Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Genesis - 37
Genesis
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Interconfessionale
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37,2Hae sunt generationes Iacob.
Ioseph, cum decem et scptem esset annorum, pascebat gregem cum fratribus suis adhuc puer; et erat cum filiis Bilhae et Zelphae uxorum patris sui; detulitque patri malam eorum famam.
Ioseph, cum decem et scptem esset annorum, pascebat gregem cum fratribus suis adhuc puer; et erat cum filiis Bilhae et Zelphae uxorum patris sui; detulitque patri malam eorum famam.
Interconfessionale
GnÈ questa è la storia della famiglia di Giacobbe.
Giuseppe aveva diciassette anni quando pascolava i greggi con i suoi fratelli, i figli di Bila e di Zilpa, concubine di suo padre. Giuseppe riferiva al padre le ∆cattiverie che riguardavano i suoi fratelli.
Giuseppe aveva diciassette anni quando pascolava i greggi con i suoi fratelli, i figli di Bila e di Zilpa, concubine di suo padre. Giuseppe riferiva al padre le ∆cattiverie che riguardavano i suoi fratelli.
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Note al Testo
37,2
concubine di suo padre: per quanto riguarda le relazioni di Bila e Zilpa con Giacobbe, vedi 30,1-13 e nota a 16,2. — cattiverie che riguardavano i suoi fratelli: può trattarsi sia di cattiverie che i fratelli si facevano tra di loro, sia di cattiverie di questi verso Giuseppe, sia verso altri, e perciò procuravano cattiva reputazione alla famiglia.
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37,3Israel autem diligebat Ioseph super omnes filios suos, eo quod in senectute genuisset eum; fecitque ei tunicam talarem.
Interconfessionale
GnGiacobbe amava Giuseppe più di tutti gli altri suoi figli, perché era il figlio avuto nella sua vecchiaia, e gli fece fare un vestito molto bello.
Note al Testo
37,3
un vestito molto bello: altri: una tunica con maniche lunghe; altri: una veste lunga con le maniche. Queste versioni alternative valgono anche per il v. 23 e il v. 32. È un vestito adatto per i giorni di festa (vedi 2 Samuele 13,18).
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37,4Videntes autem fratres eius quod a patre plus cunctis filiis amaretur, oderant eum nec poterant ei quidquam pacifice loqui.
Interconfessionale
Gn37,4I fratelli si accorsero che il padre amava Giuseppe più di tutti loro e arrivarono a odiarlo tanto da non essere più capaci di rivolgergli serenamente la parola.
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37,5Accidit quoque ut visum somnium referret fratribus suis; quae causa maioris odii seminarium fuit.
37,5Accidit quoque ut visum somnium referret fratribus suis; quae causa maioris odii seminarium fuit.
Interconfessionale
GnUna volta Giuseppe fece un sogno. Quando lo raccontò ai suoi fratelli, questi lo odiarono ancora di più.
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37,7Putabam ligare nos manipulos in agro, et quasi consurgere manipulum meum et stare, vestrosque manipulos circumstantes adorare manipulum meum».
Interconfessionale
Gn37,7Al tempo della mietitura noi stavamo legando covoni di grano nei campi. A un tratto il mio covone si alzò e rimase dritto in piedi, mentre tutti i vostri si misero attorno al mio e gli si inchinarono davanti.
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37,8Responderunt fratres eius: «Numquid rex noster eris? Aut subiciemur dicioni tuae?». Haec ergo causa somniorum atque sermonum, invidiae et odii fomitem ministravit.
Interconfessionale
Gn— Vuoi forse essere il nostro re e dominarci? — gli risposero i fratelli. E lo odiarono ancor più, sia per i suoi sogni, sia per il modo di raccontarli.
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37,9Aliud quoque vidit somnium, quod narrans fratribus ait: «Vidi per somnium quasi solem et lunam et stellas undecim adorare me».
37,9Aliud quoque vidit somnium, quod narrans fratribus ait: «Vidi per somnium quasi solem et lunam et stellas undecim adorare me».
