Giovanni
5,1 UNA FESTA DEI GIUDEI (5,1-47)
5,1-9a A Gerusalemme, guarigione di un paralitico
5,1 ricorreva una festa dei Giudei: se questa festa era una Pasqua, poiché Giovanni nomina altre tre Pasque (vedi 2,13; 6,4; 12,1), il ministero pubblico di Gesù durò tre anni e alcuni mesi; in caso contrario, la durata si riduce di un anno.
5,1-9a A Gerusalemme, guarigione di un paralitico
5,1 ricorreva una festa dei Giudei: se questa festa era una Pasqua, poiché Giovanni nomina altre tre Pasque (vedi 2,13; 6,4; 12,1), il ministero pubblico di Gesù durò tre anni e alcuni mesi; in caso contrario, la durata si riduce di un anno.
5,4 Questo versetto (Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo ad entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto) è omesso da alcuni tra i migliori codici antichi. Probabilmente si tratta di una glossa, che voleva spiegare in maniera popolare le virtù guaritrici dell’acqua.
Quel giorno però era un sabato. 10 Dissero dunque i Giudei all'uomo che era stato guarito: "È sabato e non ti è lecito portare la tua barella". 11 Ma egli rispose loro: "Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi la tua barella e cammina"". 12 Gli domandarono allora: "Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi e cammina"?". 13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. 14 Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: "Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio". 15 Quell'uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. 16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato. 17 Ma Gesù disse loro: "Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco". 18 Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: "In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.
5,19-30 Replica di Gesù
5,19-30 Alle accuse dei Giudei Gesù ribatte affermando la sua relazione col Padre, una relazione così intima da poter dire che come il Padre dà la vita, così anche il Figlio (v. 21), che come il Padre ha la vita in se stesso, così anche il Figlio (v. 26). Al tempo stesso, però, Gesù afferma che la sua intima relazione con il Padre è un dono, una grandezza ricevuta (vv. 19.30).
5,19-30 Alle accuse dei Giudei Gesù ribatte affermando la sua relazione col Padre, una relazione così intima da poter dire che come il Padre dà la vita, così anche il Figlio (v. 21), che come il Padre ha la vita in se stesso, così anche il Figlio (v. 26). Al tempo stesso, però, Gesù afferma che la sua intima relazione con il Padre è un dono, una grandezza ricevuta (vv. 19.30).
24 In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. 25 In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. 26 Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, 27 e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. 28 Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce 29 e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. 30 Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. 32 C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. 33 Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. 34 Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. 35 Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
36 Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 37 E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, 38 e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. 39 Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. 40 Ma voi non volete venire a me per avere vita.
41 Io non ricevo gloria dagli uomini. 42 Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio. 43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. 44 E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall'unico Dio?
45 Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. 46 Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. 47 Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?".
Note al testo