino sono già scomparse.
Questo è il destino di chiunque
saccheggia la nostra terra.
Rimandi
17,14 il mattino, momento della liberazione Is 33,2; 37,36; Es 14,27; Sal 30,6; 46,6.