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INTERCONFESSIONALE

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Interconfessionale - Nuovo Testamento - Lettere di Paolo - Romani - 4

Lettera ai Romani 4

Interconfessionale Torna al libro

Nova Vulgata

Dio e Abramo

Interconfessionale Che cosa dobbiamo dire del nostro antenato Abramo? Che cosa ha ottenuto con le sue sole forze?
Note al Testo
4,1 con le sue sole forze: vedi nota a 7,18.
Nova Vulgata ERQuid ergo dicemus invenisse Abraham progenitorem nostrum secundum carnem?
1 Abraham patrem nostrum
Interconfessionale Se la posizione di Abramo dinanzi a Dio dipendesse dalle sue opere, egli potrebbe vantarsene. Ma non con Dio.
Rimandi
4,2 vantarsi Rm 2,17+.
Note al Testo
4,2 Se la posizione di Abramo dinanzi a Dio dipendesse dalle…: è il senso della frase greca: se Abramo fosse stato giustificato (o: reso; considerato giusto) per le… (vedi nota a 3,26).
Nova Vulgata ER4,2Si enim Abraham ex operibus iustificatus est, habet gloriam sed non apud Deum.
Interconfessionale Che cosa dice, infatti, la *Bibbia? Abramo ebbe fiducia in Dio e per questo Dio lo considerò giusto.
Rimandi
4,3 Gn 15,6; cfr. Rm 4,9; Gal 3,6-9; Gc 2,20-24. — la fede di Abramo Gn 12,1-5.
Note al Testo
4,3 per questo Dio lo considerò giusto: oppure: e ciò gli fu messo in conto di giustizia: oppure: e Dio gliela accreditò come giustizia. In 4,3.5.6.9.22; 5,17.21 ricorre senza aggiunte quella parola greca che molti rendono con giustizia, per il suo senso bisogna tenere conto di quanto si è detto nelle note a 1,17 e 3,26.
Nova Vulgata ERQuid enim Scriptura dicit? “ Credidit autem Abraham Deo, et reputatum est illi ad iustitiam ”.
3 Credidit Abraham Deo
Interconfessionale Quando uno lavora e riceve una paga questa non gli è data come regalo, ma perché gli è dovuta.
Rimandi
4,4 ciò che è donato, ciò che è dovuto Rm 11,6; Mt 20,1-16; Lc 17,7-11.
Nova Vulgata EREi autem, qui operatur, merces non reputatur secundum gratiam sed secundum debitum;
4 merces non imputatur
Interconfessionale Quando invece un uomo non compie un lavoro ma crede soltanto che Dio accoglie favorevolmente il peccatore, è per questa sua fede che Dio lo considera giusto.
Rimandi
4,5 la giustizia, la Legge, la fede Gal 2,16; 3,2.
Nova Vulgata ERei vero, qui non operatur, sed credit in eum, qui iustificat impium, reputatur fides eius ad iustitiam,
5 credenti autem in eum
Interconfessionale 4,6Anche Davide proclama beato l’uomo che Dio considera giusto indipendentemente dalle opere che compie:
Nova Vulgata ERsicut et David dicit beatitudinem hominis, cui Deus reputat iustitiam sine operibus:
6 cui Deus accepto fert
Interconfessionale Beati coloro ai quali Dio
ha perdonato le colpe
e cancellato i peccati.
Rimandi
4,7-8 Sal 32,1-2.
Nova Vulgata
ER4,7Beati, quorum remissae sunt iniquitates
et quorum tecta sunt peccata.
Interconfessionale 4,8Beato l’uomo al quale il Signore
non mette in conto il peccato.
Nova Vulgata
ER4,8Beatus vir, cui non imputabit Dominus peccatum ”.
Interconfessionale 4,9La gioia del perdono è data solamente a chi è circonciso, oppure anche a chi non lo è? Abbiamo appena detto: Abramo ebbe fede in Dio e per questo Dio lo considerò giusto.
Nova Vulgata
ERBeatitudo ergo haec in circumcisione an etiam in praeputio? Dicimus enim: “ Reputata est Abrahae fides ad iustitiam ”.
9 Dicimus enim quia
Interconfessionale 4,10Ma quando lo considerò giusto? Prima che fosse circonciso, o dopo? Prima, quando non lo era ancora.
Nova Vulgata ER4,10Quomodo ergo reputata est? In circumcisione an in praeputio? Non in circumcisione sed in praeputio:
Interconfessionale Egli ricevette la *circoncisione in seguito, come segno che Dio lo aveva considerato giusto per la sua fede. Così Abramo è diventato padre di tutti quelli che credono in Dio senza essere circoncisi: Dio considera giusti anche loro.
Rimandi
4,11 circoncisione di Abramo Gn 17,9-14. — Abramo padre dei credenti Gal 3,7-9.
Nova Vulgata ERet signum accepit circumcisionis, signaculum iustitiae fidei, quae fuit in praeputio, ut esset pater omnium credentium per praeputium, ut reputetur illis iustitia,
11 quae est in praeputio | ut sit | ut reputetur et illis ad iustitiam
Interconfessionale 4,12Allo stesso modo Abramo è anche il padre di tutti quelli che sono circoncisi, i quali però non si accontentano di questo fatto, ma seguono l’esempio della fede che Abramo, nostro padre, ha avuto prima di essere circonciso.
Nova Vulgata ERet pater circumcisionis his non tantum, qui ex circumcisione sunt, sed et qui sectantur vestigia eius, quae fuit in praeputio, fidei patris nostri Abrahae.
12 ut sit pater circumcisionis non his tantum qui sunt ex circumcisione, sed et his qui sectantur vestigia quae est in praeputio
Le promesse di Dio e la fede

