1 Esdra
AT greco Torna al libro
CEI 2008 Vai al libro
AT greco 1
1,1
καὶ ἤγαγεν Ιωσιας τὸ πασχα ἐν Ιερουσαλημ τῷ κυρίῳ αὐτοῦ καὶ ἔθυσεν τὸ πασχα τῇ τεσσαρεσκαιδεκάτῃ ἡμέρᾳ τοῦ μηνὸς τοῦ πρώτου
CEI 2008
Libro della storia di Tobi, figlio di Tobièl, figlio di Ananièl, figlio di Aduèl, figlio di Gabaèl, figlio di Raffaele, figlio di Raguele, della discendenza di Asièl, della tribù di Nèftali.
1,1 IL DRAMMA DI DUE FAMIGLIE (1,1-3,17)
1,1-2 Prologo
1,1-2 Molti nomi propri in questo libro hanno un significato simbolico, a partire da quello del protagonista: Tobi, forma abbreviata dall’ebraico Tobijah, significa “Bene mio è YHWH”. Questo è anche il significato della forma completa Tobia (v. 9).
1,1-2 Prologo
1,1-2 Molti nomi propri in questo libro hanno un significato simbolico, a partire da quello del protagonista: Tobi, forma abbreviata dall’ebraico Tobijah, significa “Bene mio è YHWH”. Questo è anche il significato della forma completa Tobia (v. 9).
CEI 2008
Al tempo di Salmanàssar, re degli Assiri, egli fu deportato dalla città di Tisbe, che sta a sud di Kedes di Nèftali, nell'alta Galilea, sopra Asor, verso occidente, a nord di Sefet.
1,2 fu deportato: si deve trattare della deportazione di Nèftali del 734 per opera di Tiglat- Pilèser III, di cui parla 2Re 15,29, che qui viene attribuita al suo successore Salmanàssar.
AT greco
1,3
καὶ εἶπεν τοῖς Λευίταις ἱεροδούλοις τοῦ Ισραηλ ἁγιάσαι ἑαυτοὺς τῷ κυρίῳ ἐν τῇ θέσει τῆς ἁγίας κιβωτοῦ τοῦ κυρίου ἐν τῷ οἴκῳ ᾧ ᾠκοδόμησεν Σαλωμων ὁ τοῦ Δαυιδ ὁ βασιλεύς οὐκ ἔσται ὑμῖν ἆραι ἐπ’ ὤμων αὐτήν
CEI 2008
Io, Tobi, passavo tutti i giorni della mia vita seguendo le vie della verità e della giustizia. Ai miei fratelli e ai miei compatrioti, che erano stati condotti con me in prigionia a Ninive, nel paese degli Assiri, facevo molte elemosine.
1,3 -3,6 Racconto autobiografico
1,3-22 Gli eventi storici qui ricordati spaziano dal 931, anno della secessione della tribù Nèftali dalla casa di Davide dopo la morte di Salomone, al re assiro Assarhàddon (680-669), attraverso i regni dei suoi predecessori Tiglat-Pilèser (745-727), Salmanàssar (726-722), Sennàcherib (704-681). Essi coprono così la durata di circa trecento anni, che ovviamente non può essere quella della vita di Tobi, nonostante il ricorso allo stile autobiografico, puramente convenzionale.
1,3-22 Gli eventi storici qui ricordati spaziano dal 931, anno della secessione della tribù Nèftali dalla casa di Davide dopo la morte di Salomone, al re assiro Assarhàddon (680-669), attraverso i regni dei suoi predecessori Tiglat-Pilèser (745-727), Salmanàssar (726-722), Sennàcherib (704-681). Essi coprono così la durata di circa trecento anni, che ovviamente non può essere quella della vita di Tobi, nonostante il ricorso allo stile autobiografico, puramente convenzionale.
