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INTRODUZIONE
AL LIBRO DEL QOELET

Caratteristiche generali

Questo libro presenta le riflessioni di un sapiente sulle contraddizioni della vita. L’autore parla molto spesso in prima persona, raccontando quel che gli è accaduto e quel che ha pensato, come in una specie di testamento che riassume la sua esperienza personale.
Ha costatato l’inutilità degli sforzi umani, la difficoltà di capire il senso della vita, l’insufficienza della sapienza tradizionale di fronte ai problemi dell’ingiustizia, del futuro, della morte. Spesso polemizza con molta libertà contro le idee correnti dei sapienti. Non gli bastano i tradizionali consigli per vivere bene l’esistenza quotidiana: egli sembra cercare il senso globale della vita, allo scopo di scoprire quale sia il compito dell’individuo di fronte al suo destino. Ma tutto questo gli sfugge. La conclusione è che l’uomo deve riconoscere umilmente il suo posto nel mondo e di fronte a Dio, accontentandosi di quello che gli viene donato nel momento presente. Con questa conclusione, solo in apparenza modesta o riduttiva, il libro mostra quali siano i limiti della sapienza umana: la sola ragione trova di fronte a sé un vuoto che non sa riempire. Altri libri della Bibbia, sebbene non affrontino espressamente tutta questa problematica, sembrano offrire una soluzione parlando degli interventi di Dio nella storia. Ma anche il Qoelet può essere ricondotto su questa linea, poiché indica come via d’uscita il timore di Dio, l’affidarsi totalmente a lui, nel pieno godimento di tutto ciò che la vita ci offre di buono e di bello, poiché proviene da Dio.
Autore e ambiente storico

Secondo la maggior parte degli studiosi, il libro fu composto probabilmente nel IV o III secolo a.C. L’autore mette le sue parole in bocca al re Salomone, considerato il sapiente per eccellenza, seguendo l’uso, allora comune, di attribuire a grandi personaggi dell’antichità opere ispirate ai loro insegnamenti. Il nome con cui lo designa il testo ebraico indica piuttosto una funzione (Qoelet significa «Colui che parla nell’assemblea»), ma il libro è conosciuto anche con il titolo di Ecclesiaste (che è la traduzione greca del termine Qoelet).
Schema

È difficile dare uno schema del libro, che è una specie di inchiesta sui casi della vita, continuamente riesaminati da diversi punti di vista. Ritorna con insistenza l’affermazione dell’inutilità degli sforzi umani, della giovinezza, della fama, del lavoro, della saggezza e così via. Più che uno schema si possono ricavare dal libro tre grandi idee chiave: 1) l’esperienza della vita è contraddittoria, 2) l’uomo è incapace di scoprire quale sia il significato del proprio vivere, 3) solo Dio, che è padrone della storia e Signore del creato, ne conosce il senso più profondo.