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INTERCONFESSIONALE

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Interconfessionale - Antico Testamento - Deuterocanonici - 2 Maccabei - 9

Secondo libro dei Maccabei 9

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Nova Vulgata

Antioco Epifane si ammala gravemente

Interconfessionale 9,1In quel tempo il re Antioco dovette tornare sconfitto dalle regioni della Persia.
Nova Vulgata 2 Mac9,1Eodem autem tempore Antiochus inhoneste revertebatur de regionibus circa Persidem.
Interconfessionale Egli era entrato nella città di Persepoli e si era messo a saccheggiare il tempio e a opprimere la città. Ma la popolazione si era ribellata e aveva impugnato le armi. Così Antioco fu messo in fuga dagli abitanti di quella città e fu costretto a una ritirata vergognosa.
Note al Testo
9,2 Persepoli: antica capitale dell’impero persiano, a più di 700 km a sud di Teheran.
Nova Vulgata 2 Mac9,2Intraverat enim in eam, quae dicitur Persepolis, et tentavit exspoliare templum et civitatem opprimere; quapropter, multitudine ad armorum auxilium concurrente, in fugam versi sunt; et contigit ut Antiochus in fugam versus ab indigenis turpiter rediret.
Interconfessionale Quando arrivò nei dintorni della città di Ecbàtana, Antioco venne a sapere quello che era successo a Nicànore e ai soldati di Timòteo.
Note al Testo
9,3 Ecbàtana: l’odierna città di Hamadan, 700 km a nord-ovest di Persepoli.
Nova Vulgata 2 Mac9,3Et cum esset circa Ecbatana, nuntiata sunt ea, quae erga Nicanorem et Timotheum gesta sunt.
Interconfessionale 9,4Allora, preso dal furore, si propose di far pagare agli Ebrei lo smacco di essere stato costretto a fuggire. Perciò ordinò al cocchiere di accelerare senza sosta la corsa del carro e di non fermarsi per nessuna ragione prima della fine del viaggio. Ma Dio gli stava vicino con il suo giudizio. Antioco nella sua superbia disse: «Quando arriverò a Gerusalemme, farò di quella città la fossa comune degli Ebrei!».
Nova Vulgata 2 Mac9,4Elatus autem ira arbitrabatur se etiam iniuriam illorum, qui se fugaverant, in Iudaeos retorquere; ideoque iussit, ut auriga sine intermissione iter perficeret, caelesti iam eum comitante iudicio. Ita enim superbe locutus erat: «Congeriem sepulcri Iudaeorum Hierosolymam faciam, cum venero illo».
Interconfessionale 9,5Ma il Signore, il Dio d’Israele che vede tutto, lo colpì con una piaga incurabile e invisibile. Appena ebbe finito di dire quelle parole, Antioco fu subito assalito da atroci fitte di mal di ventre.
Nova Vulgata
2 Mac9,5Sed qui universa conspicit, Dominus, Deus Israel, percussit eum insanabili et invisibili plaga; et continuo ut is finivit sermonem, apprehendit eum dolor dirus viscerum et amara internorum tormenta,
Interconfessionale Era proprio quello che si meritava uno come lui che aveva torturato sul ventre tante persone, con svariati e barbari tormenti.
Rimandi
9,6 subire ciò che si è inflitto ad altri 2 Mac 9,28; 8,33; 13,8; cfr. Es 21,23-25.
Nova Vulgata 2 Mac9,6perquam iuste, quippe qui multis et novis cruciatibus aliorum torserat viscera.
Interconfessionale 9,7Ma Antioco non rinunziò affatto alla sua arroganza. Era talmente pieno di superbia, che dalle sue narici sprizzava fiammate d’ira contro gli Ebrei. Ordinò di accelerare ancora la corsa. E all’improvviso cadde dal carro. La caduta fu tanto violenta che egli rimase ferito in tutte le parti del corpo.
Nova Vulgata 2 Mac9,7Ille vero nullo modo ab arrogantia cessabat; super hoc autem superbia repletus erat, ignem spirans animo in Iudaeos et praecipiens iter accelerari. Contigit autem, ut et ille caderet de curru, qui ferebatur impetu, et gravi lapsu corruens in omnibus corporis membris vexaretur.
Interconfessionale Prima Antioco si riteneva onnipotente: pretendeva di comandare alle onde del mare e si illudeva di poter pesare le più alte montagne con la bilancia. Allora, scaraventato a terra, dovette essere portato via su una lettiga. Così tutti poterono vedere quanto è potente Dio.
Rimandi
9,8 comandare alle onde del mare 5,21.
Note al Testo
9,8 pretendeva… bilancia: l’immagine intende dire che Antioco si credeva uguale a Dio (vedi v. 12 e Isaia 40,12; 51,15).
Nova Vulgata 2 Mac9,8Isque, qui nuper videbatur fluctibus maris imperare propter super hominem iactantiam et in statera montium altitudines appendere, humiliatus ad terram in gestatorio portabatur manifestam Dei virtutem omnibus ostendens,
Interconfessionale Gli occhi di quell’empio si riempivano di vermi e le sue carni, mentre lui era ancora in vita, gli cadevano a pezzi tra atroci dolori. Puzzava tanto che tutto l’esercito era stomacato dalla nausea che gli faceva venire quel putridume.
Rimandi
Nova Vulgata 2 Mac9,9ita ut de oculis impii vermes scaturirent, ac viventis in doloribus et maeroribus carnes eius diffluerent, illiusque odore totus exercitus gravaretur propter putredinem.
Interconfessionale 9,10Poco prima Antioco credeva di poter raggiungere le stelle del cielo; ora nessuno resisteva a stargli vicino, tanto era insopportabile il suo fetore.
Nova Vulgata 2 Mac9,10Et qui paulo ante sidera caeli contingere se arbitrabatur, eum nemo poterat propter intolerabilem foetoris gravitatem portare.
Antioco sembra convertirsi

