AT ebraico - Antico Testamento - Profeti anteriori - Libri storici - Giudici - 16
Giudici
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AT ebraico
16,2 לַֽעַזָּתִ֣ים ׀ לֵאמֹ֗ר בָּ֤א שִׁמְשׁוֹן֙ הֵ֔נָּה וַיָּסֹ֛בּוּ וַיֶּאֶרְבוּ־ל֥וֹ כָל־הַלַּ֖יְלָה בְּשַׁ֣עַר הָעִ֑יר וַיִּתְחָרְשׁ֤וּ כָל־הַלַּ֙יְלָה֙ לֵאמֹ֔ר עַד־א֥וֹר הַבֹּ֖קֶר וַהֲרְגְנֻֽהוּ׃
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Gdc16,2Gli abitanti di Gaza vennero a sapere che c’era Sansone; si appostarono lì attorno, e sorvegliarono tutta la notte le porte della città. Decisero di aspettare l’alba e non si mossero per tutta la notte.
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16,3 וַיִּשְׁכַּ֣ב שִׁמְשׁוֹן֮ עַד־חֲצִ֣י הַלַּיְלָה֒ וַיָּ֣קָם ׀ בַּחֲצִ֣י הַלַּ֗יְלָה וַיֶּאֱחֹ֞ז בְּדַלְת֤וֹת שַֽׁעַר־הָעִיר֙ וּבִשְׁתֵּ֣י הַמְּזוּז֔וֹת וַיִּסָּעֵם֙ עִֽם־הַבְּרִ֔יחַ וַיָּ֖שֶׂם עַל־כְּתֵפָ֑יו וַֽיַּעֲלֵם֙ אֶל־רֹ֣אשׁ הָהָ֔ר אֲשֶׁ֖ר עַל־פְּנֵ֥י חֶבְרֽוֹן׃ פ
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Gdc16,3Ma Sansone rimase a letto soltanto fino a mezzanotte. Poi si alzò, afferrò la porta della città e la strappò via tutta intera: battenti, stipiti e sbarra. Se la caricò sulle spalle e la portò sulla cima della montagna che è di fronte a Ebron.
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16,4 וַֽיְהִי֙ אַחֲרֵי־כֵ֔ן וַיֶּאֱהַ֥ב אִשָּׁ֖ה בְּנַ֣חַל שֹׂרֵ֑ק וּשְׁמָ֖הּ דְּלִילָֽה׃
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Gdc16,4Qualche tempo dopo, Sansone si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila.
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16,5 וַיַּעֲל֨וּ אֵלֶ֜יהָ סַרְנֵ֣י פְלִשְׁתִּ֗ים וַיֹּ֨אמְרוּ לָ֜הּ פַּתִּ֣י אוֹת֗וֹ וּרְאִי֙ בַּמֶּה֙ כֹּח֣וֹ גָד֔וֹל וּבַמֶּה֙ נ֣וּכַל ל֔וֹ וַאֲסַרְנֻ֖הוּ לְעַנֹּת֑וֹ וַאֲנַ֙חְנוּ֙ נִתַּן־לָ֔ךְ אִ֕ישׁ אֶ֥לֶף וּמֵאָ֖ה כָּֽסֶף׃
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GdcI capi dei Filistei andarono da lei e le dissero: «Con le tue carezze guarda di farti dire da Sansone perché è così forte, e come si può fare a domarlo. Se puoi scoprire il modo di legarlo e renderlo innocuo, noi ti daremo millecento monete d’argento ciascuno».
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16,6 וַתֹּ֤אמֶר דְּלִילָה֙ אֶל־שִׁמְשׁ֔וֹן הַגִּֽידָה־נָּ֣א לִ֔י בַּמֶּ֖ה כֹּחֲךָ֣ גָד֑וֹל וּבַמֶּ֥ה תֵאָסֵ֖ר לְעַנּוֹתֶֽךָ׃
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Gdc16,6Dalila disse a Sansone:
— Dimmi un po’: perché sei così forte? È possibile legarti e renderti innocuo?
— Dimmi un po’: perché sei così forte? È possibile legarti e renderti innocuo?
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16,7 וַיֹּ֤אמֶר אֵלֶ֙יהָ֙ שִׁמְשׁ֔וֹן אִם־יַאַסְרֻ֗נִי בְּשִׁבְעָ֛ה יְתָרִ֥ים לַחִ֖ים אֲשֶׁ֣ר לֹא־חֹרָ֑בוּ וְחָלִ֥יתִי וְהָיִ֖יתִי כְּאַחַ֥ד הָאָדָֽם׃
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Gdc16,7Sansone rispose:
— Se uno mi lega con sette corde d’arco, nuove e non ancora secche, io divento debole come qualsiasi altro uomo.
