Iudicum
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Interconfessionale
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17,2qui dixit matri suae: «Mille centum argenteos, qui ablati sunt a te et super quibus, me audiente, maledicens iuraveras, ecce ego habeo; ego abstuli». Cui illa respondit: «Benedictus filius meus Domino!».
Interconfessionale
GdcUn giorno egli disse a sua madre: — Ti ricordi di quando ti sono state rubate millecento monete d’argento? Allora tu avevi pronunziato una maledizione contro il ladro e l’avevi ripetuta davanti a me. Ecco, quei soldi li ho io. Ero stato io a prenderteli. La madre allora gli disse:
— Figlio mio, il Signore ti benedica!
— Figlio mio, il Signore ti benedica!
Rimandi
17,2
una maledizione: 1) deposizione con giuramento riguardo al ladro presunto Lv 5,1; 1 Re 8,31-32; Prv 29,24. 2) maledizione propriamente detta contro il ladro Zc 5,3-4. — benedizione 2 Sam 21,3; 1 Re 2,45.
Nova Vulgata
17,3Reddidit ergo eos matri suae, quae dixit ei: «Consecravi et vovi argentum hoc Domino: de manu mea suscipiat pro filio meo, ut faciat sculptile atque conflatile. Et nunc trado illud tibi».
Interconfessionale
GdcEgli restituì tutto il denaro a sua madre, e sua madre gli disse:
— Per il tuo bene, ho deciso di consacrare questo denaro al Signore, figlio mio. Con esso farò costruire per te una statua ricoperta d’argento. In questo modo ti lascio il denaro.
— Per il tuo bene, ho deciso di consacrare questo denaro al Signore, figlio mio. Con esso farò costruire per te una statua ricoperta d’argento. In questo modo ti lascio il denaro.
Rimandi
17,3
una statua ricoperta d’argento Gdc 18,17-18; cfr. Dt 27,15.
Note al Testo
17,3
una statua ricoperta d’argento: altri: un’immagine scolpita e un’immagine di metallo fuso. Il testo ebraico non permette di sapere con certezza se si tratta di uno solo o di due oggetti distinti.
Nova Vulgata
17,4Reddiditque eos matri suae, quae tulit ducentos argenteos et dedit eos argentario, ut faceret ex eis sculptile atque conflatile, quod fuit in domo Michae,
Interconfessionale
Gdc17,4Da quel denaro lei prese duecento monete d’argento e le consegnò a un fabbro. Egli fece una statua ricoperta d’argento, che fu sistemata nella casa di Mica.
Nova Vulgata
17,5qui aediculam Dei habens fecit ephod ac theraphim implevitque unius filiorum suorum manum, et factus est ei sacerdos.
Interconfessionale
GdcMica aveva un santuario: si era costruito un efod e degli idoli. Aveva dato l’incarico di sacerdote a uno dei suoi figli.
Note al Testo
17,5
un efod e degli idoli: il testo ebraico in 17,5; 18,14.17.18.20 parla di due oggetti cultuali che chiama efod e terafim (qui tradotto con idoli); come in 8,27, l’efod non è quindi una veste sacerdotale, ma una specie di idolo o qualcosa che è legato al suo culto.
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17,6In diebus illis non erat rex in Israel, sed unusquisque, quod sibi rectum videbatur, hoc faciebat.
Interconfessionale
GdcSiccome a quel tempo il popolo d’Israele non aveva ancora un re, tutti facevano come volevano.
Rimandi
Note al Testo
17,6
Israele non aveva ancora un re: questa frase, posta come titolo della sezione, ritma il racconto degli ultimi cinque capitoli del Libro dei Giudici (17,6; 18,1; 19,1; 21,25). La prima e l’ultima volta è seguita da quest’altra frase: Ognuno faceva quel che voleva (17,6; 21,25). Le due frasi preparano l’argomento del Primo libro di Samuele.
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17,7Fuit quoque adulescens de Bethlehem Iudae ex cognatione Iudae; eratque ipse Levites et habitabat ibi ut advena.
17,7Fuit quoque adulescens de Bethlehem Iudae ex cognatione Iudae; eratque ipse Levites et habitabat ibi ut advena.
Interconfessionale
GdcOra, in quei giorni, c’era un giovane levita della tribù di Giuda, che fino allora era vissuto come straniero a Betlemme in Giudea.
Rimandi
17,7
Betlemme in Giudea 1 Sam 16,4; Mic 5,1; Mt 2,1; cfr. Gdc 19,1. — un sacerdote Dt 18,6. — residente là come straniero Dt 12,12.18-19.
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17,8Egressusque de civitate Bethlehem peregrinari voluit ubicumque sibi commodum repperisset. Cumque iter faciens venisset in monte Ephraim usque ad domum Michae,
Interconfessionale
Gdc17,8Egli lasciò la città di Betlemme ed emigrò in cerca di un altro posto. Lungo il viaggio passò per le montagne di Èfraim e giunse alla casa di Mica.
Nova Vulgata
17,9interrogatus est ab eo unde venisset. Qui respondit: «Levita sum de Bethlehem Iudae et vado, ut habitem, ubi potuero et utile mihi esse perspexero».
Interconfessionale
Gdc17,9Mica gli domandò da dove veniva. Egli rispose:
— Io sono un levita. Vengo dalla Giudea, da Betlemme, e cerco un posto dove stabilirmi.
— Io sono un levita. Vengo dalla Giudea, da Betlemme, e cerco un posto dove stabilirmi.
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17,10Dixitque Michas: «Mane apud me et esto mihi parens ac sacerdos; daboque tibi per annos singulos decem argenteos ac vestium apparatum et quae ad victum sunt necessaria».
Interconfessionale
Gdc17,10Mica aggiunse:
— Resta qui con me. Sarai il mio consigliere e il mio sacerdote. Io ti darò dieci monete d’argento all’anno, ti manterrò e ti darò anche dei vestiti.
Il giovane levita accettò e
— Resta qui con me. Sarai il mio consigliere e il mio sacerdote. Io ti darò dieci monete d’argento all’anno, ti manterrò e ti darò anche dei vestiti.
Il giovane levita accettò e
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17,13«nunc scio, dicens, quod benefaciet mihi Dominus habenti levitici generis sacerdotem».
Interconfessionale
Gdc17,13Mica concluse: «Ora che ho un levita come sacerdote, il Signore mi farà andar tutto bene».