Interconfessionale 9,11A quel punto, tutto coperto di ferite, Antioco cominciò a mettere da parte tutta la sua superbia. Tormentato dal dolore, che non gli dava tregua, cominciò a vedere le cose nella loro giusta luce e capì che era Dio a castigarlo.
Nova Vulgata
2 Mac9,11Hinc igitur coepit multum superbiae deponere confractus et ad agnitionem venire divina plaga, per momenta doloribus extensus.
Interconfessionale Non riusciva più nemmeno lui a sopportare il fetore che emanava. Alla fine riconobbe: «È giusto sottomettersi a Dio. Nessun mortale può pretendere di essergli uguale!».
Rimandi
9,12 è giusto non pretendere di essere uguale a Dio cfr. 2 Mac 8,36+.
Nova Vulgata 2 Mac9,12Et, cum nec ipse foetorem suum ferre posset, ita ait: «Iustum est subditum esse Deo et mortalem non superbe sentire».
Interconfessionale 9,13Quel maledetto si mise allora a pregare il Signore, ma il Signore non poteva più avere misericordia di lui.
Antioco promise
Nova Vulgata 2 Mac9,13Orabat autem hic scelestus Dominum, ei non amplius miserturum, ita dicens:
Interconfessionale 9,14al Signore di dichiarare libera Gerusalemme, la città santa, dove prima voleva recarsi con tanta fretta per raderla al suolo e farne una fossa di cadaveri.
Nova Vulgata 2 Mac9,14sanctam quidem civitatem, ad quam festinans veniebat, ut eam solo aequalem faceret ac sepulcrum congestorum strueret, liberam ostendere;
Interconfessionale 9,15Prima pensava che gli Ebrei non erano degni di sepoltura, ma buoni soltanto a servire da cibo agli uccelli rapaci o a essere gettati in pasto alle belve, essi e i loro bambini. Ora, invece, si impegnò a dare agli Ebrei gli stessi privilegi che godevano gli Ateniesi.
Nova Vulgata 2 Mac9,15Iudaeos autem, quos decreverat nec sepultura quidem se dignos habiturum, sed avibus devorandos cum parvulis se feris proiecturum, omnes hos aequales Atheniensibus facturum;
Interconfessionale 9,16Promise poi di abbellire il tempio santo con magnifici doni, lui che prima l’aveva saccheggiato. Era deciso a restituire i vasi sacri del tempio, e in numero ancora maggiore, e si impegnava anche a provvedere di tasca sua alle spese per l’offerta dei sacrifici.
Nova Vulgata 2 Mac9,16templum vero sanctum, quod prius exspoliaverat, pulcherrimis donis ornaturum et sacra vasa multiplicia cuncta se redditurum, et pertinentes ad sacrificia sumptus de redditibus suis praestaturum;
Interconfessionale 9,17Arrivò persino a promettere di farsi ebreo e di mettersi a percorrere il mondo intero, con l’intenzione di proclamare dappertutto la potenza di Dio.
Nova Vulgata 2 Mac9,17super haec autem et Iudaeum se futurum et omnem locum habitabilem perambulaturum praedicantem Dei potestatem.
Interconfessionale 9,18Ma il giusto giudizio di Dio pesava ormai su di lui e le sue sofferenze non gli diedero tregua un solo istante. Alla fine, privo di ogni speranza, Antioco scrisse agli Ebrei una lettera che aveva il tono di una supplica. Il testo della lettera era questo:
Nova Vulgata
2 Mac9,18Sed omnino non cessantibus doloribus — supervenerat enim in eum iustum Dei iudicium — semetipsum desperans scripsit ad Iudaeos hanc infra rescriptam epistulam modum deprecationis habentem, haec continentem:
Interconfessionale 9,19«Il re e comandante supremo Antioco augura agli ottimi cittadini ebrei gioia, salute e prosperità.
Nova Vulgata 2 Mac9,19«Optimis civibus Iudaeis plurimam salutem et bene valere et esse felices, rex et dux Antiochus.
Interconfessionale 9,20Se voi e i vostri figli state bene e gli affari vanno secondo i vostri desideri, io ringrazio vivamente il cielo.
Nova Vulgata 2 Mac9,20Si bene valetis et filii vestri, et res vestrae ex sententia sunt vobis, precans refero quidem Deo maximam gratiam, in caelum spem habens;