— Se uno mi lega con sette corde d’arco, nuove e non ancora secche, io divento debole come qualsiasi altro uomo.
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16,8 וַיַּעֲלוּ־לָ֞הּ סַרְנֵ֣י פְלִשְׁתִּ֗ים שִׁבְעָ֛ה יְתָרִ֥ים לַחִ֖ים אֲשֶׁ֣ר לֹא־חֹרָ֑בוּ וַתַּאַסְרֵ֖הוּ בָּהֶֽם׃
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Gdc16,8I capi dei Filistei portarono a Dalila sette corde d’arco, nuove e ancora fresche, ed essa lo legò.
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16,9 וְהָאֹרֵ֗ב יֹשֵׁ֥ב לָהּ֙ בַּחֶ֔דֶר וַתֹּ֣אמֶר אֵלָ֔יו פְּלִשְׁתִּ֥ים עָלֶ֖יךָ שִׁמְשׁ֑וֹן וַיְנַתֵּק֙ אֶת־הַיְתָרִ֔ים כַּאֲשֶׁ֨ר יִנָּתֵ֤ק פְּתִֽיל־הַנְּעֹ֙רֶת֙ בַּהֲרִיח֣וֹ אֵ֔שׁ וְלֹ֥א נוֹדַ֖ע כֹּחֽוֹ׃
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Gdc16,9Alcuni uomini erano nascosti in agguato in una stanza. Dalila gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli strappò le corde come si spezza un filo appena lo tocca il fuoco. Così il segreto della sua forza rimase nascosto.
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16,10 וַתֹּ֤אמֶר דְּלִילָה֙ אֶל־שִׁמְשׁ֔וֹן הִנֵּה֙ הֵתַ֣לְתָּ בִּ֔י וַתְּדַבֵּ֥ר אֵלַ֖י כְּזָבִ֑ים עַתָּה֙ הַגִּֽידָה־נָּ֣א לִ֔י בַּמֶּ֖ה תֵּאָסֵֽר׃
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Gdc16,10Dalila disse a Sansone:
— Tu mi hai presa in giro e hai raccontato storie. Ora dimmi davvero come si fa a legarti.
— Tu mi hai presa in giro e hai raccontato storie. Ora dimmi davvero come si fa a legarti.
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16,11 וַיֹּ֣אמֶר אֵלֶ֔יהָ אִם־אָס֤וֹר יַאַסְר֙וּנִי֙ בַּעֲבֹתִ֣ים חֲדָשִׁ֔ים אֲשֶׁ֛ר לֹֽא־נַעֲשָׂ֥ה בָהֶ֖ם מְלָאכָ֑ה וְחָלִ֥יתִי וְהָיִ֖יתִי כְּאַחַ֥ד הָאָדָֽם׃
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Gdc16,11Sansone rispose:
— Se uno mi lega con delle funi nuovissime, io divento debole come qualsiasi altro uomo.
— Se uno mi lega con delle funi nuovissime, io divento debole come qualsiasi altro uomo.
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16,12 וַתִּקַּ֣ח דְּלִילָה֩ עֲבֹתִ֨ים חֲדָשִׁ֜ים וַתַּאַסְרֵ֣הוּ בָהֶ֗ם וַתֹּ֤אמֶר אֵלָיו֙ פְּלִשְׁתִּ֤ים עָלֶ֙יךָ֙ שִׁמְשׁ֔וֹן וְהָאֹרֵ֖ב יֹשֵׁ֣ב בֶּחָ֑דֶר וַֽיְנַתְּקֵ֛ם מֵעַ֥ל זְרֹעֹתָ֖יו כַּחֽוּט׃
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Gdc16,12Allora Dalila prese delle funi mai usate e lo legò. Poi gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». I Filistei erano in agguato nella stanza accanto. Ma Sansone strappò dalle sue braccia le funi, come se fossero del semplice filo.
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16,13 וַתֹּ֨אמֶר דְּלִילָ֜ה אֶל־שִׁמְשׁ֗וֹן עַד־הֵ֜נָּה הֵתַ֤לְתָּ בִּי֙ וַתְּדַבֵּ֤ר אֵלַי֙ כְּזָבִ֔ים הַגִּ֣ידָה לִּ֔י בַּמֶּ֖ה תֵּאָסֵ֑ר וַיֹּ֣אמֶר אֵלֶ֔יהָ אִם־תַּאַרְגִ֗י אֶת־שֶׁ֛בַע מַחְלְפ֥וֹת רֹאשִׁ֖י עִם־הַמַּסָּֽכֶת׃
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GdcDalila disse:
— Mi hai di nuovo presa in giro e mi hai raccontato storie. Ora dimmi davvero come si fa a legarti.
