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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Genesis - 37

Genesis

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CEI 1974

Nova Vulgata 37 37,1Habitavit autem Iacob in terra Chanaan, in qua peregrinatus est pater suus. 
CEI 1974 Gn Giacobbe si stabilì nel paese dove suo padre era stato forestiero, nel paese di Canaan.
37,1 Il compiaciuto e affascinante racconto delle avventure di Giuseppe sottolinea la provvidenza di Dio a favore dei suo eletti. Con la discesa dei figli di Giacobbe in Egitto si prepara un'altra tappa fondamentale della storia della salvezza, dopo la vocazione dei patriarchi.
Nova Vulgata 37,2Hae sunt generationes Iacob.
    Ioseph, cum decem et scptem esset annorum, pascebat gregem cum fratribus suis adhuc puer; et erat cum filiis Bilhae et Zelphae uxorum patris sui; detulitque patri malam eorum famam.
CEI 1974 Gn37,2 Questa è la storia della discendenza di Giacobbe.
Giuseppe all`età di diciassette anni pascolava il gregge con i fratelli. Egli era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al loro padre i pettegolezzi sul loro conto.
Nova Vulgata 37,3Israel autem diligebat Ioseph super omnes filios suos, eo quod in senectute genuisset eum; fecitque ei tunicam talarem.
CEI 1974 Gn37,3 Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche.
Nova Vulgata 37,4Videntes autem fratres eius quod a patre plus cunctis filiis amaretur, oderant eum nec poterant ei quidquam pacifice loqui.
CEI 1974 Gn37,4 I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente.
Nova Vulgata
37,5Accidit quoque ut visum somnium referret fratribus suis; quae causa maioris odii seminarium fuit.
CEI 1974 Gn37,5 Ora Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancor di più.
Nova Vulgata 37,6Dixitque ad eos: «Audite somnium meum, quod vidi.
CEI 1974 Gn37,6 Disse dunque loro: "Ascoltate questo sogno che ho fatto.
Nova Vulgata 37,7Putabam ligare nos manipulos in agro, et quasi consurgere manipulum meum et stare, vestrosque manipulos circumstantes adorare manipulum meum».
CEI 1974 Gn37,7 Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand`ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al mio".
Nova Vulgata 37,8Responderunt fratres eius: «Numquid rex noster eris? Aut subiciemur dicioni tuae?». Haec ergo causa somniorum atque sermonum, invidiae et odii fomitem ministravit.
CEI 1974 Gn37,8 Gli dissero i suoi fratelli: "Vorrai forse regnare su di noi o ci vorrai dominare?". Lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.
Nova Vulgata
37,9Aliud quoque vidit somnium, quod narrans fratribus ait: «Vidi per somnium quasi solem et lunam et stellas undecim adorare me».
CEI 1974 Gn37,9 Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse: "Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me".
Nova Vulgata 37,10Quod cum patri suo et fratribus retulisset, increpavit eum pater suus et dixit: «Quid sibi vult hoc somnium, quod vidisti? Num ego et mater tua et fratres tui adorabimus te proni in terram?».
CEI 1974 Gn37,10 Lo narrò dunque al padre e ai fratelli e il padre lo rimproverò e gli disse: "Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?".


