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Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Primo libro dei Re - 12

Primo libro dei Re 12

Storia dei regni d’Israele e di Giuda
L’assemblea di Sichem

Roboamo andò a Sichem, dove tutto il popolo d’Israele si era riunito per proclamarlo re.
Note al Testo
12,1 Sichem: quest’antica località (vedi Genesi 12,6; 33,18; Giosuè 24) è rimasta a lungo importante in Israele. Il termine Israele qui e in seguito indica moltissime volte il regno del nord (vedi 2 Samuele 2,9 e nota; 4,1; 5,5).
Quando Geroboamo, figlio di Nebat, già da tempo fuggito in Egitto per paura del re Salomone, venne a saperlo, si trattenne ancora in Egitto.
Note al Testo
12,2 si trattenne… Egitto: un’antica traduzione greca e 2 Cronache 10,2 leggono: tornò dall’Egitto.
3Ma l’assemblea degli Israeliti mandò a chiamare Geroboamo. Poi, tutti insieme, andarono a parlare a Roboamo e gli dissero:
— Tuo padre Salomone ci ha imposto un giogo molto pesante. Se tu alleggerirai le dure condizioni che tuo padre ci ha imposto e ci lascerai più liberi, noi ti serviremo.
Rimandi
12,4 giogo molto pesante f 5,27-32+.
5— Ritornate da me dopodomani, — disse loro Roboamo.
Allora il popolo se ne andò.
6Il re Roboamo consultò gli anziani che erano stati a servizio di suo padre Salomone quand’era ancora vivo:
— Che cosa mi consigliate di rispondere al popolo?
7Essi gli suggerirono:
— Se adesso ti mostri pronto a servire il popolo, se accogli le sue richieste e dai una risposta favorevole, sarai sempre ubbidito.
8Roboamo, però, trascurò il consiglio degli anziani e si rivolse ai giovani che erano cresciuti insieme con lui e che ora erano al suo servizio:
9— Il popolo mi ha chiesto di alleggerire il giogo imposto da mio padre Salomone. Come devo comportarmi?
Essi gli risposero:
— Al popolo che ti ha chiesto di alleggerire la dura schiavitù impostagli da tuo padre dovrai rispondere così: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre.
Note al Testo
12,10 Il senso della frase, che era forse un detto proverbiale, viene chiarito subito dopo (v. 11).
11Se il dominio che mio padre vi ha imposto è stato duro, io lo renderò ancor più duro. Se mio padre vi ha punito a frustate, io userò fruste con punte di ferro!
12Due giorni dopo Geroboamo e tutto il popolo andarono dal re Roboamo, come egli aveva ordinato.
13Roboamo non seguì il suggerimento degli anziani, ma rispose duramente al popolo,
14come gli avevano consigliato i giovani: «Mio padre vi ha imposto un duro dominio, ma io lo renderò ancor più duro. Mio padre vi ha puniti a frustate, ma io userò fruste con punte di ferro!».
15Il re, dunque, respinse le richieste del popolo. Tutto questo era stato predisposto dal Signore. Egli voleva realizzare quello che aveva fatto annunziare a Geroboamo, figlio di Nebat, dal profeta Achia di Silo.
Il regno diviso

Gli Israeliti capirono che il re non dava loro retta. Allora gli risposero: «Non abbiamo niente da spartire con la famiglia di Davide, non abbiamo nulla a che fare con questo figlio di Iesse! Gente d’Israele, torniamo alle nostre tende! E tu discendente di Davide, occupati del tuo regno!». Così gli Israeliti tornarono alle loro tende.
Rimandi
12,16 Gente d’Israele, torniamo alle nostre tende 2 Sam 20,1.
Note al Testo
12,16 tornarono alle loro tende: con questa espressione si vuole dire che gli Israeliti si separarono da Roboamo (vedi anche nota a 8,26).
17Rimasero sottomessi a Roboamo solo Israeliti che abitavano città del territorio di Giuda.
Il re Roboamo volle mandare dagli Israeliti Adoràm, sorvegliante dei lavori obbligatori. Essi, però, lo uccisero a sassate. Allora Roboamo saltò sul suo carro e fuggì a Gerusalemme.
Note al Testo
12,18 Adoràm: forse è la stessa persona che in 4,6 è chiamata Adoniràm.
Da allora le tribù del territorio d’Israele sono in rivolta contro la dinastia di Davide.
Rimandi
12,19 in rivolta Sir 47,21.
Quando gli Israeliti seppero che Geroboamo era tornato, lo mandarono a chiamare perché partecipasse alla loro assemblea. Lo proclamarono re di tutto Israele. Solo la tribù di Giuda rimase fedele alla dinastia di Davide.
Note al Testo
12,20 Quanto si dice in questo versetto contrasta le notizie dei vv. 3 e 12 sull’intervento di Geroboamo, a meno che al v. 20 non si tratti di una nuova riunione.
21Allora Roboamo, figlio di Salomone, andò a Gerusalemme e riunì la gente delle tribù di Giuda e di Beniamino, in tutto centottantamila soldati scelti, per combattere contro il regno d’Israele e riprendere il potere.
22Ma Dio ordinò al profeta Semaià di andare a riferire queste parole
23a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, e agli altri abitanti delle tribù di Giuda e Beniamino:
«Così dice il Signore: Non andate a far guerra agli Israeliti, vostri fratelli. Ognuno se ne torni a casa sua, perché ho voluto io questa situazione». Gli abitanti di Giuda ubbidirono all’ordine del Signore e rinunziarono alla guerra.
Rimandi
12,24 non far guerra cfr. 14,30; 15,6.
Geroboamo fece fortificare la città di Sichem, sulle montagne di Èfraim, e vi si stabilì. In seguito lasciò Sichem e andò a fortificare la città di Penuèl.
Note al Testo
12,25 Penuèl: località a est del Giordano; essa ricorda la lotta di Giacobbe con l’angelo (vedi Genesi 32,31 e nota).
Il peccato di Geroboamo

