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Nova Vulgata - Vetus Testamentum - Ecclesiastes - 2

Ecclesiastes

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Interconfessionale

Nova Vulgata 2 2,1Dixi ego in corde meo: «Veni, tentabo te gaudio: fruere bonis»; et ecce hoc quoque vanitas.
Interconfessionale QoMi son detto: «Ora voglio provare
ogni specie di piacere e di soddisfazione».
Ma tutto mi lasciava sempre un senso di vuoto.
Rimandi
2,1 senso di vuoto Qo 1,14+.
Nova Vulgata
2,2De risu dixi: «Insania»

et de gaudio: «Quid prodest?».
Interconfessionale QoIl divertimento lascia insoddisfatti,
l’allegria non serve a niente.
Note al Testo
2,2 divertimento: altri: riso.
Nova Vulgata
2,3Tractavi in corde meo detinere in vino carnem meam, cum cor meum duceretur in sapientia, et amplecti stultitiam, donec viderem quid esset utile filiis hominum, ut faciant sub sole paucis diebus vitae suae.
Interconfessionale QoAllora ho cercato il piacere nel bere,
ma senza perdere il controllo.
Mi son dato alla pazza gioia.
Volevo vedere se questo dà felicità all’uomo
durante i pochi giorni della sua vita.
Rimandi
2,3 se questo dà felicità all’uomo Qo 5,17; 6,12. — durante i pochi giorni della sua vita Gb 14,5.
Nova Vulgata 2,4Magnificavi opera mea: aedificavi mihi domos et plantavi vineas,
Interconfessionale Qo2,4Ho fatto anche grandi lavori.
Ho fabbricato palazzi,
ho piantato vigneti.
Nova Vulgata 2,5feci hortos et pomaria et consevi ea arboribus cuncti generis fructuum
Interconfessionale Qo2,5Ho costruito giardini e parchi,
dove ha piantato
ogni qualità di alberi da frutto.
Nova Vulgata 2,6et exstruxi mihi piscinas aquarum, ut irrigarem silvam lignorum germinantium.
Interconfessionale Qo2,6Ho costruito serbatoi d’acqua
per irrigare quegli alberi.
Nova Vulgata 2,7Possedi servos et ancillas et habui multam familiam, habui armenta quoque et magnos ovium greges ultra omnes, qui fuerunt ante me in Ierusalem.
Interconfessionale Qo2,7Ho comprato schiavi e schiave;
avevo anche servi nati in casa mia,
possedevo moltissimi buoi e pecore,
più di tutti i re di Gerusalemme.
Nova Vulgata 2,8Coacervavi mihi etiam argentum et aurum et substantias regum ac provinciarum, feci mihi cantores et cantatrices et delicias filiorum hominum, scyphos et urceos in ministerio ad vina fundenda
Interconfessionale Qo2,8Ho accumulato molti oggetti
d’oro e d’argento.
Ho preso le ricchezze e i tesori
di altri re e governanti.
Ho fatto venire nel mio palazzo cantanti e ballerine:
per i miei piaceri, tante belle donne.
Nova Vulgata 2,9et crevi, supergressus sum omnes, qui ante me fuerunt in Ierusalem; sapientia quoque mea perseveravit mecum.
Interconfessionale Qo2,9Insomma, ero diventato più ricco e più famoso
di tutti i miei predecessori di Gerusalemme.
Per di più, non ho mai perso la testa!
Nova Vulgata 2,10Et omnia, quae desideraverunt oculi mei, non negavi eis nec prohibui cor meum ab omni voluptate, et oblectatum est ex omnibus laboribus, et hanc ratus sum partem meam ab omnibus aerumnis meis.
Interconfessionale Qo2,10Ho soddisfatto ogni mio desiderio;
non ho rinunziato a nessun piacere.
Sono riuscito a godere delle mie attività:
questa è stata la ricompensa per tutte le mie fatiche.
Nova Vulgata 2,11Cumque me convertissem ad universa opera, quae fecerant manus meae, et ad labores, in quibus sudaveram, et ecce in omnibus vanitas et afflictio spiritus, et nihil lucri esse sub sole.
Interconfessionale QoHo tentato di fare un bilancio
di tutte le opere che avevo fatte
e della fatica che mi erano costate.
Ma ho concluso che tutto è vanità, come inseguire il vento.
In questa vita sembra tutto inutile.
Rimandi
2,11 vanità, come inseguire il vento Qo 1,14+.
Nova Vulgata
2,12Verti me ad contemplandam sapientiam et insipientiam et stultitiam: «Quid faciet, inquam, homo, qui veniet post regem? Id quod antea fecerunt».
Nova Vulgata 2,13Et vidi quod tantum praecederet sapientia stultitiam, quantum lux praecedit tenebras.
Interconfessionale Qo2,13Senz’altro la sapienza vale più dell’ignoranza,
come la luce è più preziosa delle tenebre.
Nova Vulgata
2,14«Sapientis oculi in capite eius,

stultus in tenebris ambulat»;

