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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Luca - 13

Luca

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13 In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici.
13,1-5  Necessità della conversione
 Da due fatti di cronaca dell’epoca Gesù trae l’indicazione non di una punizione divina, come volevano i suoi interlocutori, ma di un appello urgente alla conversione.
2Prendendo la parola, Gesù disse loro: "Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte?
3No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
13,4 Per Sìloe vedi Gv 9,7 e nota relativa.
5No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo".
Diceva anche questa parabola: "Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.
13,6-9 Parabola del fico sterile
7Allora disse al vignaiolo: "Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest'albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?".
8Ma quello gli rispose: "Padrone, lascialo ancora quest'anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime.
9Vedremo se porterà frutti per l'avvenire; se no, lo taglierai"".
Stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato.
13,10-17 Gesù guarisce di sabato
11C'era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
12Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: "Donna, sei liberata dalla tua malattia".
13Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
14Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: "Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato".
15Il Signore gli replicò: "Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?
16E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?".
17Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Diceva dunque: "A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare?
13,18-21  Due parabole: il granello di senape e il lievito (vedi Mt 13,31-33; Mc 4,30-32)
19È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami".
20E disse ancora: "A che cosa posso paragonare il regno di Dio?
21È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata".
Passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
13,22-30  La porta stretta (vedi Mt 7,13-14.21-23; 25,10-12; 8,11-12; 19,30; 20,16; Mc 10,31)
23Un tale gli chiese: "Signore, sono pochi quelli che si salvano?". Disse loro:
24"Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
25Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: "Signore, aprici!". Ma egli vi risponderà: "Non so di dove siete".
26Allora comincerete a dire: "Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze".
27Ma egli vi dichiarerà: "Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!".
28Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
29Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.
30Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi".
In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: "Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere".
13,31-35  Condanna di Erode e lamento su Gerusalemme (vedi Mt 23,37-39)
32Egli rispose loro: "Andate a dire a quella volpe: "Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta.
Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme".
13,33 oggi, domani e il giorno seguente: è forse un modo di dire per indicare un tempo piuttosto breve.
34Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!
Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!".


13,35  Citazione di Sal 118,26.

Note al testo

13,1-5  Necessità della conversione
 Da due fatti di cronaca dell’epoca Gesù trae l’indicazione non di una punizione divina, come volevano i suoi interlocutori, ma di un appello urgente alla conversione.
13,4 Per Sìloe vedi Gv 9,7 e nota relativa.
13,6-9 Parabola del fico sterile
13,10-17 Gesù guarisce di sabato
13,18-21  Due parabole: il granello di senape e il lievito (vedi Mt 13,31-33; Mc 4,30-32)
13,22-30  La porta stretta (vedi Mt 7,13-14.21-23; 25,10-12; 8,11-12; 19,30; 20,16; Mc 10,31)
13,31-35  Condanna di Erode e lamento su Gerusalemme (vedi Mt 23,37-39)
13,33 oggi, domani e il giorno seguente: è forse un modo di dire per indicare un tempo piuttosto breve.
13,35  Citazione di Sal 118,26.