Atti degli Apostoli
17,1-15 Difficoltà di Paolo a Tessalònica e a Berea
17,1 I missionari seguono il percorso della via Egnatia: passano per Anfìpoli e Apollònia senza predicare, probabilmente perché non ci sono sinagoghe, e arrivano a Tessalònica, oggi Salonicco, capoluogo della provincia di Macedonia.
17,1 I missionari seguono il percorso della via Egnatia: passano per Anfìpoli e Apollònia senza predicare, probabilmente perché non ci sono sinagoghe, e arrivano a Tessalònica, oggi Salonicco, capoluogo della provincia di Macedonia.
Paolo, mentre li attendeva ad Atene, fremeva dentro di sé al vedere la città piena di idoli.
17,16-21 Paolo ad Atene
17,16 Atene: come grandezza, condizione economica e popolazione, era in una fase di decadenza, ma esercitava sempre un grande fascino culturale per il suo passato.
17,16 Atene: come grandezza, condizione economica e popolazione, era in una fase di decadenza, ma esercitava sempre un grande fascino culturale per il suo passato.
17,18 Gli epicurei fondavano la conoscenza sulla sola percezione sensoria, ritenevano il mondo frutto del caso e avevano una concezione puramente materialista dell’uomo; sul piano etico spingevano alla ricerca di una vita pacifica evitando il dolore e restando indifferenti ai turbamenti. Gli stoici pensavano il cosmo come una creatura vivente animata dal logos divino; tutto era determinato da un destino, e quindi a livello etico miravano all’impassibilità attraverso il dominio delle passioni.
17,19 È difficile stabilire se con Areòpago si intenda la piccola collina di Ares, a nord-ovest dell’acropoli, oppure il “consiglio” che costituiva l’alta corte giudiziale di Atene e che nel passato si riuniva in quel luogo, da cui aveva preso il nome, ma che al tempo di Paolo teneva le sue sedute in un edificio nell’agorà della città.
Allora Paolo, in piedi in mezzo all'Areòpago, disse:
"Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. 23 Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l'iscrizione: "A un dio ignoto". Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo 25 né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio
17,27 Lo spirito greco considera la natura una manifestazione del divino: per questo Dio non è lontano dall’uomo. Vedi Sap 13,1-9; At 14,17; Rm 1,19-20.
32 Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: "Su questo ti sentiremo un'altra volta". 33 Così Paolo si allontanò da loro. 34 Ma alcuni si unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell'Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro.
Note al testo