26Geroboamo pensò fra sé: «Il potere potrebbe ritornare alla dinastia di Davide.
27Se gli abitanti del regno del nord continueranno ad andare a Gerusalemme per offrire sacrifici nel tempio, rimarranno legati al loro re di prima; uccideranno me e torneranno sotto Roboamo, re di Giuda».
28Dopo aver chiesto consiglio, Geroboamo fece fabbricare due vitelli d’oro. Poi disse al popolo: «Non avete più bisogno di andare a Gerusalemme. Sono questi, o Israeliti, i vostri dèi, questi vi hanno fatto uscire dall’Egitto!».
Geroboamo fece collocare un vitello a Betel e l’altro a Dan.
Rimandi
12,29 Betel Gn 12,8; 28,10-22; Am 3,14; 5,5-6; 7,13. — Dan Gdc 17-18; Am 8,14.
Note al Testo
12,29 Betel e Dan si trovavano all’estremità sud e nord del nuovo regno avevano già un santuario (vedi Giudici 18,27-30; 20,22-24; 1 Samuele 7,16).
Questo fatto fu l’origine di una grave colpa. Il popolo, infatti, cominciò ad andare in processione davanti a uno dei vitelli fino a Dan.
Note al Testo
12,30 grave colpa: per indicare questo peccato i libri dei Re useranno spesso l’espressione la colpa di Geroboamo (vedi 13,34; 15,26.34; 2 Re 3,3; 10,29.31; ecc.).
31Geroboamo costruì anche dei santuari sulle colline. Scelse come sacerdoti persone del popolo, anche non appartenenti alla famiglia dei leviti.
Istituì poi una nuova festa, simile a una che si celebrava nel territorio di Giuda. Essa aveva luogo il quindici dell’ottavo mese. Quando offriva sacrifici al vitello d’oro di Betel, saliva egli stesso all’altare. Mandò anche a Betel alcuni sacerdoti che aveva scelto per i santuari sulle colline.
Note al Testo
12,32 nuova festa: probabilmente è la festa delle Capanne (vedi 8,2 e nota) celebrata a partire dal 15 del settimo mese. Ma per mostrare la sua indipendenza dalle tradizioni del regno di Giuda, Geroboamo ha fissato la data del 15 dell’ottavo mese. Perciò oltre alle altre colpe (costruzioni di santuari sulle colline, celebrazioni di feste fuori Gerusalemme, usurpazione del sacerdozio), Geroboamo commette anche quella di modificare il calendario liturgico.
Condanna del culto di Betel

Il quindici dell’ottavo mese, — aveva scelto lui a suo piacere questa data, — Geroboamo andò all’altare che aveva fatto costruire a Betel e celebrò la festa per gli abitanti d’Israele. Andò personalmente a presentare offerte d’incenso.
Rimandi
12,33 a suo piacere 12,28; cfr. Dt 12,2; 16,2.5-6.11.15-16; 18,1-5.

Rimandi

12,4 giogo molto pesante f 5,27-32+.
12,16 Gente d’Israele, torniamo alle nostre tende 2 Sam 20,1.
12,19 in rivolta Sir 47,21.
12,24 non far guerra cfr. 14,30; 15,6.
12,29 Betel Gn 12,8; 28,10-22; Am 3,14; 5,5-6; 7,13. — Dan Gdc 17-18; Am 8,14.
12,33 a suo piacere 12,28; cfr. Dt 12,2; 16,2.5-6.11.15-16; 18,1-5.

Note al Testo

12,1 Sichem: quest’antica località (vedi Genesi 12,6; 33,18; Giosuè 24) è rimasta a lungo importante in Israele. Il termine Israele qui e in seguito indica moltissime volte il regno del nord (vedi 2 Samuele 2,9 e nota; 4,1; 5,5).
12,2 si trattenne… Egitto: un’antica traduzione greca e 2 Cronache 10,2 leggono: tornò dall’Egitto.
12,10 Il senso della frase, che era forse un detto proverbiale, viene chiarito subito dopo (v. 11).
12,16 tornarono alle loro tende: con questa espressione si vuole dire che gli Israeliti si separarono da Roboamo (vedi anche nota a 8,26).
12,18 Adoràm: forse è la stessa persona che in 4,6 è chiamata Adoniràm.
12,20 Quanto si dice in questo versetto contrasta le notizie dei vv. 3 e 12 sull’intervento di Geroboamo, a meno che al v. 20 non si tratti di una nuova riunione.
12,25 Penuèl: località a est del Giordano; essa ricorda la lotta di Giacobbe con l’angelo (vedi Genesi 32,31 e nota).
12,29 Betel e Dan si trovavano all’estremità sud e nord del nuovo regno avevano già un santuario (vedi Giudici 18,27-30; 20,22-24; 1 Samuele 7,16).
12,30 grave colpa: per indicare questo peccato i libri dei Re useranno spesso l’espressione la colpa di Geroboamo (vedi 13,34; 15,26.34; 2 Re 3,3; 10,29.31; ecc.).
12,32 nuova festa: probabilmente è la festa delle Capanne (vedi 8,2 e nota) celebrata a partire dal 15 del settimo mese. Ma per mostrare la sua indipendenza dalle tradizioni del regno di Giuda, Geroboamo ha fissato la data del 15 dell’ottavo mese. Perciò oltre alle altre colpe (costruzioni di santuari sulle colline, celebrazioni di feste fuori Gerusalemme, usurpazione del sacerdozio), Geroboamo commette anche quella di modificare il calendario liturgico.