Interconfessionale
Gn37,9Poi Giuseppe fece un altro sogno e raccontò anche quello ai suoi fratelli. Disse loro:
— Ho fatto un altro sogno: il sole, la luna e undici stelle si inchinavano fino a terra dinanzi a me.
— Ho fatto un altro sogno: il sole, la luna e undici stelle si inchinavano fino a terra dinanzi a me.
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37,10Quod cum patri suo et fratribus retulisset, increpavit eum pater suus et dixit: «Quid sibi vult hoc somnium, quod vidisti? Num ego et mater tua et fratres tui adorabimus te proni in terram?».
Interconfessionale
Gn37,10Raccontò anche questo sogno a suo padre e ai suoi fratelli. Ma il padre lo rimproverò:
— Che vai sognando? — gli disse. — Tutti noi: io, tua madre e i tuoi fratelli dovremmo venire a inchinarci fino a terra davanti a te?
— Che vai sognando? — gli disse. — Tutti noi: io, tua madre e i tuoi fratelli dovremmo venire a inchinarci fino a terra davanti a te?
Interconfessionale
Gn37,12I fratelli di Giuseppe si erano recati nella contrada di Sichem per portarvi al pascolo il gregge del padre.
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37,13dixit Israel ad Ioseph: «Fratres tui pascunt oves in Sichimis; veni, mittam te ad eos». Quo respondente:
Interconfessionale
Gn37,13Un giorno Giacobbe disse a Giuseppe:
— I tuoi fratelli stanno pascolando i greggi in Sichem. Ti devo mandare da loro.
— Va bene! — rispose Giuseppe.
— I tuoi fratelli stanno pascolando i greggi in Sichem. Ti devo mandare da loro.
— Va bene! — rispose Giuseppe.
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37,14«Praesto sum», ait ei: «Vade et vide, si cuncta prospera sint erga fratres tuos et pecora, et renuntia mihi quid agatur». Missus de valle Hebron venit in Sichem;
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Gn37,14— Va’ a vedere come stanno i tuoi fratelli e i greggi — riprese Giacobbe. — Poi vieni a dirmelo.
Così Giacobbe mandò Giuseppe dalla valle di Ebron a Sichem. Arrivò,
Così Giacobbe mandò Giuseppe dalla valle di Ebron a Sichem. Arrivò,
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Gn37,15e stava andando qua e là per la campagna, quando un uomo lo incontrò e gli disse:
— Che cosa cerchi?
— Che cosa cerchi?
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Gn37,16— Cerco i miei fratelli — egli rispose. — Stanno pascolando i greggi. Sai dirmi dove si trovano?
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37,17Dixitque ei vir: «Recesserunt de loco isto; audivi autem eos dicentes: “Eamus in Dothain”». Perrexit ergo Ioseph post fratres suos et invenit eos in Dothain.
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Gn37,17— Sono andati via di qui! — rispose quell’uomo. — Ho udito che dicevano: andiamocene dalle parti di Dotan!
Allora Giuseppe partì alla ricerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
Allora Giuseppe partì alla ricerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
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37,18Qui cum vidissent eum procul, antequam accederet ad eos, cogitaverunt illum occidere.
37,18Qui cum vidissent eum procul, antequam accederet ad eos, cogitaverunt illum occidere.
Interconfessionale
GnEssi lo videro quand’egli era ancora lontano, e prima che li avesse raggiunti complottarono per farlo morire.
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37,20venite, occidamus eum et mittamus in unam cisternarum dicemusque: Fera pessima devoravit eum. Et tunc apparebit quid illi prosint somnia sua».
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Gn37,21Ma Ruben li aveva uditi e volle salvare Giuseppe. Perciò disse:
— Non dobbiamo ucciderlo.
— Non dobbiamo ucciderlo.
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37,22«Non interficiamus animam eius». Et dixit ad eos: «Non effundatis sanguinem; sed proicite eum in cisternam hanc, quae est in solitudine, manusque vestras servate innoxias». Hoc autem dicebat volens eripere eum de manibus eorum et reddere patri suo.
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Gn37,23Intanto Giuseppe giunse presso i suoi fratelli. Subito essi gli tolgono quel bel vestito che portava.
