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INTRODUZIONE
ALLE LETTERE DI PAOLO
A TIMÒTEO E A TITO

Caratteristiche principali

Per le persone che qui sono indicate come destinatari e per i temi che vi sono svolti, queste lettere sono spesso chiamate «pastorali». Infatti si presentano come istruzioni che Paolo invia a due «pastori» perché sappiano combattere le false dottrine (1 Timòteo 1,3-11; 4,1-5; 6,3-10; 2 Timòteo 3,1-9; Tito 1,10-16), abbiano un comportamento esemplare (1 Timòteo 3,1-7; 4,6-16; 6,11-16.20; 2 Timòteo 1,6-8.13.14; 2,1-26; 3,14; Tito 2,7-8) e governino la loro comunità (1 Timòteo 1,18-3,13; 5,1-6,2; 6,17-19; 2 Timòteo 2,2.14.24-26; 4,5.13-15; Tito 1,5; 2,1-10; 2,15-3,2.8-14).
Dall’insieme di queste pagine emerge una visione delle chiese un po’ diversa da quella presentata altrove. Qui vi è una insistenza particolare sulla sana dottrina che costituisce il «deposito» della fede comune (1 Timòteo 6,20; 2 Timòteo 4,3). Chiara è l’importanza data ai responsabili (vescovi o pastori, anziani o presbiteri, diaconi) mentre i ruoli o ministeri profetici e carismatici sembrano decisamente collocati in secondo piano (vedi invece i Corinzi). Una situazione del genere è tipica della fine del primo secolo.
Primi lettori

Non conosciamo le persone e le comunità alle quali l’autore inviò questi scritti. Si è portati a pensare che, per loro, doveva essere particolarmente utile ricevere l’insegnamento e le direttive che Paolo avrebbe rivolto a due dei suoi più importanti collaboratori, incaricati di dirigere alcuni gruppi cristiani. Perciò questi destinatari dovevano essere dei pastori o degli ambienti dove si richiedeva una riflessione sul ruolo dei pastori. Timòteo e Tito, che in questo senso dovevano costituire per loro due modelli concreti, erano abbastanza noti.
Timòteo incontrò Paolo a Listra. Probabilmente apparteneva al ceto borghese di quella città. Era figlio di padre greco e di madre ebrea divenuta cristiana (Atti 16,13); non era cresciuto nella religione ebraica e non aveva ricevuto la circoncisione, ma sin da bambino sua madre Eunìce e sua nonna Lòide lo avevano educato alla fede cristiana (2 Timòteo 1,5 e 3,15).
Iniziò a collaborare con Paolo in giovane età (1 Timòteo 4,12 e 5,1) e rimase a lungo accanto a lui. A un certo punto ricevette l’incarico solenne di apostolo mediante l’imposizione delle mani da parte degli anziani (1 Timòteo 4,14 e 2 Timòteo 1,6). Svolse varie missioni speciali: a Tessalonica, a Corinto, a Filippi (1 Tessalonicesi 3,2; 1 Corinzi 4,17; 16,10; Filippesi 2,19). Per qualche tempo fu responsabile della comunità cristiana di Efeso (1 Timòteo 1,3).
Tito è ricordato meno spesso. Nacque in una famiglia pagana (Gàlati 2,3) e fu convertito da Paolo (Tito 1,4). Partecipò con l’apostolo all’assemblea di Gerusalemme (Gàlati 2,1-3), in seguito lavorò per mettere ordine tra i cristiani di Corinto (2 Corinzi 7,13-15; 8,16-24) e infine diventò vescovo della comunità di Creta (Tito 1,5-7).
Autore

Lo stile e il contenuto rendono difficile l’attribuzione diretta di questi scritti a Paolo; in proposito già le testimonianze più antiche non sono sempre unanimi. Molto probabilmente l’autore fu un cristiano della seconda generazione. Questi, utilizzando il nome dell’apostolo, alcuni temi del suo insegnamento tramandato oralmente e certi ricordi relativi alla sua persona e ai suoi collaboratori, avrebbe composto tre lettere che riteneva opportune per le comunità del suo tempo. Circa la sua identità si sono fatte varie ipotesi, ma nessuna è sorretta da prove del tutto convincenti.
Anche la data delle lettere è incerta: tuttavia non deve essere collocata oltre la fine del primo secolo.
Schema della Prima lettera a Timòteo

— L’annunzio del Vangelo 1Tm 1,1-20 — L’organizzazione del culto 2,1-15 — Vescovi e diaconi 3,1-16 — Il compito pastorale di Timòteo 4,1-6,2 — Conclusione 6,3-21
Schema della Seconda lettera a Timòteo
— Indirizzo, ringraziamento e incoraggiamento 2Tm 1,1-18 — Sofferenza di Timòteo per il Vangelo 2,1-13 — Il pastore vigilante 2,14-4,5 — Ultime raccomandazioni 4,6-18 — Saluti 4,19-22
Schema della lettera a Tito
— Indirizzo e saluto Tt 1,1-4 — L’organizzazione della chiesa 1,5-16 — La vita dei credenti 2,1-3,11 — Raccomandazioni pratiche, saluti 3,12-15