2 Corinzi
CEI 2008 Torna al libro
CEI 1974
CEI 2008
5
Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un'abitazione, una dimora non costruita da mani d'uomo, eterna, nei cieli.
5,1-10
Una casa non fatta da mani d’uomo
L’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo è il corpo vivificato dallo Spirito per la risurrezione finale (1Cor 15,44-45). Quelli che saranno ancora vivi al tempo della venuta gloriosa di Cristo indosseranno, sopra il corpo fisico trasformato, il corpo spirituale celeste. Quelli che saranno già morti indosseranno il corpo spirituale come un vestito nuovo (vedi 1Cor 15,51.53-54; 1Ts 4,16-17).
L’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo è il corpo vivificato dallo Spirito per la risurrezione finale (1Cor 15,44-45). Quelli che saranno ancora vivi al tempo della venuta gloriosa di Cristo indosseranno, sopra il corpo fisico trasformato, il corpo spirituale celeste. Quelli che saranno già morti indosseranno il corpo spirituale come un vestito nuovo (vedi 1Cor 15,51.53-54; 1Ts 4,16-17).
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2Cor Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un`abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli.
5,1
La dimora eterna è il corpo vivificato dallo Spirito (cfr 1 Cor 15, 44-45) nella risurrezione finale. Quelli che saranno ancora vivi al tempo della venuta gloriosa di Cristo (v. 3) indosseranno sopra il corpo fisico trasformato il corpo spirituale, celeste; quelli che saranno già morti indosseranno il corpo spirituale come un vestito nuovo: cfr 1 Cor 15, 51 cfr 53.54. cfr 1 Ts 4, 16-17.
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5,2Perciò, in questa condizione, noi gemiamo e desideriamo rivestirci della nostra abitazione celeste
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2Cor5,2 Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste:
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5,4In realtà quanti siamo in questa tenda sospiriamo come sotto un peso, perché non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita.
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2Cor5,4 In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita.
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5,6Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo -
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2Cor5,6 Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore,
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siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore.
5,8
La morte è un esilio dal corpo, ma è anche, allo stesso tempo, il compimento della comunione con Dio (Fil 1,23).
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5,9Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi.
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2Cor5,9 Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi.
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5,10Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.
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2Cor5,10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.
L`amore di Cristo è forza
L`amore di Cristo è forza
CEI 2008
Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini. A Dio invece siamo ben noti; e spero di esserlo anche per le vostre coscienze.
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2Cor5,11 Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze.
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5,12Non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo occasione di vantarvi a nostro riguardo, affinché possiate rispondere a coloro il cui vanto è esteriore, e non nel cuore.
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2Cor5,12 Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore.
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2Cor Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi.
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5,14L'amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti.
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2Cor Poiché l`amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti.
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5,15Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro.
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2Cor5,15 Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro.
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Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così.
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2Cor Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così.
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Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
5,17
L’espressione paolina nuova creatura indica il cambiamento radicale inaugurato dalla risurrezione di Gesù Cristo (Gal 6,15).
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5,18Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.
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2Cor5,18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.
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Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
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2Cor E` stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
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5,20In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
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2Cor5,20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
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Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
5,21
lo fece peccato: lo rese cioè carico del nostro peccato, in quanto Gesù divenne solidale con la condizione umana di peccato e morì in croce come i peccatori (Gal 3,13). Sullo sfondo è la figura del Servo del quarto canto di Isaia, solidale con i peccatori e fedele al Signore (Is 53,5-12).