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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Apocalittica - Apocalisse - 21

Apocalisse

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AT ebraico

CEI 2008 21 E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c'era più.
21,1 LA NUOVA GERUSALEMME (21,1-22,15)
 Cielo nuovo e terra nuova
 La “novità” è una nota importante della Gerusalemme celeste. La vera novità, che rinnova ogni cosa, è Dio.
CEI 2008 21,2E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
CEI 2008 Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:

"Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
21,3-8  L'immagine del trono di Dio è ricorrente (vedi nota a 4,2); da esso esce la voce che spiega la visione. Colui che siede sul trono rinnova tutte le cose e dal trono scaturisce il fiume di acqua viva (vedi22,1).
CEI 2008 E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate".

21,4 Citazione di Is 25,8.
CEI 2008 E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose". E soggiunse: "Scrivi, perché queste parole sono certe e vere".
21,5 Colui che sedeva sul trono disse: è l’unica volta che Dio parla nell’Apocalisse, per dire che la vera novità, che tutto rinnova, è opera sua, non dell’uomo.
CEI 2008 E mi disse:

"Ecco, sono compiute!
Io sono l'Alfa e l'Omèga,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete
io darò gratuitamente da bere
alla fonte dell'acqua della vita.
21,6  L’acqua simboleggia il dono della salvezza già nell’AT (vedi, inoltre, Gv 4,10).
CEI 2008 Chi sarà vincitore erediterà questi beni;
io sarò suo Dio ed egli sarà mio figlio.

21,7 Citazione di 2Sam 7,14.
CEI 2008 21,8Ma per i vili e gli increduli, gli abietti e gli omicidi, gli immorali, i maghi, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. Questa è la seconda morte".
CEI 2008 Poi venne uno dei sette angeli, che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli, e mi parlò: "Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell'Agnello".
21,9-27 La città santa
CEI 2008 21,10L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio.
CEI 2008 21,11Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
CEI 2008 È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele.
21,12-13 L’architettura della città di Dio crea l’impressione della completezza e dell’armonia. Così il numero dodici, simbolo di pienezza.
CEI 2008 21,13A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
CEI 2008 21,14Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello.
CEI 2008 21,15Colui che mi parlava aveva come misura una canna d'oro per misurare la città, le sue porte e le sue mura.
CEI 2008 La città è a forma di quadrato: la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L'angelo misurò la città con la canna: sono dodicimila stadi; la lunghezza, la larghezza e l'altezza sono uguali.
21,16 Il quadrato per gli antichi era la forma perfetta. Il numero dodici, cifra simbolica del popolo di Dio, moltiplicato per mille, che equivale a “moltitudine”, indica la perfezione suprema.
CEI 2008 21,17Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall'angelo.
CEI 2008 Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo.
21,18-21 Si accumulano immagini che intendono esaltare la preziosità e la trasparenza.
CEI 2008 21,19I basamenti delle mura della città sono adorni di ogni specie di pietre preziose. Il primo basamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo,
CEI 2008 21,20il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l'ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l'undicesimo di giacinto, il dodicesimo di ametista.
CEI 2008 21,21E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta era formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente.

CEI 2008 In essa non vidi alcun tempio:
il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello
sono il suo tempio.
21,22 Nella città celeste non c’è alcun tempio, perché la comunione con Dio è diretta, senza più mediazioni.
CEI 2008 21,23La città non ha bisogno della luce del sole,
né della luce della luna:
la gloria di Dio la illumina
e la sua lampada è l'Agnello.
CEI 2008 21,24Le nazioni cammineranno alla sua luce,
e i re della terra a lei porteranno il loro splendore.
CEI 2008 21,25Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno,
perché non vi sarà più notte.
CEI 2008 21,26E porteranno a lei la gloria e l'onore delle nazioni.
CEI 2008 21,27Non entrerà in essa nulla d'impuro,
né chi commette orrori o falsità,
ma solo quelli che sono scritti
nel libro della vita dell'Agnello.