Atti degli Apostoli
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AT greco
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18
Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto.
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Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall'Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro
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e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava. Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende.
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Mentre Gallione era proconsole dell'Acaia, i Giudei insorsero unanimi contro Paolo e lo condussero davanti al tribunale
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Paolo si trattenne ancora diversi giorni, poi prese congedo dai fratelli e s'imbarcò diretto in Siria, in compagnia di Priscilla e Aquila. A Cencre si era rasato il capo a causa di un voto che aveva fatto.
18,18-22
Ritorno di Paolo ad Antiòchia
Il voto è probabilmente di nazireato; consisteva nell’astenersi per un certo tempo da bevande inebrianti e dal taglio dei capelli (vedi Nm 6,1-21).
Il voto è probabilmente di nazireato; consisteva nell’astenersi per un certo tempo da bevande inebrianti e dal taglio dei capelli (vedi Nm 6,1-21).
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Arrivò a Èfeso un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto, esperto nelle Scritture.
18,24
L’attività di Apollo a Corinto deve essere stata molto intensa, come testimonia il fatto che uno dei partiti formatisi in questa comunità si richiamava al suo nome (1Cor 1,12; 3,4). Paolo annovera Apollo tra i missionari che hanno portato i Corinzi alla fede (1Cor 3,5).