Atti degli Apostoli
7 Là vicino vi erano i possedimenti appartenenti al governatore dell'isola, di nome Publio; questi ci accolse e ci ospitò con benevolenza per tre giorni. 8 Avvenne che il padre di Publio giacesse a letto, colpito da febbri e da dissenteria; Paolo andò a visitarlo e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guarì. 9 Dopo questo fatto, anche gli altri abitanti dell'isola che avevano malattie accorrevano e venivano guariti. 10 Ci colmarono di molti onori e, al momento della partenza, ci rifornirono del necessario.
Dopo tre mesi salpammo con una nave di Alessandria, recante l'insegna dei Diòscuri, che aveva svernato nell'isola.
28,11-16 Da Malta a Roma
28,11 La navigazione viene ripresa a febbraio o marzo. I Diòscuri, Castore e Polluce, erano divinità protettrici dei naviganti.
28,11 La navigazione viene ripresa a febbraio o marzo. I Diòscuri, Castore e Polluce, erano divinità protettrici dei naviganti.
28,16 Il soggiorno dell’apostolo a Roma è nella forma di una custodia preventiva, molto leggera, che gli permette una certa libertà di azione. Paolo prigioniero, pur vivendo in una casa da lui scelta, probabilmente rimaneva però legato con il polso destro al soldato di guardia, secondo quanto prescriveva la custodia militaris romana.
28,17-31 Paolo annunzia il regno di Dio ai Giudei di Roma
28,17 Il primo incontro con i Giudei tende a conoscere la loro posizione e ottenere eventualmente il favore nell’imminente processo. I Giudei avevano buoni rapporti con la corte imperiale.
28,17 Il primo incontro con i Giudei tende a conoscere la loro posizione e ottenere eventualmente il favore nell’imminente processo. I Giudei avevano buoni rapporti con la corte imperiale.
23 E, avendo fissato con lui un giorno, molti vennero da lui, nel suo alloggio. Dal mattino alla sera egli esponeva loro il regno di Dio, dando testimonianza, e cercava di convincerli riguardo a Gesù, partendo dalla legge di Mosè e dai Profeti. 24 Alcuni erano persuasi delle cose che venivano dette, altri invece non credevano. 25 Essendo in disaccordo fra di loro, se ne andavano via, mentre Paolo diceva quest'unica parola: "Ha detto bene lo Spirito Santo, per mezzo del profeta Isaia, ai vostri padri:
Va' da questo popolo e di':
Udrete, sì, ma non comprenderete;
guarderete, sì, ma non vedrete.
28,26-27 Citazione di Is 6,9-10, testo classico nelle prime comunità per spiegare l’indurimento e il rifiuto d’Israele di fronte all’offerta del Vangelo (vedi Mt 13,14-15; Mc 4,12; Gv 12,40).
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano, e io li guarisca!
Sia dunque noto a voi che questa salvezza di Dio fu inviata alle nazioni, ed esse ascolteranno!". [
28,28 L’universalismo della salvezza recata da Gesù è di nuovo ribadito da Luca e così egli connette la finale degli Atti degli Apostoli con l’inizio del suo vangelo (Lc 3,6).
28,31 L’autore degli Atti non narra il martirio di Paolo (avvenuto forse nel 67) probabilmente per motivi apologetici. Egli non vuole intaccare l’immagine positiva dello stato romano, come spazio di libertà per il Vangelo e per i suoi annunciatori. Peraltro la sua finalità non era quella di narrare la vita dell’apostolo, ma descrivere il cammino vittorioso del Vangelo, che a Roma raggiunge una meta decisiva.
Note al testo