Sansone le disse:
— Se prendi sette trecce dei miei capelli, le intrecci nel telaio e le fissi con un picchetto, allora io divento debole come qualsiasi altro uomo.
— Mi hai di nuovo presa in giro e mi hai raccontato storie. Ora dimmi davvero come si fa a legarti.
Sansone le disse:
— Se prendi sette trecce dei miei capelli, le intrecci nel telaio e le fissi con un picchetto, allora io divento debole come qualsiasi altro uomo.
Note al Testo
16,13-14
La seconda parte del v. 13 e la prima parte del v. 14, dove si descrive come devono essere legate le trecce di Sansone, nel testo ebraico sono molto ridotte e sembra che qualche frase sia andata perduta. La traduzione si fonda perciò sul testo più ampio delle versioni antiche.
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16,14 וַתִּתְקַע֙ בַּיָּתֵ֔ד וַתֹּ֣אמֶר אֵלָ֔יו פְּלִשְׁתִּ֥ים עָלֶ֖יךָ שִׁמְשׁ֑וֹן וַיִּיקַץ֙ מִשְּׁנָת֔וֹ וַיִּסַּ֛ע אֶת־הַיְתַ֥ד הָאֶ֖רֶג וְאֶת־הַמַּסָּֽכֶת׃
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Gdc16,14Dalila fece addormentare Sansone, poi con i suoi capelli fece sette trecce, le intrecciò nel telaio e le fissò con un picchetto. Poi gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Egli si svegliò e strappò tutto, il picchetto e il telaio.
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16,15 וַתֹּ֣אמֶר אֵלָ֗יו אֵ֚יךְ תֹּאמַ֣ר אֲהַבְתִּ֔יךְ וְלִבְּךָ֖ אֵ֣ין אִתִּ֑י זֶ֣ה שָׁלֹ֤שׁ פְּעָמִים֙ הֵתַ֣לְתָּ בִּ֔י וְלֹא־הִגַּ֣דְתָּ לִּ֔י בַּמֶּ֖ה כֹּחֲךָ֥ גָדֽוֹל׃
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Gdc16,15Dalila disse a Sansone:
— Come puoi dire che mi vuoi bene, se non ti fidi di me? Mi hai presa in giro tre volte, e non mi hai ancora detto perché sei così forte.
— Come puoi dire che mi vuoi bene, se non ti fidi di me? Mi hai presa in giro tre volte, e non mi hai ancora detto perché sei così forte.
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16,16 וַ֠יְהִי כִּֽי־הֵצִ֨יקָה לּ֧וֹ בִדְבָרֶ֛יהָ כָּל־הַיָּמִ֖ים וַתְּאַֽלֲצֵ֑הוּ וַתִּקְצַ֥ר נַפְשׁ֖וֹ לָמֽוּת׃
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Gdc16,16Essa continuò a interrogarlo, giorno dopo giorno. Alla fine Sansone, stanco delle sue insistenze,
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16,17 וַיַּגֶּד־לָ֣הּ אֶת־כָּל־לִבּ֗וֹ וַיֹּ֤אמֶר לָהּ֙ מוֹרָה֙ לֹֽא־עָלָ֣ה עַל־רֹאשִׁ֔י כִּֽי־נְזִ֧יר אֱלֹהִ֛ים אֲנִ֖י מִבֶּ֣טֶן אִמִּ֑י אִם־גֻּלַּ֙חְתִּי֙ וְסָ֣ר מִמֶּ֣נִּי כֹחִ֔י וְחָלִ֥יתִי וְהָיִ֖יתִי כְּכָל־הָאָדָֽם׃
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Gdcle rivelò il suo segreto:
— I miei capelli non sono mai stati tagliati, perché io sono consacrato a Dio come nazireo fin dal seno di mia madre. Se uno mi taglia i capelli, io perdo la mia forza e divento debole come qualsiasi altro uomo.
— I miei capelli non sono mai stati tagliati, perché io sono consacrato a Dio come nazireo fin dal seno di mia madre. Se uno mi taglia i capelli, io perdo la mia forza e divento debole come qualsiasi altro uomo.