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37,25Et sederunt, ut comederent panem. Attollentes autem oculos viderunt Ismaelitas viatorcs venire de Galaad et camelos eorum portantes tragacanthum et masticem et ladanum in Aegyptum.
37,25Et sederunt, ut comederent panem. Attollentes autem oculos viderunt Ismaelitas viatorcs venire de Galaad et camelos eorum portantes tragacanthum et masticem et ladanum in Aegyptum.
Interconfessionale
Gn37,25Mentre i fratelli stavano là seduti per mangiare, a un certo punto alzarono gli occhi e videro arrivare una carovana di Ismaeliti: proveniva dal Gàlaad e si recava in Egitto. I cammelli erano carichi di svariate merci: resina odorifera, balsamo, laudano.
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37,26Dixit ergo Iudas fratribus suis: «Quid nobis prodest, si occiderimus fratrem nostrum et celaverimus sanguinem ipsius?
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Gn37,26Giuda disse ai suoi fratelli: «Che guadagno c’è a uccidere nostro fratello e a nascondere questo delitto?
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37,27Melius est ut vendatur Ismaelitis, et manus nostrae non polluantur; frater enim et caro nostra est». Acquieverunt fratres sermonibus illius.
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Gn37,27Invece di fargli del male, vendiamolo a questi Ismaeliti; dopotutto egli fa parte della nostra famiglia, è nostro fratello!».
I suoi fratelli furono d’accordo.
I suoi fratelli furono d’accordo.
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37,28Et praetereuntibus Madianitis negotiatoribus, extrahentes Ioseph de cisterna, vendiderunt eum Ismaelitis viginti argenteis. Qui duxerunt eum in Aegyptum.
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GnCosì quando quei mercanti madianiti passarono di lì, fecero uscire Giuseppe dalla cisterna e glielo vendettero per venti pezzi d’argento. E quelli lo portarono in Egitto.
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Gn37,29Quando Ruben tornò alla cisterna non vi trovò più Giuseppe. Allora, disperato, si stracciò le vesti,
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37,30et, scissis vestibus, pergens ad fratres suos ait: «Puer non comparet, et ego quo ibo?».
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Gn37,30tornò dai suoi fratelli e gridò: Il ragazzo non c’è più! Che cosa farò io adesso?
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Gn37,31Allora scannarono un capretto, presero la veste di Giuseppe e la bagnarono nel sangue.
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37,32mittentes, qui ferrent ad patrem et dicerent: «Hanc invenimus; vide, utrum tunica talaris filii tui sit an non?».
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Gn37,32Poi la mandarono al loro padre con questo messaggio: «Abbiamo trovato questa veste: osservala bene e vedi se è quella di tuo figlio».
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37,33Quam cum agnovisset pater, ait: «Tunica filii mei est; fera pessima comedit eum, bestia devoravit Ioseph».
37,33Quam cum agnovisset pater, ait: «Tunica filii mei est; fera pessima comedit eum, bestia devoravit Ioseph».
Interconfessionale
Gn37,33Egli la riconobbe e gridò: «È proprio la veste di mio figlio! Una belva feroce l’avrà ucciso! Giuseppe è stato sbranato!».
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GnDisperato, Giacobbe si stracciò le vesti, prese il lutto e pianse per suo figlio molti giorni.
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37,35Congregatis autem cunctis liberis eius, ut lenirent dolorem patris, noluit consolationem accipere et ait: «Descendam ad filium meum lugens in infernum». Et flevit super eo pater eius.
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Gn37,35Gli altri figli e le figlie tentarono di consolarlo, ma egli non volle lasciarsi confortare. Diceva: «Rimarrò in lutto finché morirò, fino a quando raggiungerò mio figlio nel mondo dei morti», e continuò a piangere.
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37,36Madianitae autem vendiderunt Ioseph in Aegypto Putiphari eunucho pharaonis, magistro satellitum.
37,36Madianitae autem vendiderunt Ioseph in Aegypto Putiphari eunucho pharaonis, magistro satellitum.
Interconfessionale
Gn37,36I Madianiti intanto, dopo aver portato Giuseppe in Egitto, lo vendettero a Potifàr, l’uomo di fiducia del faraone e capo delle sue guardie.