Interconfessionale - Nuovo Testamento - Lettere di Paolo - Romani - 4
Lettera ai Romani 4
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Nova Vulgata
Dio e Abramo
Interconfessionale
Se la posizione di Abramo dinanzi a Dio dipendesse dalle sue opere, egli potrebbe vantarsene. Ma non con Dio.
Interconfessionale
Che cosa dice, infatti, la *Bibbia? Abramo ebbe fiducia in Dio e per questo Dio lo considerò giusto.
Rimandi
4,3
Gn 15,6; cfr. Rm 4,9; Gal 3,6-9; Gc 2,20-24. — la fede di Abramo Gn 12,1-5.
Note al Testo
4,3
per questo Dio lo considerò giusto: oppure: e ciò gli fu messo in conto di giustizia: oppure: e Dio gliela accreditò come giustizia. In 4,3.5.6.9.22; 5,17.21 ricorre senza aggiunte quella parola greca che molti rendono con giustizia, per il suo senso bisogna tenere conto di quanto si è detto nelle note a 1,17 e 3,26.
Nova Vulgata
ERQuid enim Scriptura dicit? “ Credidit autem Abraham Deo, et reputatum est illi ad iustitiam ”.
Interconfessionale
Quando uno lavora e riceve una paga questa non gli è data come regalo, ma perché gli è dovuta.
Nova Vulgata
EREi autem, qui operatur, merces non reputatur secundum gratiam sed secundum debitum;
Interconfessionale
Quando invece un uomo non compie un lavoro ma crede soltanto che Dio accoglie favorevolmente il peccatore, è per questa sua fede che Dio lo considera giusto.
Nova Vulgata
ERei vero, qui non operatur, sed credit in eum, qui iustificat impium, reputatur fides eius ad iustitiam,
Interconfessionale
4,6Anche Davide proclama beato l’uomo che Dio considera giusto indipendentemente dalle opere che compie:
Nova Vulgata
ERsicut et David dicit beatitudinem hominis, cui Deus reputat iustitiam sine operibus:
Interconfessionale
Beati coloro ai quali Dio
ha perdonato le colpe
e cancellato i peccati.
ha perdonato le colpe
e cancellato i peccati.
Interconfessionale
4,9La gioia del perdono è data solamente a chi è circonciso, oppure anche a chi non lo è? Abbiamo appena detto: Abramo ebbe fede in Dio e per questo Dio lo considerò giusto.
Nova Vulgata
ERBeatitudo ergo haec in circumcisione an etiam in praeputio? Dicimus enim: “ Reputata est Abrahae fides ad iustitiam ”.
ERBeatitudo ergo haec in circumcisione an etiam in praeputio? Dicimus enim: “ Reputata est Abrahae fides ad iustitiam ”.
Interconfessionale
4,10Ma quando lo considerò giusto? Prima che fosse circonciso, o dopo? Prima, quando non lo era ancora.
Nova Vulgata
ER4,10Quomodo ergo reputata est? In circumcisione an in praeputio? Non in circumcisione sed in praeputio:
Interconfessionale
Egli ricevette la *circoncisione in seguito, come segno che Dio lo aveva considerato giusto per la sua fede. Così Abramo è diventato padre di tutti quelli che credono in Dio senza essere circoncisi: Dio considera giusti anche loro.
Nova Vulgata
ERet signum accepit circumcisionis, signaculum iustitiae fidei, quae fuit in praeputio, ut esset pater omnium credentium per praeputium, ut reputetur illis iustitia,
Interconfessionale
4,12Allo stesso modo Abramo è anche il padre di tutti quelli che sono circoncisi, i quali però non si accontentano di questo fatto, ma seguono l’esempio della fede che Abramo, nostro padre, ha avuto prima di essere circonciso.
Nova Vulgata
ERet pater circumcisionis his non tantum, qui ex circumcisione sunt, sed et qui sectantur vestigia eius, quae fuit in praeputio, fidei patris nostri Abrahae.
Le promesse di Dio e la fede
Interconfessionale
Dio promise ad Abramo che i suoi discendenti avrebbero avuto in eredità il mondo intero. Questa promessa fu fatta non perché Abramo avesse ubbidito alla *Legge, ma perché Dio l’aveva considerato giusto a motivo della sua fede.
Rimandi
4,13
la promessa fatta ad Abramo Gn 12,2-3; 22,15-18; Gal 3,15-16. — la fede di Abramo Eb 11,8-12.
