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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Luca - 11

Luca

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11 Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli".
11,1-13  Gesù insegna a pregare (vedi Mt 6,9-13; 7,7-11)
 Luca inquadra cronologicamente il “Padre nostro” e ne dà una formula più breve di quella di Matteo, nella quale sono omesse o attenuate espressioni tipicamente ebraiche.
2Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite:

Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
3dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
4e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione".

5Poi disse loro: "Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: "Amico, prestami tre pani,
6perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli",
7e se quello dall'interno gli risponde: "Non m'importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani",
8vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
9Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
10Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
11Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce?
12O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!".
11,13 La preghiera fiduciosa ottiene il dono per eccellenza, lo Spirito Santo.
Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore.
11,14-26  Gesù libera l’uomo dal demonio (vedi Mt 12,22-30.43-45; Mc 3,20-27)
15Ma alcuni dissero: "È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni".
16Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
17Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: "Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra.
18Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl.
19Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici.
Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
11,20 con il dito di Dio: ossia per opera di Dio, per l’intervento di Dio.
21Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro.
22Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
23Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
24Quando lo spirito impuro esce dall'uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: "Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito".
25Venuto, la trova spazzata e adorna.
26Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima".
Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: "Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!".
11,27-28  La vera beatitudine
 L’evangelista sembra voler indicare l’avveramento della profezia di Elisabetta (1,42-45) e di Maria (1,48).
Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!".
11,28 Maria è perfetta nell’ascoltare e nell’osservare la parola di Dio (vedi 1,388,19-21).
Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: "Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona.
11,29-32  Il segno del profeta Giona (vedi Mt 12,38-42; Mc 8,11-12)
30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.
31Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
32Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.
Nessuno accende una lampada e poi la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio, ma sul candelabro, perché chi entra veda la luce.
11,33-36  La lampada del corpo è il tuo occhio (vedi Mt 5,15; 6,22-23; Mc 4,21)
34La lampada del corpo è il tuo occhio. Quando il tuo occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo corpo è tenebroso.
35Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra.
36Se dunque il tuo corpo è tutto luminoso, senza avere alcuna parte nelle tenebre, sarà tutto nella luce, come quando la lampada ti illumina con il suo fulgore".
Mentre stava parlando , un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola.
11,37-54  Gesù contro i dottori della Legge (vedi Mt 23,1-36; Mc 12,38-40; Lc 20,45-47)
 Questa raccolta di “guai” va collocata nel contesto sociale e religioso del tempo: ciò che è condannato è il formalismo e la pretesa di avere il monopolio della conoscenza di Dio.
38Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
39Allora il Signore gli disse: "Voi farisei pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria.
40Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno?
41Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
42Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l'amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle.
43Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze.
44Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo".
45Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: "Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi".
46Egli rispose: "Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!
47Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi.
48Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
49Per questo la sapienza di Dio ha detto: "Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno",
50perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo:
51dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
52Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito".
53Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti,
54tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.


Note al testo

11,1-13  Gesù insegna a pregare (vedi Mt 6,9-13; 7,7-11)
 Luca inquadra cronologicamente il “Padre nostro” e ne dà una formula più breve di quella di Matteo, nella quale sono omesse o attenuate espressioni tipicamente ebraiche.
11,13 La preghiera fiduciosa ottiene il dono per eccellenza, lo Spirito Santo.
11,14-26  Gesù libera l’uomo dal demonio (vedi Mt 12,22-30.43-45; Mc 3,20-27)
11,20 con il dito di Dio: ossia per opera di Dio, per l’intervento di Dio.
11,27-28  La vera beatitudine
 L’evangelista sembra voler indicare l’avveramento della profezia di Elisabetta (1,42-45) e di Maria (1,48).
11,28 Maria è perfetta nell’ascoltare e nell’osservare la parola di Dio (vedi 1,388,19-21).
11,29-32  Il segno del profeta Giona (vedi Mt 12,38-42; Mc 8,11-12)
11,33-36  La lampada del corpo è il tuo occhio (vedi Mt 5,15; 6,22-23; Mc 4,21)
11,37-54  Gesù contro i dottori della Legge (vedi Mt 23,1-36; Mc 12,38-40; Lc 20,45-47)
 Questa raccolta di “guai” va collocata nel contesto sociale e religioso del tempo: ciò che è condannato è il formalismo e la pretesa di avere il monopolio della conoscenza di Dio.