Interconfessionale Dio promise ad Abramo che i suoi discendenti avrebbero avuto in eredità il mondo intero. Questa promessa fu fatta non perché Abramo avesse ubbidito alla *Legge, ma perché Dio l’aveva considerato giusto a motivo della sua fede.
Rimandi
4,13 la promessa fatta ad Abramo Gn 12,2-3; 22,15-18; Gal 3,15-16. — la fede di Abramo Eb 11,8-12.
Nova Vulgata
ER4,13Non enim per legem promissio Abrahae aut semini eius, ut heres esset mundi, sed per iustitiam fidei;
Interconfessionale 4,14Se gli eredi fossero quelli che ubbidiscono alla legge di Mosè, la fede diventerebbe inutile e la promessa di Dio non avrebbe alcun senso.
Nova Vulgata ERsi enim qui ex lege heredes sunt, exinanita est fides, et abolita est promissio.
14 exinanita est fides abolita est promissio
Interconfessionale La Legge infatti provoca la collera di Dio, ma dove non c’è nessuna legge non ci può essere nemmeno una disubbidienza.
Rimandi
4,15 ruolo della Legge Rm 3,20; 5,13.20-21; 7,7-13; 1 Cor 15,56; Gal 3,10.19-22.
Nova Vulgata ERLex enim iram operatur; ubi autem non est lex, nec praevaricatio.
15 ubi enim non est
Interconfessionale Quindi, si diventa eredi della promessa di Dio perché si ha fede. L’eredità è data per grazia. Solo così la promessa è assicurata a tutti i discendenti di Abramo. Non soltanto a quelli che hanno la Legge, ma anche a quelli che hanno fede, come Abramo. Egli è il padre di tutti noi.
Rimandi
4,16 eredi mediante la fede Gal 3,18.23-29.
Nova Vulgata ER4,16Ideo ex fide, ut secundum gratiam, ut firma sit promissio omni semini, non ei, qui ex lege est solum sed et ei, qui ex fide est Abrahae — qui est pater omnium nostrum,
Interconfessionale Dice infatti la Bibbia: Ti ho fatto diventare padre di molti popoli.
Egli è nostro padre dinanzi a Dio, perché ha creduto in colui che fa rivivere i morti e chiama all’esistenza le cose che ancora non esistono.
Rimandi
4,17 Gn 17,5. — Dio fa rivivere i morti Dt 32,39; Ez 37,1-10; Eb 11,19.
Nova Vulgata ERsicut scriptum est: “ Patrem multarum gentium posui te ” —, ante Deum, cui credidit, qui vivificat mortuos et vocat ea, quae non sunt, quasi sint;
17 sicut scriptum est quia | et vocat quae non sunt tamquam ea quae sunt
Interconfessionale Al di là di ogni umana speranza, egli credette che sarebbe diventato padre di molti popoli, perché Dio gli aveva detto: molto numerosi saranno i tuoi discendenti.
Note al Testo
4,18 molto numerosi saranno i tuoi discendenti: oppure: tale sarà la tua discendenza, cioè come le stelle del cielo (vedi Genesi 15,5).