et didici quod unus utriusque

esset interitus.
Interconfessionale QoIl sapiente vede dove va,
lo stolto invece cammina nel buio.
Ma tutti e due fanno la stessa fine.
Rimandi
2,14 lo stolto cammina al buio cfr. Gv 8,12; 1 Gv 2,11+.
Nova Vulgata
2,15Et dixi in corde meo: «Si unus et stulti et meus occasus erit, quid mihi prodest quod maiorem sapientiae dedi operam?». Locutusque cum mente mea, animadverti quod hoc quoque esset vanitas.
Interconfessionale Qo2,15Anch’io morirò come muore lo stolto.
Ma allora, perché sono diventato sapiente?
Che cosa ci guadagno?
Tutto mi appare inutile.
Nova Vulgata 2,16Non enim erit memoria sapientis similiter ut stulti in perpetuum; siquidem futura tempora oblivione cuncta pariter operient: moritur doctus similiter ut indoctus.
Interconfessionale QoLa gente dimentica presto tanto il saggio che lo stolto.
Con il passare degli anni tutto è dimenticato.
E morirà tanto il sapiente che lo stolto.
Rimandi
2,16 dimentica presto Qo 1,11; Sap 2,4; cfr. Sir 44,8-15. — morirà tanto il sapiente che… Sal 49,11+.
Nova Vulgata
2,17Et idcirco taeduit me vitae meae, quia malum mihi est, quod sub sole fit; cuncta enim vanitas et afflictio spiritus.
Interconfessionale Qo2,17Così ho cominciato a odiare la vita.
Tutto quel che si fa mi sembra male.
Tutto è vanità, come inseguire il vento.
Nova Vulgata 2,18Rursus detestatus sum omnem laborem meum, quo sub sole laboravi, quem relicturus sum homini, qui erit post me;
Interconfessionale Qo2,18Mi viene voglia di distruggere tutto quello che ho fatto.
Perché devo lasciar qui ogni cosa al mio successore?
Nova Vulgata 2,19et quis scit utrum sapiens an stultus futurus sit? Et dominabitur in laboribus meis, quibus desudavi et sollicitus fui sub sole. Hoc quoque vanitas.
Interconfessionale Qo2,19E chissà se sarà sapiente o stolto!
A ogni modo, lui erediterà
tutto quel che ho fatto con tanto sforzo e abilità
durante la mia vita.
Anche questo è vanità.
Nova Vulgata 2,20Verti me exasperans cor meum de omni labore, quo laboravi sub sole.
Interconfessionale Qo2,20Ho imparato a non farmi illusioni
su quello che sono riuscito
a guadagnare con fatica nella mia vita.
Nova Vulgata 2,21Nam est qui laborat in sapientia et doctrina et sollicitudine, et homini, qui non laboraverit, dabit portionem suam; et hoc ergo vanitas et magnum malum.
Interconfessionale QoInfatti, un uomo che lavora
con abilità, intelligenza e impegno
deve poi lasciar tutto a uno che non ha fatto niente.
Anche questo è assurdo, non è giusto.
Note al Testo
2,21 non è giusto: altri: è un male grande.
Nova Vulgata
2,22Quid enim proderit homini de universo labore suo et afflictione cordis, qua sub sole laboravit?
Interconfessionale QoInsomma, che cosa ricava l’uomo
da tutte le fatiche e preoccupazioni della sua vita?
Rimandi
2,22 che cosa ricava l’uomo? Sir 11,18-19; cfr. Qo 1,3+.
Nova Vulgata 2,23Cuncti dies eius dolores sunt, et aerumnae occupatio eius, nec per noctem cor eius requiescit; et hoc quoque vanitas est.
Interconfessionale QoDi giorno egli non fa che soffrire
e agitarsi per i suoi affari.
E non ha pace neppure di notte.
Anche questo è assurdo.
Rimandi
2,23 neppure di notte Qo 8,16; Gb 7,1-4; Sir 40,5.
Nova Vulgata 2,24Nihil melius est homini quam comedere et bibere et ostendere animae suae bona de laboribus suis. Et hoc vidi de manu Dei esse.
Interconfessionale QoUnica gioia per l’uomo è mangiare e bere
e godere i frutti del suo lavoro.
Ma ho capito che anche questo è un dono di Dio.
Rimandi
2,24 godere la vita Qo 3,12-13; 5,17; 8,15; 9,7; 11,9; 11,9; Sir 14,14; cfr. 1 Cor 15,32+.
Nova Vulgata Quis enim comedet et deliciis affluet sine eo?
25 Sine eo – Lege cum Gr, Syr et octo mss Hebraicis mimmennû; TM «praeter me»
Interconfessionale Qo2,25Infatti, chi può mangiare e godere senza il suo permesso?
Nova Vulgata
2,26Quia homini bono in conspectu suo dedit sapientiam et scientiam et laetitiam; peccatori autem dedit afflictionem colligendi et congregandi, ut tradat ei, qui placuit Deo; sed et hoc vanitas est et afflictio spiritus.
Interconfessionale QoDio dona a chi gli è caro la sapienza,
la scienza e la gioia.
I cattivi, invece, si agitano e si preoccupano,
raccolgono tanta ricchezza
per lasciar tutto a chi Dio vorrà.
Anche questo è assurdo,
come andare a caccia di vento.
Rimandi
2,26 I cattivi raccolgono per altri Gb 27,16-17; Prv 13,22.
Note al Testo
2,26 cattivi: altri: peccatori; altri: falliti.