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INTRODUZIONE
AL LIBRO DELLA GENESI

Caratteristiche principali

La Genesi è il primo dei cinque libri che gli Ebrei chiamano Torah (‘legge’ o meglio ‘istruzione’) e i cristiani, di solito, Pentateuco. Quest’ultima parola deriva dal greco e significa appunto ‘cinque rotoli’, ossia ‘cinque libri’. Anche Genesi è una parola derivata dal greco e vuol dire ‘inizio’, ‘origine’. Questo libro fu intitolato così nelle antiche traduzioni greche e latine perché parla delle origini del mondo, dell’umanità, del popolo di Dio.

Il libro si può dividere in due parti.

La prima parte (capitoli 1-11) presenta la creazione del mondo e dell’uomo e l’origine del peccato e della sofferenza; poi racconta di Caino e Abele, di Noè e del diluvio, della torre di Babele.

La seconda parte (capitoli 12-50) racconta le vicende dei patriarchi, cioè degli antenati del popolo ebraico: Abramo (Genesi 12-23 ), Isacco, Giacobbe, che fu chiamato Israele (Genesi 24-36 ) e, infine, Giuseppe, il quale fu al centro degli avvenimenti che portarono Giacobbe e i suoi figli a vivere in Egitto (Genesi 37-50 ).

La Genesi parla dell’azione di Dio tra gli uomini, agli inizi e nei suoi primi sviluppi. Con la sua parola Dio crea l’universo e, ancora con la sua parola, sceglie tra l’umanità, ormai caduta nel peccato, Abramo, colui che darà origine al popolo ebraico, chiamato a servirlo nell’ubbidienza e nella fedeltà. È Dio il protagonista della Genesi: da lui il mondo ha origine e in lui trova un senso; da lui è guidata la storia e da lui viene ogni promessa di salvezza. Abramo è il modello della fede e dell’ubbidienza con la quale ogni uomo è chiamato a rispondere alla azione di Dio; come scrive l’apostolo Paolo (Romani 4,11), «Abramo è diventato padre di tutti quelli che credono in Dio», anche se non appartengono al popolo d’Israele, al quale per primo Dio ha rivolto la sua chiamata.
Autore e ambiente storico

Quanto è narrato in questo libro, prima di essere scritto, fu trasmesso oralmente, da una generazione all’altra. In queste tradizioni, infatti, il popolo ebraico vedeva le radici della sua storia, della sua cultura, della sua fede. Il ricordo del passato era custodito con amore e fedeltà e veniva continuamente confrontato con il presente, sempre rivissuto e attualizzato in ogni epoca. Per questo, nel corso della storia d’Israele, diversi gruppi o persone valorizzarono e misero in risalto, di volta in volta, aspetti particolari di talune vicende del ricco patrimonio della tradizione. Pertanto la narrazione, anche se talvolta è complessa, risulta sempre molto ricca e ci fa comprendere come il popolo di Dio ha vissuto la sua fede e come essa può essere mantenuta continuamente viva.
Schema
— In principio Gn 1,1-5,32 — Il diluvio 6,1-11,32 — Abramo 12,1-23,20 — Isacco 24,1-25,18 — Giacobbe 25,19-36,43 — La storia di Giuseppe 37,1-50,26