AT greco
1,4
καὶ νῦν λατρεύετε τῷ κυρίῳ θεῷ ὑμῶν καὶ θεραπεύετε τὸ ἔθνος αὐτοῦ Ισραηλ καὶ ἑτοιμάσατε κατὰ τὰς πατριὰς καὶ τὰς φυλὰς ὑμῶν κατὰ τὴν γραφὴν Δαυιδ βασιλέως Ισραηλ καὶ κατὰ τὴν μεγαλειότητα Σαλωμων τοῦ υἱοῦ αὐτοῦ
CEI 2008
1,4
Mi trovavo ancora al mio paese, la terra d'Israele, ed ero ancora giovane, quando la tribù del mio antenato Nèftali abbandonò la casa di Davide e si staccò da Gerusalemme, la sola città fra tutte le tribù d'Israele scelta per i sacrifici. In essa era stato consacrato il tempio, dove abita Dio, ed era stato edificato per tutte le generazioni future.
AT greco
1,5
καὶ στάντες ἐν τῷ ἱερῷ κατὰ τὴν μεριδαρχίαν τὴν πατρικὴν ὑμῶν τῶν Λευιτῶν τῶν ἔμπροσθεν τῶν ἀδελφῶν ὑμῶν υἱῶν Ισραηλ ἐν τάξει
CEI 2008
Tutti i miei fratelli e quelli della tribù del mio antenato Nèftali facevano sacrifici su tutti i monti della Galilea al vitello che Geroboamo, re d'Israele, aveva fabbricato a Dan.
AT greco
1,6
θύσατε τὸ πασχα καὶ τὰς θυσίας ἑτοιμάσατε τοῖς ἀδελφοῖς ὑμῶν καὶ ποιήσατε τὸ πασχα κατὰ τὸ πρόσταγμα τοῦ κυρίου τὸ δοθὲν τῷ Μωυσῇ
CEI 2008
Io ero il solo che spesso mi recavo a Gerusalemme nelle feste, per obbedienza a una legge perenne prescritta a tutto Israele. Correvo a Gerusalemme con le primizie dei frutti e degli animali, con le decime del bestiame e con la prima lana che tosavo alle mie pecore.
1,6 primizie: riguardo a queste offerte, vedi Es 22,28-29; 23,19; Nm 18,12-13; Dt 12,11-14; 14,22-29.
AT greco
1,7
καὶ ἐδωρήσατο Ιωσιας τῷ λαῷ τῷ εὑρεθέντι ἀρνῶν καὶ ἐρίφων τριάκοντα χιλιάδας μόσχους τρισχιλίους ταῦτα ἐκ τῶν βασιλικῶν ἐδόθη κατ’ ἐπαγγελίαν τῷ λαῷ καὶ τοῖς ἱερεῦσιν καὶ Λευίταις
CEI 2008
1,7
Consegnavo tutto ai sacerdoti, figli di Aronne, per l'altare. Davo anche ai leviti, che prestavano servizio a Gerusalemme, le decime del grano, del vino, dell'olio, delle melagrane, dei fichi e degli altri frutti. Per sei anni consecutivi convertivo in denaro la seconda decima ogni anno e andavo a spenderla a Gerusalemme.
AT greco
1,8
καὶ ἔδωκεν Χελκιας καὶ Ζαχαριας καὶ Ησυηλος οἱ ἐπιστάται τοῦ ἱεροῦ τοῖς ἱερεῦσιν εἰς πασχα πρόβατα δισχίλια ἑξακόσια μόσχους τριακοσίους
CEI 2008
La terza decima poi era per gli orfani, le vedove e i forestieri che si trovavano con gli Israeliti. La portavo loro ogni tre anni e la si consumava insieme, come vuole la legge di Mosè e secondo le raccomandazioni di Dèbora, moglie di Ananièl, la madre di nostro padre, poiché mio padre, morendo, mi aveva lasciato orfano.
1,8 per gli orfani, le vedove e i forestieri: possibile allusione alla disposizione di Dt 14,28-29, che però è resa qui più meticolosa.