Nova Vulgata
ER4,13Non enim per legem promissio Abrahae aut semini eius, ut heres esset mundi, sed per iustitiam fidei;
ER4,13Non enim per legem promissio Abrahae aut semini eius, ut heres esset mundi, sed per iustitiam fidei;
Interconfessionale
4,14Se gli eredi fossero quelli che ubbidiscono alla legge di Mosè, la fede diventerebbe inutile e la promessa di Dio non avrebbe alcun senso.
Nova Vulgata
ERsi enim qui ex lege heredes sunt, exinanita est fides, et abolita est promissio.
Interconfessionale
La Legge infatti provoca la collera di Dio, ma dove non c’è nessuna legge non ci può essere nemmeno una disubbidienza.
Nova Vulgata
ERLex enim iram operatur; ubi autem non est lex, nec praevaricatio.
Interconfessionale
Quindi, si diventa eredi della promessa di Dio perché si ha fede. L’eredità è data per grazia. Solo così la promessa è assicurata a tutti i discendenti di Abramo. Non soltanto a quelli che hanno la Legge, ma anche a quelli che hanno fede, come Abramo. Egli è il padre di tutti noi.
Nova Vulgata
ER4,16Ideo ex fide, ut secundum gratiam, ut firma sit promissio omni semini, non ei, qui ex lege est solum sed et ei, qui ex fide est Abrahae — qui est pater omnium nostrum,
Interconfessionale
Dice infatti la Bibbia: Ti ho fatto diventare padre di molti popoli.
Egli è nostro padre dinanzi a Dio, perché ha creduto in colui che fa rivivere i morti e chiama all’esistenza le cose che ancora non esistono.
Egli è nostro padre dinanzi a Dio, perché ha creduto in colui che fa rivivere i morti e chiama all’esistenza le cose che ancora non esistono.
Nova Vulgata
ERsicut scriptum est: “ Patrem multarum gentium posui te ” —, ante Deum, cui credidit, qui vivificat mortuos et vocat ea, quae non sunt, quasi sint;
Interconfessionale
Al di là di ogni umana speranza, egli credette che sarebbe diventato padre di molti popoli, perché Dio gli aveva detto: molto numerosi saranno i tuoi discendenti.
Note al Testo
4,18
molto numerosi saranno i tuoi discendenti: oppure: tale sarà la tua discendenza, cioè come le stelle del cielo (vedi Genesi 15,5).
Nova Vulgata
ERqui contra spem in spe credidit, ut fieret pater multarum gentium, secundum quod dictum est: “Sic erit semen tuum ”.
ERqui contra spem in spe credidit, ut fieret pater multarum gentium, secundum quod dictum est: “Sic erit semen tuum ”.
Interconfessionale
Abramo aveva allora circa cent’anni e si rendeva conto che il suo corpo e quello di Sara erano come morti, cioè ormai incapaci di avere figli. Eppure continuò a credere.
Nova Vulgata
EREt non infirmatus fide consideravit corpus suum iam emortuum, cum fere centum annorum esset, et emortuam vulvam Sarae;
Interconfessionale
Egli non dubitò minimamente della promessa di Dio, anzi rimase forte nella fede e diede gloria a Dio:
Nova Vulgata
ERin repromissione autem Dei non haesitavit diffidentia, sed confortatus est fide, dans gloriam Deo,
Interconfessionale
pienamente convinto che Dio era in grado di mantenere ciò che aveva promesso.
Nova Vulgata
ERet plenissime sciens quia, quod promisit, potens est et facere.
Nova Vulgata
ERNon est autem scriptum tantum propter ipsum: reputatum est illi,
ERNon est autem scriptum tantum propter ipsum: reputatum est illi,
Interconfessionale
ma anche per noi. Anche noi saremo considerati giusti, perché crediamo in Dio che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore.
Nova Vulgata
ER4,24sed et propter nos, quibus reputabitur, credentibus in eum, qui suscitavit Iesum Dominum nostrum a mortuis,
Interconfessionale
Egli è stato messo a morte a causa dei nostri peccati, ma Dio lo ha risuscitato per metterci in rapporto giusto con sé.
Rimandi
Note al Testo
4,25
per metterci in rapporto giusto con sé: è il senso dell’espressione greca: per la nostra giustificazione. La parola greca qui tradotta è leggermente diversa da quella che alcuni traducono con giustizia (lo stesso termine ricorre anche in 5,18).
Nova Vulgata
ERqui traditus est propter delicta nostra et suscitatus est propter iustificationem nostram.