Interconfessionale 9,21«Io, da un po’ di tempo, mi sento senza forze, ma vi ricordo con affetto. Dopo il mio ritorno dalla Persia, sono caduto in una brutta malattia. Perciò ritengo necessario pensare alla sicurezza di tutti.
Nova Vulgata 2 Mac9,21ego vero in infirmitate constitutus eram, vestri autem honoris et benevolentiae memineram cum affectione. Reversus de Persidis locis et in infirmitatem incidens molestiam habentem, necessarium duxi pro communi omnium securitate curam habere.
Interconfessionale 9,22Non che io disperi della mia situazione; al contrario ho una grande fiducia di guarire.
Nova Vulgata 2 Mac9,22Non desperans memetipsum, sed spem multam habens effugiendi infirmitatem,
Interconfessionale «Ricordo però che anche mio padre, quando fece spedizioni nelle regioni settentrionali designò lui stesso il suo successore.
Note al Testo
9,23 regioni settentrionali: l’espressione indica le province dell’impero seleucide situate sugli altipiani iraniani. Antioco III vi fece spedizioni verso il 210 a.C.
Nova Vulgata 2 Mac9,23respiciens autem quod et pater meus, quibus temporibus in superiora loca duxit exercitum, ostendit, qui susciperet principatum;
Interconfessionale 9,24Così nel caso di qualche imprevisto o di qualche brutta notizia, gli abitanti del paese non dovevano preoccuparsi, perché sapevano a chi era stato lasciato il potere.
Nova Vulgata 2 Mac9,24ut, si quid contrarium accideret aut etiam quid difficile nuntiaretur, scientes hi, qui circa regionem erant, cui esset rerum summa derelicta, non turbarentur.
Interconfessionale «Io devo tenere conto che i re e le nazioni vicine stanno all’erta e aspettano solo il momento buono per approfittarne. Perciò ho designato re mio figlio Antioco, che spesso affidai e raccomandai ai più ragguardevoli di voi quando dovevo andare nelle regioni settentrionali per motivi urgenti. Ho mandato a mio figlio Antioco la lettera qui allegata.
Note al Testo
9,25 La seconda lettera di cui parla il re non è stata riportata dall’autore.
Nova Vulgata 2 Mac9,25Ad haec autem considerans de proximo potentes et vicinos regno temporibus insidiantes et eventum exspectantes, designavi filium Antiochum regem, quem saepe recurrens in superiora regna plurimis vestrum committebam et commendabam; et scripsi ad eum, quae subiecta sunt.
Interconfessionale 9,26«Vi prego dunque, anzi vi scongiuro, di ricordarvi dei benefici pubblici o privati che avete ricevuto da me. Ognuno di voi conservi verso mio figlio la stessa benevolenza che avete avuto verso di me.
Nova Vulgata 2 Mac9,26Oro itaque vos et peto memores beneficiorum publice et privatim, ut unusquisque conservet hanc, quam habetis benevolentiam in me et in filium.
Interconfessionale 9,27Sono convinto infatti che lui, pieno di umanità, seguirà scrupolosamente il mio programma e verrà incontro ai vostri desideri».
Nova Vulgata 2 Mac9,27Confido enim eum modeste et humane, sequentem propositum meum, vobiscum acturum».
Interconfessionale Così, quell’assassino che aveva maledetto Dio dovette soffrire pene orribili, come lui ne aveva fatte patire agli altri. E fece una misera fine: morì in terra straniera, in una zona di alta montagna.
Rimandi
9,28 soffrire quanto si è fatto patire agli altri 9,6+.
Nova Vulgata
2 Mac9,28Igitur homicida et blasphemus pessima perpessus, ut ipse alios tractaverat, peregre in montibus miserabili obitu vita functus est.
Interconfessionale 9,29Il suo cadavere fu portato via da Filippo, suo intimo amico. Ma poi Filippo, che non si fidava del figlio di Antioco, si rifugiò in Egitto, da Tolomeo Filomètore.
Nova Vulgata 2 Mac9,29Transferebat autem corpus Philippus collactaneus eius, qui etiam metuens filium Antiochi ad Ptolemaeum Philometorem in Aegyptum se contulit.