Nova Vulgata
ERqui contra spem in spe credidit, ut fieret pater multarum gentium, secundum quod dictum est: “Sic erit semen tuum ”.
18 qui contra spem in spem
Interconfessionale Abramo aveva allora circa cent’anni e si rendeva conto che il suo corpo e quello di Sara erano come morti, cioè ormai incapaci di avere figli. Eppure continuò a credere.
Rimandi
4,19 Abramo centenario Gn 17,1.15-22.
Nova Vulgata EREt non infirmatus fide consideravit corpus suum iam emortuum, cum fere centum annorum esset, et emortuam vulvam Sarae;
19 corpus suum emortuum
Interconfessionale Egli non dubitò minimamente della promessa di Dio, anzi rimase forte nella fede e diede gloria a Dio:
Rimandi
4,20 fede nella promessa Eb 6,15; 11,32-40. — dare gloria a Dio Gs 7,19; 1 Sam 6,5 ecc.
Nova Vulgata ERin repromissione autem Dei non haesitavit diffidentia, sed confortatus est fide, dans gloriam Deo,
20 in repromissione etiam Dei
Interconfessionale pienamente convinto che Dio era in grado di mantenere ciò che aveva promesso.
Rimandi
4,21 mantenimento della promessa Ger 32,17-24; Gn 18,14; Lc 1,35-38.
Nova Vulgata ERet plenissime sciens quia, quod promisit, potens est et facere.
21 plenissime sciens quia quaecumque
Interconfessionale Ecco perché Dio lo considerò giusto.
Rimandi
4,22 Gn 15,6.
Nova Vulgata ER4,22Ideo et reputatum est illi ad iustitiam.
Interconfessionale 4,23Ma non soltanto per lui, la Bibbia dice che lo considerò giusto,
Nova Vulgata
ERNon est autem scriptum tantum propter ipsum: reputatum est illi,
23 propter ipsum quia
Interconfessionale ma anche per noi. Anche noi saremo considerati giusti, perché crediamo in Dio che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore.
Rimandi
4,24 scritto anche per noi Rm 15,14. — risuscitato dai morti Rm 10,9.
Nova Vulgata ER4,24sed et propter nos, quibus reputabitur, credentibus in eum, qui suscitavit Iesum Dominum nostrum a mortuis,
Interconfessionale Egli è stato messo a morte a causa dei nostri peccati, ma Dio lo ha risuscitato per metterci in rapporto giusto con sé.
Rimandi
4,25 messo a morte a causa dei nostri peccati Is 53,5; Rm 8,32.
Note al Testo
4,25 per metterci in rapporto giusto con sé: è il senso dell’espressione greca: per la nostra giustificazione. La parola greca qui tradotta è leggermente diversa da quella che alcuni traducono con giustizia (lo stesso termine ricorre anche in 5,18).
Nova Vulgata ERqui traditus est propter delicta nostra et suscitatus est propter iustificationem nostram.
25 et rexurrexit propter iustificationem nostram