AT greco
1,9
καὶ Ιεχονιας καὶ Σαμαιας καὶ Ναθαναηλ ὁ ἀδελφὸς καὶ Ασαβιας καὶ Οχιηλος καὶ Ιωραμ χιλίαρχοι ἔδωκαν τοῖς Λευίταις εἰς πασχα πρόβατα πεντακισχίλια μόσχους ἑπτακοσίους
AT greco
1,14
μετὰ δὲ ταῦτα ἡτοίμασαν ἑαυτοῖς τε καὶ τοῖς ἱερεῦσιν ἀδελφοῖς αὐτῶν υἱοῖς Ααρων οἱ γὰρ ἱερεῖς ἀνέφερον τὰ στέατα ἕως ἀωρίας καὶ οἱ Λευῖται ἡτοίμασαν ἑαυτοῖς καὶ τοῖς ἱερεῦσιν ἀδελφοῖς αὐτῶν υἱοῖς Ααρων
AT greco
1,15
καὶ οἱ ἱεροψάλται υἱοὶ Ασαφ ἦσαν ἐπὶ τῆς τάξεως αὐτῶν κατὰ τὰ ὑπὸ Δαυιδ τεταγμένα καὶ Ασαφ καὶ Ζαχαριας καὶ Εδδινους οἱ παρὰ τοῦ βασιλέως καὶ οἱ θυρωροὶ ἐφ’ ἑκάστου πυλῶνος οὐκ ἔστιν παραβῆναι ἕκαστον τὴν ἑαυτοῦ ἐφημερίαν οἱ γὰρ ἀδελφοὶ αὐτῶν οἱ Λευῖται ἡτοίμασαν αὐτοῖς
CEI 2008
Seppellii anche quelli che aveva ucciso Sennàcherib, quando tornò fuggendo dalla Giudea, al tempo del castigo mandato dal re del cielo sui bestemmiatori. Nella sua collera egli uccise molti Israeliti; io sottraevo i loro corpi per la sepoltura e Sennàcherib invano li cercava.
AT greco
1,19
καὶ πάντες οἱ βασιλεῖς τοῦ Ισραηλ οὐκ ἠγάγοσαν πασχα τοιοῦτον οἷον ἤγαγεν Ιωσιας καὶ οἱ ἱερεῖς καὶ οἱ Λευῖται καὶ οἱ Ιουδαῖοι καὶ πᾶς Ισραηλ οἱ εὑρεθέντες ἐν τῇ κατοικήσει αὐτῶν ἐν Ιερουσαλημ
CEI 2008
Neanche quaranta giorni dopo, il re fu ucciso da due suoi figli, i quali poi fuggirono sui monti dell'Araràt. Gli successe allora il figlio Assarhàddon. Egli diede ad Achikàr, figlio di mio fratello Anaèl, l'incarico della contabilità del regno: egli ebbe così la direzione generale degli affari.
1,21 Achikàr: figura di politico saggio, giunto alla carica di ministro dei re assiri, protagonista di un antico romanzo orientale molto noto. Qui l’autore vuole idealmente ricollegarsi a questo personaggio, caratteristico della tradizione sapienziale internazionale, facendolo figurare come nipote di Tobi. Vedi ancora 14,10.
AT greco
1,22
καὶ τὰ κατ’ αὐτὸν δὲ ἀναγέγραπται ἐν τοῖς ἔμπροσθεν χρόνοις περὶ τῶν ἡμαρτηκότων καὶ ἠσεβηκότων εἰς τὸν κύριον παρὰ πᾶν ἔθνος καὶ βασιλείαν καὶ ἃ ἐλύπησαν αὐτὸν ἐν αἰσθήσει καὶ οἱ λόγοι τοῦ κυρίου ἀνέστησαν ἐπὶ Ισραηλ
CEI 2008
1,22
Allora Achikàr prese a cuore la mia causa e potei così ritornare a Ninive. Al tempo di Sennàcherib, re degli Assiri, Achikàr era stato gran coppiere, ministro della giustizia, amministratore e sovrintendente della contabilità e Assarhàddon l'aveva mantenuto in carica. Egli era mio nipote e uno della mia parentela.