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16,18 וַתֵּ֣רֶא דְלִילָ֗הP,p כִּֽי־הִגִּ֣יד לָהּ֮ אֶת־כָּל־לִבּוֹ֒ וַתִּשְׁלַ֡ח וַתִּקְרָא֩ לְסַרְנֵ֨י פְלִשְׁתִּ֤ים לֵאמֹר֙ עֲל֣וּ הַפַּ֔עַם כִּֽי־הִגִּ֥יד לה לִ֖י אֶת־כָּל־לִבּ֑וֹ וְעָל֤וּ אֵלֶ֙יהָ֙ סַרְנֵ֣י פְלִשְׁתִּ֔ים וַיַּעֲל֥וּ הַכֶּ֖סֶף בְּיָדָֽם׃
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Gdc16,18Dalila capì che Sansone le aveva detto la verità, e mandò a chiamare i capi dei Filistei: «Venite, questa volta mi ha detto la verità!». Essi vennero da lei con il denaro.
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16,19 וַתְּיַשְּׁנֵ֙הוּ֙ עַל־בִּרְכֶּ֔יהָ וַתִּקְרָ֣א לָאִ֔ישׁ וַתְּגַלַּ֕ח אֶת־שֶׁ֖בַע מַחְלְפ֣וֹת רֹאשׁ֑וֹ וַתָּ֙חֶל֙ לְעַנּוֹת֔וֹ וַיָּ֥סַר כֹּח֖וֹ מֵעָלָֽיו׃
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Gdc16,19Dalila fece addormentare Sansone sulle sue ginocchia, e poi chiamò un uomo per tagliare le sette trecce di capelli. La sua forza lo lasciò, e Dalila cominciò a dominarlo.
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16,20 וַתֹּ֕אמֶר פְּלִשְׁתִּ֥ים עָלֶ֖יךָ שִׁמְשׁ֑וֹן וַיִּקַ֣ץ מִשְּׁנָת֗וֹ וַיֹּ֙אמֶר֙ אֵצֵ֞א כְּפַ֤עַם בְּפַ֙עַם֙ וְאִנָּעֵ֔ר וְהוּא֙ לֹ֣א יָדַ֔ע כִּ֥י יְהוָ֖ה סָ֥ר מֵעָלָֽיו׃
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GdcPoi Dalila gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!».
Appena sveglio, egli pensò: «Riuscirò di nuovo a liberarmi, come ce l’ho fatta tutte le altre volte». Ma non sapeva che il Signore lo aveva abbandonato.
Appena sveglio, egli pensò: «Riuscirò di nuovo a liberarmi, come ce l’ho fatta tutte le altre volte». Ma non sapeva che il Signore lo aveva abbandonato.
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16,21 וַיֹּאחֲז֣וּהוּ פְלִשְׁתִּ֔ים וַֽיְנַקְּר֖וּ אֶת־עֵינָ֑יו וַיּוֹרִ֨ידוּ אוֹת֜וֹ עַזָּ֗תָה וַיַּאַסְר֙וּהוּ֙ בַּֽנְחֻשְׁתַּ֔יִם וַיְהִ֥י טוֹחֵ֖ן בְּבֵ֥ית האסירים הָאֲסוּרִֽים׃
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GdcI Filistei lo catturarono, e gli cavarono gli occhi. Poi lo portarono a Gaza, e lo legarono con una doppia catena di bronzo. In prigione lo obbligarono a far girare la macina del grano.
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Gdc16,22Ma intanto i suoi capelli, che erano stati tagliati, cominciarono a ricrescere.
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16,23 וְסַרְנֵ֣י פְלִשְׁתִּ֗ים נֶֽאֱסְפוּ֙ לִזְבֹּ֧חַ זֶֽבַח־גָּד֛וֹל לְדָג֥וֹן אֱלֹהֵיהֶ֖ם וּלְשִׂמְחָ֑ה וַיֹּ֣אמְר֔וּ נָתַ֤ן אֱלֹהֵ֙ינוּ֙ בְּיָדֵ֔נוּ אֵ֖ת שִׁמְשׁ֥וֹן אוֹיְבֵֽינוּ׃
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GdcUn giorno, i capi dei Filistei si radunarono per offrire un grande sacrificio al loro dio Dagon e per far festa. Essi cantavano: «Il nostro dio ci ha fatto vincere Sansone, il nostro nemico».
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16,26 וַיֹּ֨אמֶר שִׁמְשׁ֜וֹן אֶל־הַנַּ֨עַר הַמַּחֲזִ֣יק בְּיָדוֹ֮ הַנִּ֣יחָה אוֹתִי֒ והימשני וַהֲמִשֵׁ֙נִי֙ אֶת־הָֽעַמֻּדִ֔ים אֲשֶׁ֥ר הַבַּ֖יִת נָכ֣וֹן עֲלֵיהֶ֑ם וְאֶשָּׁעֵ֖ן עֲלֵיהֶֽם׃
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Gdc16,26Sansone disse al ragazzo che lo teneva per mano: «Lasciami, fammi solo toccare i pilastri che reggono l’edificio. Voglio appoggiarmi».