Invidia dei fratelli per Giuseppe: lo vendono ai Madianiti. -
Nova Vulgata 37,11Invidebant igitur ei fratres sui; pater vero rem tacitus considerabat.
CEI 1974 Gn37,11 I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suo padre tenne in mente la cosa.
Nova Vulgata
37,12Cumque fratres illius in pascendis gregibus patris morarentur in Sichem,
CEI 1974 Gn37,12 I suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre a Sichem.
Nova Vulgata 37,13dixit Israel ad Ioseph: «Fratres tui pascunt oves in Sichimis; veni, mittam te ad eos». Quo respondente:
CEI 1974 Gn37,13 Israele disse a Giuseppe: "Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro". Gli rispose: "Eccomi!".
Nova Vulgata 37,14«Praesto sum», ait ei: «Vade et vide, si cuncta prospera sint erga fratres tuos et pecora, et renuntia mihi quid agatur». Missus de valle Hebron venit in Sichem;
CEI 1974 Gn37,14 Gli disse: "Và a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a riferirmi". Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem.
Nova Vulgata 37,15invenitque eum vir errantem in agro et interrogavit quid quaereret.
CEI 1974 Gn37,15 Mentr`egli andava errando per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: "Che cerchi?".
Nova Vulgata 37,16At ille respondit: «Fratres meos quaero; indica mihi, ubi pascant greges».
CEI 1974 Gn37,16 Rispose: "Cerco i miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare".
Nova Vulgata 37,17Dixitque ei vir: «Recesserunt de loco isto; audivi autem eos dicentes: “Eamus in Dothain”». Perrexit ergo Ioseph post fratres suos et invenit eos in Dothain.
CEI 1974 Gn37,17 Quell`uomo disse: "Hanno tolto le tende di qui, infatti li ho sentiti dire: Andiamo a Dotan". Allora Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
Nova Vulgata
37,18Qui cum vidissent eum procul, antequam accederet ad eos, cogitaverunt illum occidere.
CEI 1974 Gn37,18 Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono di farlo morire.
Nova Vulgata 37,19Et mutuo loquebantur: «Ecce somniator venit;
CEI 1974 Gn37,19 Si dissero l`un l`altro: "Ecco, il sognatore arriva!
Nova Vulgata 37,20venite, occidamus eum et mittamus in unam cisternarum dicemusque: Fera pessima devoravit eum. Et tunc apparebit quid illi prosint somnia sua».
CEI 1974 Gn37,20 Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l`ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!".
Nova Vulgata
37,21Audiens autem hoc Ruben nitebatur liberare eum de manibus eorum et dixit:
CEI 1974 Gn37,21 Ma Ruben sentì e volle salvarlo dalle loro mani, dicendo: "Non togliamogli la vita".
Nova Vulgata 37,22«Non interficiamus animam eius». Et dixit ad eos: «Non effundatis sanguinem; sed proicite eum in cisternam hanc, quae est in solitudine, manusque vestras servate innoxias». Hoc autem dicebat volens eripere eum de manibus eorum et reddere patri suo.
CEI 1974 Gn37,22 Poi disse loro: "Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano"; egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
Nova Vulgata 37,23Confestim igitur, ut pervenit ad fratres suos, nudaverunt eum tunica talari
CEI 1974 Gn37,23 Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle lunghe maniche ch`egli indossava,
Nova Vulgata 37,24miseruntque eum in cisternam, quae non habebat aquam.
CEI 1974 Gn37,24 lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz`acqua.
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37,25Et sederunt, ut comederent panem. Attollentes autem oculos viderunt Ismaelitas viatorcs venire de Galaad et camelos eorum portantes tragacanthum et masticem et ladanum in Aegyptum.
CEI 1974 Gn Poi sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli carichi di resina, di balsamo e di laudano, che andavano a portare in Egitto.
37,25 Aromi che servivano agli Egiziani per l'imbalsamazione dei cadaveri.
Nova Vulgata 37,26Dixit ergo Iudas fratribus suis: «Quid nobis prodest, si occiderimus fratrem nostrum et celaverimus sanguinem ipsius? 
CEI 1974 Gn Allora Giuda disse ai fratelli: "Che guadagno c`è ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue?
37,26 Nascondere il sangue significa impedire che gridi vendetta (cfr. 4, 10 ).
Nova Vulgata 37,27Melius est ut vendatur Ismaelitis, et manus nostrae non polluantur; frater enim et caro nostra est». Acquieverunt fratres sermonibus illius.
CEI 1974 Gn37,27 Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne". I suoi fratelli lo ascoltarono.
Nova Vulgata 37,28Et praetereuntibus Madianitis negotiatoribus, extrahentes Ioseph de cisterna, vendiderunt eum Ismaelitis viginti argenteis. Qui duxerunt eum in Aegyptum.
CEI 1974 Gn37,28 Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d`argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.
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37,29Reversusque Ruben ad cisternam non invenit puerum
CEI 1974 Gn37,29 Quando Ruben ritornò alla cisterna, ecco Giuseppe non c`era più. Allora si stracciò le vesti,
Nova Vulgata 37,30et, scissis vestibus, pergens ad fratres suos ait: «Puer non comparet, et ego quo ibo?».
CEI 1974 Gn37,30 tornò dai suoi fratelli e disse: "Il ragazzo non c`è più, dove andrò io?".
Nova Vulgata 37,31Tulerunt autem tunicam eius et in sanguinem haedi, quem occiderant, tinxerunt
CEI 1974 Gn37,31 Presero allora la tunica di Giuseppe, scannarono un capro e intinsero la tunica nel sangue.
Nova Vulgata 37,32mittentes, qui ferrent ad patrem et dicerent: «Hanc invenimus; vide, utrum tunica talaris filii tui sit an non?».
CEI 1974 Gn37,32 Poi mandarono al padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela fecero pervenire con queste parole: "L`abbiamo trovata; riscontra se è o no la tunica di tuo figlio".
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37,33Quam cum agnovisset pater, ait: «Tunica filii mei est; fera pessima comedit eum, bestia devoravit Ioseph».
CEI 1974 Gn37,33 Egli la riconobbe e disse: "E` la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l`ha divorato. Giuseppe è stato sbranato".
Nova Vulgata 37,34Scissisque vestibus, indutus est cilicio lugens filium suum multo tempore.
CEI 1974 Gn37,34 Giacobbe si stracciò le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul figlio per molti giorni.
Nova Vulgata 37,35Congregatis autem cunctis liberis eius, ut lenirent dolorem patris, noluit consolationem accipere et ait: «Descendam ad filium meum lugens in infernum». Et flevit super eo pater eius.
CEI 1974 Gn37,35 Tutti i suoi figli e le sue figlie vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: "No, io voglio scendere in lutto al figlio mio nella tomba". E il padre suo lo pianse.
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37,36Madianitae autem vendiderunt Ioseph in Aegypto Putiphari eunucho pharaonis, magistro satellitum.
CEI 1974 Gn37,36 Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie.