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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Atti degli Apostoli - Atti degli Apostoli - 10

Atti degli Apostoli

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10 Vi era a Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta Italica.
10,1-33 Pietro e il centurione romano Cornelio
Era religioso e timorato di Dio con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio.
10,2 L’espressione timorato di Dio può indicare l’appartenenza a quel gruppo di pagani che avevano accettato il monoteismo e in parte la morale giudaica, senza però farsi circoncidere. Ma può anche segnalare una qualità religiosa, il timore reverenziale di Dio.
3Un giorno, verso le tre del pomeriggio, vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e chiamarlo: "Cornelio!".
4Egli lo guardò e preso da timore disse: "Che c'è, Signore?". Gli rispose: "Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite dinanzi a Dio ed egli si è ricordato di te.
5Ora manda degli uomini a Giaffa e fa' venire un certo Simone, detto Pietro.
6Egli è ospite presso un tale Simone, conciatore di pelli, che abita vicino al mare".
7Quando l'angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi servitori e un soldato, uomo religioso, che era ai suoi ordini;
8spiegò loro ogni cosa e li mandò a Giaffa.
9Il giorno dopo, mentre quelli erano in cammino e si avvicinavano alla città, Pietro, verso mezzogiorno, salì sulla terrazza a pregare.
10Gli venne fame e voleva prendere cibo. Mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi:
11vide il cielo aperto e un oggetto che scendeva, simile a una grande tovaglia, calata a terra per i quattro capi.
12In essa c'era ogni sorta di quadrupedi, rettili della terra e uccelli del cielo.
13Allora risuonò una voce che gli diceva: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!".
Ma Pietro rispose: "Non sia mai, Signore, perché io non ho mai mangiato nulla di profano o di impuro".
10,14-15 La legislazione sugli animali puri e impuri, contenuta in Lv 11 e Dt 14,3-21, è superata per una disposizione diretta di Dio.
15E la voce di nuovo a lui: "Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano".
16Questo accadde per tre volte; poi d'un tratto quell'oggetto fu risollevato nel cielo.
17Mentre Pietro si domandava perplesso, tra sé e sé, che cosa significasse ciò che aveva visto, ecco gli uomini inviati da Cornelio: dopo aver domandato della casa di Simone, si presentarono all'ingresso,
18chiamarono e chiesero se Simone, detto Pietro, fosse ospite lì.
19Pietro stava ancora ripensando alla visione, quando lo Spirito gli disse: "Ecco, tre uomini ti cercano;
20àlzati, scendi e va' con loro senza esitare, perché sono io che li ho mandati".
21Pietro scese incontro a quegli uomini e disse: "Eccomi, sono io quello che cercate. Qual è il motivo per cui siete venuti?".
22Risposero: "Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, stimato da tutta la nazione dei Giudei, ha ricevuto da un angelo santo l'ordine di farti venire in casa sua per ascoltare ciò che hai da dirgli".
23Pietro allora li fece entrare e li ospitò.
Il giorno seguente partì con loro e alcuni fratelli di Giaffa lo accompagnarono.
24Il giorno dopo arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli con i parenti e gli amici intimi che aveva invitato.
Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio.
10,25  L’adorazione che Cornelio riserva a Pietro può essere un atteggiamento pagano (vedi 14,11.14-15), ma più probabilmente è un gesto di riverenza verso il messaggero inviatogli da Dio.
26Ma Pietro lo rialzò, dicendo: "Àlzati: anche io sono un uomo!".
27Poi, continuando a conversare con lui, entrò, trovò riunite molte persone
28e disse loro: "Voi sapete che a un Giudeo non è lecito aver contatti o recarsi da stranieri; ma Dio mi ha mostrato che non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo.
29Per questo, quando mi avete mandato a chiamare, sono venuto senza esitare. Vi chiedo dunque per quale ragione mi avete mandato a chiamare".
30Cornelio allora rispose: "Quattro giorni or sono, verso quest'ora, stavo facendo la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste
31e mi disse: "Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e Dio si è ricordato delle tue elemosine.
32Manda dunque qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli è ospite nella casa di Simone, il conciatore di pelli, vicino al mare".
33Subito ho mandato a chiamarti e tu hai fatto una cosa buona a venire. Ora dunque tutti noi siamo qui riuniti, al cospetto di Dio, per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato ordinato".
Pietro allora prese la parola e disse: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone,
10,34-43 Discorso di Pietro nella casa di Cornelio
35ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
36Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.
Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni;
10,37-41 Pietro riassume qui i quadri essenziali della narrazione evangelica: predicazione di Giovanni il Battista e battesimo di Gesù; ministero pubblico; crocifissione e risurrezione; apparizioni pasquali.
38cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
39E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce,
40ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse,
41non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
42E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio.
43A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome".
Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola.
10,44-48 I pagani ricevono lo Spirito Santo
Ascoltare la Parola equivale spesso ad accoglierla e credere in Gesù: lo Spirito scende sui pagani che già credono.
45E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo;
li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse:
10,46 Gli effetti dello Spirito sono simili a quelli della Pentecoste (vedi ).
47"Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?".
48E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.


Note al testo

10,1-33 Pietro e il centurione romano Cornelio
10,2 L’espressione timorato di Dio può indicare l’appartenenza a quel gruppo di pagani che avevano accettato il monoteismo e in parte la morale giudaica, senza però farsi circoncidere. Ma può anche segnalare una qualità religiosa, il timore reverenziale di Dio.
10,14-15 La legislazione sugli animali puri e impuri, contenuta in Lv 11 e Dt 14,3-21, è superata per una disposizione diretta di Dio.
10,25  L’adorazione che Cornelio riserva a Pietro può essere un atteggiamento pagano (vedi 14,11.14-15), ma più probabilmente è un gesto di riverenza verso il messaggero inviatogli da Dio.
10,34-43 Discorso di Pietro nella casa di Cornelio
10,37-41 Pietro riassume qui i quadri essenziali della narrazione evangelica: predicazione di Giovanni il Battista e battesimo di Gesù; ministero pubblico; crocifissione e risurrezione; apparizioni pasquali.
10,44-48 I pagani ricevono lo Spirito Santo
Ascoltare la Parola equivale spesso ad accoglierla e credere in Gesù: lo Spirito scende sui pagani che già credono.
10,46 Gli effetti dello Spirito sono simili a quelli della Pentecoste (vedi ).