Atti degli Apostoli
16,3 lo fece circoncidere: un gesto di rispetosa strategia missionaria in accordo con 1Cor 9,20.
Attraversarono quindi la Frìgia e la regione della Galazia, poiché lo Spirito Santo aveva impedito loro di proclamare la Parola nella provincia di Asia.
16,6-10 Visione di Paolo a Tròade
16,6 Frigia: nell’altopiano anatolico, verso occidente; Galazia: probabilmente la Galazia del nord, nel territorio circostante l’odierna Ankara.
16,6 Frigia: nell’altopiano anatolico, verso occidente; Galazia: probabilmente la Galazia del nord, nel territorio circostante l’odierna Ankara.
16,10 Cominciano qui le cosiddette sezioni con il “noi” (16,10-17; 20,5-15; 21,1-18; 27,1-28,16) che riportano soprattutto notizie su viaggi per mare. Secondo alcuni, l’autore del libro vuole dirci così che egli ha preso parte agli eventi; altri invece ritengono che egli inserisca qui testi di un testimone oculare; non manca chi vi vede soltanto un espediente letterario per dare vivacità e credibilità alla narrazione.
16,11-15 A Filippi battesimo di Lidia
16,11 L’isola di Samotràcia è di fronte alla costa della Tracia e a metà del viaggio marittimo. Neàpoli (oggi Kavala) è il porto di Filippi, vicino alla grande via Egnatia che collegava l’Oriente a Roma.
16,11 L’isola di Samotràcia è di fronte alla costa della Tracia e a metà del viaggio marittimo. Neàpoli (oggi Kavala) è il porto di Filippi, vicino alla grande via Egnatia che collegava l’Oriente a Roma.
Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una schiava che aveva uno spirito di divinazione: costei, facendo l'indovina, procurava molto guadagno ai suoi padroni. 17 Ella si mise a seguire Paolo e noi, gridando: "Questi uomini sono servi del Dio altissimo e vi annunciano la via della salvezza". 18 Così fece per molti giorni, finché Paolo, mal sopportando la cosa, si rivolse allo spirito e disse: "In nome di Gesù Cristo ti ordino di uscire da lei". E all'istante lo spirito uscì.
19 Ma i padroni di lei, vedendo che era svanita la speranza del loro guadagno, presero Paolo e Sila e li trascinarono nella piazza principale davanti ai capi della città. 20 Presentandoli ai magistrati dissero: "Questi uomini gettano il disordine nella nostra città; sono Giudei e predicano usanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare".
16,22 I missionari sono perseguitati in quanto Giudei, non perché cristiani. Paolo parlerà dei maltrattamenti subiti a Filippi (1Ts 2,2; vedi anche 2Cor 11,25).
Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti.
16,26 Il terremoto manifesta l’intervento divino in risposta alla preghiera (vedi 4,31).
16,27 Il carceriere poteva essere condannato a morte quando un prigioniero fosse fuggito per sua negligenza (vedi 12,19).
35 Fattosi giorno, i magistrati inviarono le guardie a dire: "Rimetti in libertà quegli uomini!". 36 Il carceriere riferì a Paolo questo messaggio: "I magistrati hanno dato ordine di lasciarvi andare! Uscite dunque e andate in pace". Ma Paolo disse alle guardie: "Ci hanno percosso in pubblico e senza processo, pur essendo noi cittadini romani, e ci hanno gettato in carcere; e ora ci fanno uscire di nascosto? No davvero! Vengano loro di persona a condurci fuori!".
Note al testo