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INTRODUZIONE
AL LIBRO DI GIUDITTA

Caratteristiche principali

Il libro di Giuditta racconta il pericolo corso dal popolo d’Israele, invaso da una potenza imperialista com’era l’Assiria, e la sua salvezza per mezzo di una donna bella, coraggiosa e fedele a Dio, Giuditta, che riesce a uccidere Oloferne, il comandante dell’esercito nemico. Nel libro molti dati storici sono imprecisi: si parla di Nabucodònosor, re di Ninive, che invece regnò a Babilonia negli anni 604-562 a.C., quando la potenza assira era già scomparsa; tutta la vicenda viene ambientata nella comunità ebraica tornata dall’esilio di Babilonia: ci troviamo quindi dopo il 538 a.C., tanto più che Gerusalemme è già stata ricostruita, il tempio rifatto e il culto è in piena efficienza. Simili inesattezze hanno fatto pensare ad alcuni studiosi che non si tratti di un’opera storica, ma di un racconto edificante, che vuole insegnare la fiducia in Dio, il valore della preghiera, la fedeltà alla legge di Mosè e la potenza di Dio, il quale libera il suo popolo per mezzo di una donna.
Autore e ambiente storico

Opera di un anonimo, il libro è giunto a noi in lingua greca, ma è generalmente considerato traduzione di un originale aramaico, o meglio ebraico, andato perduto. Conosciamo infatti molte citazioni antiche del testo in ebraico.
L’autore, che probabilmente visse in Palestina verso la metà del II secolo a.C. scrisse il racconto per assicurare i suoi destinatari, sottoposti alla persecuzione, che Dio non abbandona mai un popolo che a lui si affida e gli è fedele.
Schema
— Invasione della Palestina e assedio della città di Betulia 1,1-7,32 — Giuditta uccide Oloferne 8,1-14,10 — Vittoria degli Israeliti 14,11-16,25