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16,27 וְהַבַּ֗יִת מָלֵ֤א הָֽאֲנָשִׁים֙ וְהַנָּשִׁ֔ים וְשָׁ֕מָּה כֹּ֖ל סַרְנֵ֣י פְלִשְׁתִּ֑ים וְעַל־הַגָּ֗ג כִּשְׁלֹ֤שֶׁת אֲלָפִים֙ אִ֣ישׁ וְאִשָּׁ֔ה הָרֹאִ֖ים בִּשְׂח֥וֹק שִׁמְשֽׁוֹן׃
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Gdc16,27L’edificio era pieno di gente, uomini e donne: erano presenti tutti i capi dei Filistei, e sul terrazzo c’erano circa tremila persone che avevano assistito ai giochi di Sansone.
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16,28 וַיִּקְרָ֥א שִׁמְשׁ֛וֹן אֶל־יְהוָ֖ה וַיֹּאמַ֑ר אֲדֹנָ֣י יֱהֹוִ֡ה זָכְרֵ֣נִי נָא֩ וְחַזְּקֵ֨נִי נָ֜א אַ֣ךְ הַפַּ֤עַם הַזֶּה֙ הָאֱלֹהִ֔ים וְאִנָּקְמָ֧ה נְקַם־אַחַ֛ת מִשְּׁתֵ֥י עֵינַ֖י מִפְּלִשְׁתִּֽים׃
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Gdc16,28Sansone invocò il Signore e disse: «Signore, mio Dio, ricordati di me! Dammi forza una volta ancora. In un solo colpo mi vendicherò contro i Filistei per tutti e due i miei occhi».
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16,29 וַיִּלְפֹּ֨ת שִׁמְשׁ֜וֹן אֶת־שְׁנֵ֣י ׀ עַמּוּדֵ֣י הַתָּ֗וֶךְ אֲשֶׁ֤ר הַבַּ֙יִת֙ נָכ֣וֹן עֲלֵיהֶ֔ם וַיִּסָּמֵ֖ךְ עֲלֵיהֶ֑ם אֶחָ֥ד בִּימִינ֖וֹ וְאֶחָ֥ד בִּשְׂמֹאלֽוֹ׃
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Gdc16,29Poi Sansone cercò a tastoni i due pilastri centrali che reggevano l’edificio. Si puntò contro di essi, con la destra e con la sinistra,
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16,30 וַיֹּ֣אמֶר שִׁמְשׁ֗וֹן תָּמ֣וֹת נַפְשִׁי֮ עִם־פְּלִשְׁתִּים֒ וַיֵּ֣ט בְּכֹ֔חַ וַיִּפֹּ֤ל הַבַּ֙יִת֙ עַל־הַסְּרָנִ֔ים וְעַל־כָּל־הָעָ֖ם אֲשֶׁר־בּ֑וֹ וַיִּהְי֤וּ הַמֵּתִים֙ אֲשֶׁ֣ר הֵמִ֣ית בְּמוֹת֔וֹ רַבִּ֕ים מֵאֲשֶׁ֥ר הֵמִ֖ית בְּחַיָּֽיו׃
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Gdc16,30urlando: «Muoia Sansone con tutti i Filistei!» e poi spinse con tutta la sua forza. L’edificio crollò, travolgendo i capi dei Filistei e tutti gli altri. Così, Sansone uccise più persone con la sua morte che in tutta la sua vita.
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16,31 וַיֵּרְד֨וּ אֶחָ֜יו וְכָל־בֵּ֣ית אָבִיהוּ֮ וַיִּשְׂא֣וּ אֹתוֹ֒ וַֽיַּעֲל֣וּ ׀ וַיִּקְבְּר֣וּ אוֹת֗וֹ בֵּ֤ין צָרְעָה֙ וּבֵ֣ין אֶשְׁתָּאֹ֔ל בְּקֶ֖בֶר מָנ֣וֹחַ אָבִ֑יו וְה֛וּא שָׁפַ֥ט אֶת־יִשְׂרָאֵ֖ל עֶשְׂרִ֥ים שָׁנָֽה׃ פ
Interconfessionale
Gdc16,31I suoi fratelli e i suoi familiari vennero a prendere il suo corpo. Lo portarono via e lo seppellirono nella tomba di suo padre Manòach in una località tra Sorea ed Estaòl. Sansone era stato giudice, capo d’Israele, per vent’anni.