Giobbe
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Interconfessionale
Allora il sole, la luna e le stelle per te non saranno più luminosi e il cielo sarà sempre nuvoloso.
12,2–5 I vv. 2-5 descrivono la vecchiaia con immagini che possono essere interpretate in diversi modi, ma che si riferiscono tutte a varie debolezze o infermità. Il testo ebraico potrebbe essere tradotto così: Viene il tempo in cui il sole e la luce, la luna e le stelle si oscurano, le nuvole e la pioggia ritornano. Allora tremano i custodi della casa, gli uomini forti si curvano, le macinatrici sono stanche perché sono poche e si offuscano quelle che guardano dalle finestre, si chiudono i due battenti sulla strada, mentre il rumore della mola si attenua. Allora ci si desta al momento del cinguettio degli uccelli, ma si affievoliscono tutti i canti; allora si teme davanti a un’altura, si ha paura per via. E fiorisce il mandorlo, la cavalletta si fa più pesante, il cappero non fa più effetto. E l’uomo deve ritornare alla sua dimora eterna, mentre si aggirano i piagnoni per la via.
AT greco
12,5
εἰς χρόνον γὰρ τακτὸν ἡτοίμαστο πεσεῖν ὑπὸ ἄλλους οἴκους τε αὐτοῦ ἐκπορθεῖσθαι ὑπὸ ἀνόμων
Interconfessionale
12,5
Avrai paura di camminare in salita e a ogni passo sarai in pericolo di cadere. I tuoi capelli diventeranno bianchi come i fiori di mandorlo; ti sarà difficile muoverti. Ogni desiderio scomparirà. Poi te ne andrai alla dimora eterna, mentre per le strade piangeranno e faranno lutto.
AT greco
12,6
οὐ μὴν δὲ ἀλλὰ μηδεὶς πεποιθέτω πονηρὸς ὢν ἀθῷος ἔσεσθαι ὅσοι παροργίζουσιν τὸν κύριον ὡς οὐχὶ καὶ ἔτασις αὐτῶν ἔσται